La buona notizia è che i fondi del PNRR destinati ai Competence Center per il triennio 2023-2025 sono già in fase avanzata di assegnazione. Gli oltre 113 milioni di euro stanziati vengono distribuiti sia attraverso la modalità dei bandi di ricerca e innovazione, sia attraverso il catalogo dei servizi. Questa seconda linea di servizi agevolati (in percentuale inversamente proporzionale alle dimensioni aziendali) comprende, in primis, consulenza su innovazione tecnologica di processo e prodotto. Quindi “test before invest”, ossia la possibilità di provare sul campo e mettere a punto tecnologie e soluzioni prima di fare l’investimento su scala industriale.
E ancora è possibile avere la definizione di una strategia digitale e partecipare a corsi di formazione interaziendale e su misura. Dalla tavola rotonda e dai casi presentati nell’Area Speech di MECSPE 2024 è emerso un forte interesse delle aziende per le tecnologie digitali applicate alla fabbrica. In particolare, per il monitoraggio della produzione e l’analisi dei dati in chiave di efficientamento e risparmio energetico; per la cybersecurity, per l’AI e la GenAI (AI generativa).
Dimostratori di tecnologie e fornitori di servizi
In apertura della fiera MECSPE, all'inizio di marzo a Bologna, si è tenuta una tavola rotonda con gli otto Competence Center e il Ministero delle imprese e del Made in Italy (Mimit). Paolo Casalino, direttore generale per la politica industriale, ha ricordato i 900 progetti di ricerca e sviluppo, i 1.500 corsi e le 9.000 imprese coinvolte solo nel primo triennio di attività. E da lì la decisione di destinare risorse del PNRR.
I Competence Center sono infatti efficaci dimostratori di tecnologie e connettori tra Pmi e centri di ricerca, università e aziende fornitrici di competenze. Si è anche accennato a ulteriori stanziamenti, vista l’adesione al modello di servizi agevolati con sconto in fattura e si è presentato il Piano di Transizione 5.0.
«Le aziende testimoniano la loro volontà di crescere e di aumentare la loro competitività sul mercato. Per rimanere al passo, l’unica opzione possibile è implementare processi di innovazione tecnologica, trasformazione digitale e sostenibilità. In questo senso i Competence Center, in qualità di soggetti attuatori del PNRR, rappresentano un esempio virtuoso di come le politiche a sostegno del tessuto industriale possano tradursi in maniera concreta a vantaggio delle imprese, attraverso servizi, competenze e tecnologie», ha commentato Stefano Cattorini, direttore generale del Competence Center Bi-Rex, durante la presentazione dei dati dell’Osservatorio MECSPE (terzo quadrimestre 2024).
«I fondi messi a disposizione dal Mimit hanno contribuito notevolmente a migliorare il quadro generale. Inoltre, ci sono due elementi che potranno rendere il ruolo dei Competence Center sempre più centrale: gli ulteriori incentivi sul tema dell’innovazione sostenibile, inclusi nel nuovo piano Transizione 5.0, e i continui investimenti in upskilling e nuove competenze, complice anche l’enorme impatto dell’intelligenza artificiale»
Sostenibilità, leadership e impatto innovativo: i focus point dei Competence Center
Leadership, digitalizzazione e sostenibilità (ESG) tra i temi caldi della tavola rotonda. Roberta De Donatis, responsabile esecutivo di Start 4.0, ha evidenziato la centralità dei temi ESG (Environmental, Social and Governance) per le imprese del territorio. Il Competence Center di Genova le sta supportando nello sviluppo di sistemi digitali per ridurre l’inquinamento, per efficientare i consumi energetici, per il riciclo dei rifiuti, per la sicurezza sul lavoro e, lato governance, per sviluppare una gestione responsabile di medio-lungo termine.
Anche CIM4.0 di Torino è impegnato a coniugare digitale e sostenibilità. Il Ceo Enrico Pisino ha ricordato la responsabilità di formare i leader del futuro, oltre a far accedere le imprese alle nuove tecnologie. Da maggio a dicembre si terrà così la sesta edizione dell’Academy di alta formazione manageriale per gestire l’innovazione e la trasformazione digitale. CIM 4.0 ha realizzato anche uno studio per sostenere le Pmi nell’adozione dell’AI, con i passi giusti e le corrette raccomandazioni.
A sua volta Stefano Cattorini, direttore generale di Bi-Rex, ha ricordato l’impatto positivo sull’Ebitda delle imprese che hanno già investito in Industria 4.0. Queste imprese di fatto risultano più dinamiche delle altre (Osservatorio di Bi-Rex e Intesa San Paolo su Emilia- Romagna e Marche).
Analisi dei dati, AI, GenAI, robotica e cybersecurity
A Mecspe è stato valorizzato anche il potenziale di AI e robotica nell’industria e il ruolo della robotica collaborativa come elemento abilitante per la trasformazione digitale delle imprese. È infatti più accessibile per le Pmi per flessibilità di allocazione, costi inferiori e necessità di meno skill per gestirla, come ha evidenziato Antonio Frisoli, presidente di Artes 4.0.
Il Competence Center Smact 4.0 ha confermato l’interesse delle Pmi produttive per la GenAI, grazie all’utilizzo del linguaggio naturale che facilita l’accesso alle informazioni. E c’è un interesse diffuso anche per le tecnologie che supportano il monitoraggio e l’efficientamento energetico, come ha precisato il direttore generale Matteo Faggin.
Anche Meditech ha sottolineato il valore dei dati a supporto delle decisioni aziendali, soprattutto in un Paese di servizi e di industria trasformativa come l’Italia. Il direttore generale Angelo Giuliana ha accennato anche al trend della “data monetization”.
Cyber4.0 ha portato l’attenzione sulla sicurezza delle reti delle imprese: uno su cinque gli attacchi sono nel manifatturiero (Rapporto Clusit). Nelle Pmi è in corso un processo rapido di digitalizzazione, a cui non segue un’adeguata protezione del dato. Non basta infatti un software, come ha spiegato Matteo Lucchetti, direttore generale Cyber4.0, per proteggere i propri sistemi informativi e produttivi, ma un approccio più strutturato di riorganizzazione dei processi, con competenze integrate.
Infine Marco Taisch, Presidente di Made 4.0, ha proposto di assumere un ruolo guida in Europa, visto il modello efficace ed efficiente, per le casse dello Stato, dei Competence Center. L’idea è di portare a Bruxelles le buone pratiche italiane, con un ruolo attivo come già avviene con il coordinamento dell’EDIH Manufacturing Network, la rete europea dei Digital Innovation Hub.
Taisch ha anche ricordato il ruolo centrale di trasferimento tecnologico e innovazione dei Competence Center, che non sono solo soggetti finanziatori, ma soggetti attuatori del PNRR, ossia co-designer e sviluppatori dei progetti, con tutte le competenze e le tecnologie necessarie per accompagnare le Pmi nella loro crescita, attraverso la rete dei partner industriali e tecnologici e le linee pilota di Industria 4.0.
Test before invest: i casi raccontati dalle aziende
Durante MECSPE, nell’Area Speech dei Competence Center sono stati presentati numerosi casi di “test before invest”, Proof of Concept (PoC) e validazione di prototipi. Grazie al supporto dei Competence Center e dei loro partner tecnologici, imprese, startup e pmi innovative accelerano lo sviluppo digitale, verificandone la fattibilità industriale. Al tempo stesso, contengono i rischi partendo da progetti pilota finanziati o co-finanziati dal Ministero.
Tra i casi presentati, Dema è un’azienda che produce complesse macchine automatiche con tempi di realizzazione di circa un anno. Per migliorare la produttività, azzerare eventuali costi straordinari a conclusione del progetto e migliorare il servizio al cliente, ha iniziato a sperimentare su una macchina la Progettazione 4.0 con CAD 3D. Il primo obiettivo è quello di far verificare al cliente l’accessibilità e l’ergonomia delle macchine già in fase di progettazione con la realtà virtuale. Mentre in genere avviene a posteriori, con costi di modifica molto più elevati.
Il progetto è un servizio di “test before invest” di sei mesi sviluppato con Start 4.0 e con il Gruppo Fos, che è partner tecnico. Ma è solo l’inizio di quello che, per Dema, diventerà un approccio strutturato ed esteso a più famiglie di macchine e alla manutenzione da remoto. In questo caso costruttore e cliente, con il dovuto mindset e approccio, risparmieranno tempo e risorse, grazie ad IoT, simulazione, realtà virtuale e realtà aumentata.
Applicazioni di IoT, gemello digitale e GenAI
Anche Meditech, nel proprio laboratorio IoT, in collaborazione con l’Università Federico II e con lo spin-off Arcadia, sta implementando soluzioni per il controllo remoto di strumentazione e apparecchiature industriali. L’obiettivo è quello di creare un gemello digitale dell’apparato, con cui interfacciarsi comunicando direttamente con quello reale, tramite l’utilizzo di protocolli tipici del mondo IoT.
Si stanno sviluppando anche soluzioni di monitoraggio di infrastrutture come ponti e viadotti, per controllarne in tempo reale lo stato di salute attraverso sensoristica IoT e connessioni 5G. Con i droni saranno possibili ispezioni in situazioni critiche e/o pericolose per l’uomo, per cui è in fase di progettazione la “Meditech Drone Academy”.
Molti anche i progetti di intelligenza artificiale e di AI generativa applicata a “knowledge base” sia documentali, sia produttivi, che coinvolgono più realtà dell’ecosistema. Per esempio, BitBang, del consorzio di Bi-Rex, sta sviluppando per SNJ Media Studio una interfaccia basata su AI generativa e LLM (Large Language model). Questa aiuterà meccanici e carrozzieri a destreggiarsi con la documentazione tecnica (manuali, immagini e video). Per la startup Trailslight, invece, sta progettando un’architettura moderna e scalabile per la gestione del dato con tecnologie digitali. L’obiettivo è quello di regolare in modo adattivo l’illuminazione stradale, attraverso la ricezione da parte di sensori dei rumori ambientali. Questi vengono quindi rielaborati grazie a tecnologie di Data analytics e AI per poi regolare in modo automatico l’illuminazione stradale.