Con la conversione del DL in Legge, l’articolo 38 riconosce ufficialmente un credito per gli investimenti nell’efficientamento energetico. Per l’operatività, ora, si attende il Decreto attuativo del MIMIT.
Il MIMIT e l’Agenzia delle Entrate rispondono alle perplessità espresse dalla comunità imprenditoriale sulla fruibilità dei crediti di imposta, per gli investimenti in Transizione 4.0 effettuati nel biennio 2021-2022.
Lunedì 15 aprile 2024 alla Camera dei deputati inizia l’iter per la conversione del DL PNRR quater in Legge, con l’approvazione degli emendamenti, tra cui quelli relativi all’articolo 38 che istituisce il Piano Transizione 5.0.
II secondo Piano Strategico di Horizon Europe definisce gli orientamenti strategici per gli investimenti in ricerca e innovazione, individuando nove nuovi partenariati europei cofinanziati e co-programmati.
Il DL PNRR quater regola i diversi casi di cumulabilità del credito di imposta Transizione 5.0. Uno degli ultimi emendamenti presentato il 3 aprile scorso dalla V Commissione Bilancio della Camera potrebbe però modificare tutto in fase di conversione.
In base al nuovo Decreto Legge Salva Conti, dal 30 marzo 2024, per richiedere il credito di imposta Transizione 4.0, è necessario inviare una comunicazione preventiva e consuntiva sugli investimenti.
In attesa del Decreto attuativo del MIMIT, che chiarirà diversi aspetti operativi del Piano Transizione 5.0, analizziamo le nuove modalità di comunicazione e il ruolo dei soggetti che attesteranno l’efficientamento energetico.
L'incentivo Transizione 5.0 si basa sull’assunto che, grazie agli investimenti in beni strumentali 4.0 (in assenza dei quali non è possibile agganciare il nuovo incentivo), le imprese siano in grado di conseguire un risparmio energetico. Ma questa presunta correlazione tra riduzione dei consumi energetici e investimenti in beni 4.0, nella generalità dei casi, non esiste.
Apre il 28 marzo 2024 lo sportello del nuovo bando di Regione Lombardia, con agevolazioni destinate ai progetti di filiera presentati da pmi e MidCap, con il coinvolgimento anche delle grandi imprese.
Le previsioni del Disegno di Legge potrebbero modificare lo scenario economico italiano, con una nuova governance e diverse misure capaci di realizzare una tecnologia sostenibile, sociale e inclusiva.