HomeIndustria 4.0Incentivi e Transizione 5.0Decreto Salva Conti: cosa cambia per il precedente credito di imposta Transizione...

Decreto Salva Conti: cosa cambia per il precedente credito di imposta Transizione 4.0

In base al nuovo Decreto Legge Salva Conti, dal 30 marzo 2024, per richiedere il credito di imposta Transizione 4.0, è necessario inviare una comunicazione preventiva e consuntiva sugli investimenti.

Ti potrebbero interessare ⇢

Marianna Capasso

Importanti novità in arrivo con il Decreto Salva Conti per il credito di imposta Transizione 4.0. Con l’articolo 6 del Decreto Legge 39/2024 "Salva Conti" (entrato in vigore lo scorso 30 marzo 2024) il Governo ha rimesso mano anche sul Piano Transizione 4.0. Ha modificato la parte relativa ai crediti di imposta per i beni strumentali digitali, provando così a tagliare alcuni costi.

In modo simile a quanto previsto dal comma 11 dell’articolo 38 (DL PNRR quater) per la comunicazione ex ante degli importi per gli investimenti effettuati secondo il Piano Transizione 5.0, anche per Transizione 4.0 sarà ora necessario dialogare con il MIMIT in forma preventiva, in alcuni casi. Ma cambia anche la trasmissione ex post.

Incentivi: cosa cambia con il credito di imposta da Transizione 4.0 a Transizione 5.0?

Va ricordato che il Piano Transizione 5.0 non ha sostituito il precedente Transizione 4.0, bensì lo ha affiancato per regolamentare gli incentivi in investimenti green-oriented. Saranno mantenute le aliquote già stabilite dal Piano Transizione 4.0. Queste aliquote resteranno valide fino al termine del 2025, con coda a giugno 2026, per gli investimenti diversi da quelli con connotati “energetici”.

Resta immutato lo schema già noto. Il credito di imposta Transizione 4.0 è pari al 20% per investimenti fino a 2,5 milioni. Si va al 10% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni e al 5% per investimenti tra 10 e 20 milioni di euro. Infine, si parla di 15% per gli investimenti nei software dell’Allegato B della Legge 232/2016. Il nuovo Piano, quindi, non stravolge la materia.

Resteranno invariate le regole agevolative per gli investimenti in beni strumentali che non prevedono l’efficientamento energetic. E anche per quegli investimenti che si collocano al di sotto delle soglie minime previste da Transizione 5.0. Siamo al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva o al 5% sul processo interessato dall’investimento. Tutto resterà invariato, o quasi. Perché l’articolo 6 del Decreto Salva Conti (“Misure per il monitoraggio di Transizione 4.0”) scompiglia le carte in tavola.

Come comunicare gli investimenti per l'incentivo Transizione 4.0

Il Decreto Legge Salva Conti (39/2024) fa riferimento a specifici investimenti che rientrano nel Piano Transizione 4.0. Si tratta di quelli in beni strumentali nuovi, quelli in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica (Legge di Bilancio 2021 e 2020). Ci sono poi gli investimenti in attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di obiettivi di innovazione digitale 4.0 e di transizione ecologica.

Per poter fruire dei crediti di imposta, funzionalmente ai suddetti investimenti, dal 30 marzo 2024 le imprese devono comunicare preventivamente, in via telematica, tre specifiche.

  1. L’ammontare complessivo degli investimenti che si intendono effettuare.
  2. La presunta ripartizione negli anni del credito.
  3. La relativa fruizione.

Cambia dunque in modo sostanziale il procedimento di accesso al credito d’imposta. Prima del Decreto Legge Salva Conti era possibile richiedere la compensazione in modo automatico con una comunicazione a cadenza annuale, dopo aver effettuato l’investimento. Dal 30 marzo 2024 non più. Sarà necessario informare il MIMIT. Ma in che modo?

Transizione 4.0: le nuove modalità operative per richiedere il credito di imposta

Le imprese potranno utilizzare il modello predisposto con Decreto direttoriale 6 ottobre 2021 del già MiSE (oggi MIMIT). Potranno quindi inviare una comunicazione sulla falsariga di quanto disposto dall’articolo 1 della “vecchia normativa”. Bisognerà infatti attendere un nuovo atto ministeriale che darà indicazioni relativamente a contenuto, modalità e termini di invio delle informazioni.

Questa fase di comunicazione ex ante ed ex post, per certi versi, ricorda la metodologia prevista dal comma 11 dell’articolo 38 del DL PNRR quater. La procedura di comunicazione è molto simile a quella per richiedere il credito d’imposta secondo il Piano Transizione 5.0. C’è però una differenza sostanziale.

Comunicazione ex ante ed ex post

La comunicazione ex ante, secondo quanto disposto dal Decreto Legge Salva Conti, riguarda solo gli investimenti del Piano Transizione 4.0 effettuati dal 30 marzo 2024.

Invece per la comunicazione ex post non ci sono distinzioni temporali. Vale per tutti gli investimenti, sia quelli avviati dal 1° gennaio 2024 sia per quelli, in beni strumentali nuovi, relativi all’anno 2023. Pertanto, la compensabilità dei crediti maturati e non ancora fruiti è subordinata alla comunicazione effettuata secondo quanto stabilirà il futuro Decreto direttoriale del MIMIT.

Decreto Salva Conti: cosa cambia per il precedente credito di imposta Transizione 4.0 - Ultima modifica: 2024-04-05T07:15:00+02:00 da Marianna Capasso