Nell’attesa della piena operatività del Piano Transizione 5.0, gli investimenti delle pmi hanno quasi del tutto esaurito il plafond della misura. Ma dal DDL di assestamento del bilancio arrivano ulteriori 201 milioni per il 2024.
In attesa del Decreto attuativo, per la definizione finale degli incentivi nel caso di autoproduzione e autoconsumo di energia, la Legge di conversione del DL Coesione introduce interessanti novità.
Il Piano Transizione 5.0 destina 630 milioni alla formazione, nell’ambito di competenze per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. Ma è il Decreto attuativo del MIMIT a stabilire voci e modalità ammesse.
Gli accordi con Bruxelles, per il principio DNSH, e una nuova concertazione tra Ministeri hanno fatto slittare a metà luglio la pubblicazione del tanto atteso Decreto attuativo per il Piano Transizione 5.0.
Marco Belardi dà risposte ad alcuni quesiti sul Piano Transizione 5.0. Fra i temi: periodo e termine ultimo di effettuazione, comunicazione ex ante, preventiva e di completamento, impianti fotovoltaici, ruolo del GSE, investimenti esclusi, processo "interessato", conferma accettazione domanda.
Nuove risorse dal PNRR per favorire la transizione energetica, quindi le tecnologie Net Zero, ma anche la competitività e la resilienza delle filiere strategiche, attraverso lo strumento agevolativo dei Contratti di Sviluppo.
Arriva la bozza del Decreto Attuativo che chiarisce alcuni punti dell’iter agevolativo. E, in attesa della pubblicazione e del provvedimento che individua i termini di decorrenza per l’attivazione della procedura, le imprese possono approntare documentazioni e strategie necessarie.
Con il DM del 5 giugno 2024 sono pubblicati i modelli da utilizzare per la certificazione del credito d’imposta. Dopo la dichiarazione del soggetto competente l’impresa potrà poi procedere con la richiesta agevolativa.
MIMIT, MASE e MEF assieme per Industria 5.0, con un provvedimento che passerà alla Corte dei Conti. Sarà pronto entro l’inizio dell’estate, con investimenti programmabili per l’autunno.
Nella sua relazione semestrale, la Corte dei conti conferma l’andamento positivo dell’iter PNRR, con il raggiungimento degli obiettivi sia a fine 2023 che per giugno 2024. E, per le difficoltà, sono stati già individuati i correttivi.