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Transizione 4.0 e fruibilità dei crediti di imposta: la questione arriva in Parlamento

Il MIMIT e l’Agenzia delle Entrate rispondono alle perplessità espresse dalla comunità imprenditoriale sulla fruibilità dei crediti di imposta, per gli investimenti in Transizione 4.0 effettuati nel biennio 2021-2022.

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Marianna Capasso

Nell’interrogazione a risposta immediata, di ieri 17 aprile 2024, alcuni Deputati hanno chiesto chiarimenti al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, su una questione di cui si parla da giorni: l’articolo 6 del Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39. Il focus, questa volta, è sulla recente risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, per la compensazione dei crediti d’imposta, in relazione agli investimenti Transizione 4.0.

Transizione 4.0: le novità sui crediti di imposta introdotte dall’articolo 6

L’articolo 6 del DL 39/2024 modifica la parte relativa ai crediti di imposta per i beni strumentali digitali. Similmente a quanto stabilito dal comma 11 dell’articolo 38 del DL PNRR quater per gli investimenti in Transizione 4.0 sarà necessario inviare una comunicazione al MIMIT in forma preventiva, in alcuni casi.

Per fruire dei crediti di imposta, per gli investimenti in beni strumentali nuovi e per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design e ideazione estetica (tutti quelli che ricadono, quindi, sotto Transizione 4.0), le imprese dovranno quindi modificare il proprio modus operandi.

Dovranno comunicare preventivamente, in via telematica, l’ammontare complessivo degli investimenti che intendono effettuare, a decorrere dal 29 marzo 2024. Dovranno, poi, rappresentare al Ministero la presunta ripartizione negli anni del credito e la relativa fruizione.

C’è un però: le suddette comunicazioni dovrebbero essere effettuate in una forma ben specifica. Partendo dal modello adottato con Decreto direttoriale del 6 ottobre 2021 del MIMIT, si attende un atto del medesimo Ministero che indichi un nuovo schema preciso e “opportunamente modificato”.

La Circolare dell’Agenzia delle Entrate su Transizione 4.0

In questo limbo di incertezza, ovvero in attesa che sia emanato il decreto attuativo del MIMIT, l’Agenzia delle Entrate – in ottemperanza a quanto disposto dall’articolo 6 – ha emanato la risoluzione n. 19/E del 12 aprile 2024. Con l’atto ha sospeso l’utilizzo in compensazione mediante modello F24 dei crediti d’imposta per gli investimenti Transizione 4.0.

In particolare, ha sospeso la trasmissione dei modelli F24 che contengono la compensazione dei codici tributo 6936 e 6937, quando in corrispondenza degli stessi viene indicato come anno di riferimento il 2023 o il 2024. Ha inoltre sospeso ulteriori tre codici (6938, 6939 e 6940) qualora in corrispondenza degli stessi venga indicato il 2024 come anno di riferimento.

Modello F24: anno di interconnessione e di effettuazione, che differenza c'è?

C’è però un dettaglio da non sottovalutare. Nel modello F24 l’anno da specificare è quello di interconnessione e non di effettuazione. Ciò significa, quindi, che la sospensione stabilita dall’Agenzia rischia di bloccare anche le compensazioni di crediti fruibili di seguito agli investimenti 4.0 effettuati nel 2021 e nel 2022, ma connessi nel 2023 e nel 2024.

Si tratterebbe quindi di una irregolarità: l’investimento, di fatto, è stato effettuato nel biennio “non interessato” dall’articolo 6 mentre, così, si rischia di equiparare tutto. Si configurerebbe, quindi, un conflitto con quanto disposto dal DL 39/2024, secondo il quale il monitoraggio riguarda solo gli investimenti effettuati dal 2023.

Crediti di imposta Transizione 4.0: la FAQ dell’AdE e la promessa del MIMIT

Alla luce delle perplessità, precedentemente all’interrogazione parlamentare, il 16 aprile l’Agenzia delle Entrate aveva pubblicato una FAQ chiarendo la questione. Qualora, infatti, l’interconnessione del bene strumentale fosse avvenuta negli anni 2023 o 2024, sarà possibile utilizzare il relativo credito in compensazione tramite modello F24.

Andrà indicato il codice tributo 6936, mentre come anno di riferimento bisognerà indicare quello in cui è iniziato l’investimento, a prescindere dall’anno in cui questo si è concluso o dall’anno di interconnessione del bene strumentale.

Ai Deputati, invece, ha risposto il Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Adolfo Urso ha infatti parlato di tempi brevi per la pubblicazione dell’atteso decreto direttoriale. Ha indicato la settimana del 25 aprile 2024 come deadline per l’atteso atto dispositivo. E noi, allora, restiamo in attesa.

Transizione 4.0 e fruibilità dei crediti di imposta: la questione arriva in Parlamento - Ultima modifica: 2024-04-18T14:49:37+02:00 da Marianna Capasso