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I vantaggi della manutenzione predittiva con IoT, Big Data e machine learning

I vantaggi della manutenzione predittiva al centro dell'Aperitivo Tecnologico organizzato lo scorso 12 marzo da MADE 4.0 Competence Center, in collaborazione con Tecniche Nuove Media. La testimonianza di Cosberg e Progeo Molini e l’esperienza di Iacchetti Ingegneria.

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Gaia Fiertler

Le tecnologie IoT, Big Data e Machine Learning, applicate alle tecniche di manutenzione, rendono più efficiente e sostenibile la produzione. Grazie all’analisi dei rischi e alle raccomandazioni del machine learning, si introduce in fabbrica la logica della manutenzione predittiva. Prevedendo i guasti e programmando gli interventi in modo funzionale, si riducono le ore di inattività degli impianti e si ottimizza la manutenzione preventiva.

Il machine learning è come un esperto virtuale che individua le anomalie e le collega a possibili relazioni di causa-effetto (diagnosi), sulla base di solidi modelli matematici e statistici. Può fare anche la prognosi (previsione della durata del pezzo o componente) e, sulla base di un’analisi dei rischi, suggerire l’intervento manutentivo prima che si verifichi il guasto.

La pianificazione degli interventi manutentivi ha un impatto importante sui costi variabili di processo, come è emerso in occasione dell’Aperitivo Tecnologico “Machine Learning e Big Data per la manutenzione predittiva: opportunità e vincoli”, organizzato da MADE Competence Center I4.0 lo scorso 12 marzo a Milano.

I vantaggi della manutenzione predittiva

I principali vantaggi operativi della manutenzione predittiva sono riassumibili come segue.

  • Riduzione dei tempi di inattività per guasti improvvisi, anticipando i rischi e rendendo più efficiente la produzione e più puntuale la ricambistica.
  • Riduzione di rischi dagli impatti severi, in termini di sicurezza, qualità e ambiente.
  • Manutenzione preventiva più efficiente e sostenibile, perché vengono pianificati interventi solo quando servono, grazie alle raccomandazioni di un sistema intelligente, alimentato dai dati di produzione e con la supervisione dell’ingegnere di manutenzione.
  • Standardizzazione di un processo di gestione con monitoraggio costante del funzionamento delle macchine fino all’intervento manutentivo (IoT + AI + machine learning).
  • Upskilling del personale di manutenzione: più cultura del dato e rispetto delle procedure di manutenzione.

Un lavoro di squadra per l’ingegnere della manutenzione

Perché la manutenzione predittiva funzioni serve un lavoro di squadra tra più funzioni: produzione, manutenzione, automazione e analisi dati (data analytics). Il machine learning va infatti addestrato in modo corretto, fornendogli i dati che servono, in forma corretta e completa. Questi vengono rilevati con sensori dai fattori critici (vibrazioni, temperatura, pressione) per registrare anomalie di funzionamento e possibili rischi di guasto. Serve quindi la conoscenza tecnica delle macchine e dei singoli comportamenti in condizioni diverse.

Responsabile di produzione e manutentori si interfacciano con l’ingegnere della manutenzione, che applica diverse tecniche manutentive e fa correlazioni di causa-effetto e analisi di rischio, anche in previsione dell’addestramento del machine learning. Inoltre servono skill digitali e di data analytics per lavorare sui dati derivanti dagli impianti per uniformarli, “pulirli” e utilizzare solo quelli che servono allo scopo.

Non solo tecnologia, ma anche organizzazione e strategia

Applicare il machine learning alla manutenzione non è infatti solo questione di tecnologia, ma anche di organizzazione e strategia. Come ha spiegato Mauro Macchi, professore di Ingegneria Industriale al Politecnico di Milano, bisogna avere le idee chiare su quale sia la finalità del progetto.

vantaggi manutenzione predittiva
Mauro Macchi

Applicare l’AI e il machine learning in azienda dev’essere “on purpose”. La raccomandazione emersa è quella di calibrare e integrare tra loro tecniche sia manutentive sia di intelligenza artificiale (IoT e machine learning), in base agli obiettivi da raggiungere e al dimensionamento del progetto, senza mai perdere di vista l’organizzazione e le competenze necessarie.

Un Competence Center come MADE supporta le pmi nell’implementazione di tecnologie 4.0 (IoT, Big Data Analytics e machine learning) per la manutenzione predittiva, mettendo a disposizione delle imprese competenze tecnologiche, ingegneristiche e digitali.

Primo passo, quali asset sensorizzare? L’esperienza Iacchetti e la collaborazione con MADE 4.0

La società di ingegneria elettronica di Crema Iacchetti è stata coinvolta in un intervento di sensorizzazione per la manutenzione di ascensori e scale mobili di un gruppo industriale (300 scale mobili e 100 ascensori). Per la raccolta dati sullo stato di funzionamento degli impianti è stata utilizzata la tecnologia IoT, ma con due complessità da gestire.

I mezzi erano piuttosto datati e provenienti da produttori diversi. È stato quindi necessario reperire le informazioni tecniche di ogni mezzo e, grazie al confronto con i manutentori, individuare i parametri da monitorare perché funzionali alla manutenzione, come vibrazioni e trazione. Data la complessità del progetto si è reso addirittura necessario sviluppare nuovi sensori. In particolare, con il supporto di Made 4.0 è stato ingegnerizzato un sensore ottico per rilevare l’usura dei corrimano attraverso le anomalie nel colore.

Un sensore di origine militare per la manutenzione predittiva: il caso Progeo Molini 

Per la prima volta, in ambito civile, viene utilizzato un sensore di origine militare che, grazie all’Edge Computing, consente di rilevare ed elaborare già a bordo macchina temperatura e pressione, senza ricorrere al Cloud. Il produttore modenese di mangimi Progeo Molini, nel proprio cambio di approccio alla manutenzione, ha sensorizzato alcuni asset focali per abilitare la manutenzione predittiva. A regime, questa metodologia verrà applicata al 40% degli impianti.

Il cambiamento degli ultimi 30 mesi è stato sistemico e ha avuto origine dal Controllo di Supervisione e Acquisizione Dati (Scada) sui 1.575 asset aziendali. Da questo processo è stata realizzata una mappatura completa delle macchine e di tutte le cause dei guasti registrati. Quindi, con il coinvolgimento attivo dei reparti produzione, manutenzione, automazione e IT, si è passati dalla classica manutenzione correttiva (all’insorgere del guasto) a una manutenzione smart.

In sostanza, sono state calibrate le diverse tecniche di manutenzione in base alle priorità produttive e, soprattutto, grazie alla comprensione delle cause dei guasti. Il primo risultato è stato un aumento del 25% della produzione, grazie al risparmio di 60 ore/mese di fermo impianti con i nuovi programmi di manutenzione.

I vantaggi commerciali della servitizzazione: il progetto Cosberg

Cosberg, azienda bergamasca specializzata nella progettazione e costruzione di macchine per l’automazione dei processi di montaggio, già da qualche tempo propone un servizio di manutenzione predittiva sui componenti ritenuti più critici.

L’obiettivo è essere in grado di programmare e procedere con l’intervento manutentivo prima che si verifichi il guasto, con un risparmio dei costi variabili, legati ai servizi di manutenzione e massimizzando il rendimento del processo produttivo.

I dati a disposizione di Cosberg dicono che i clienti che hanno adottato questo servizio hanno ridotto le inefficienze tra il 2 e il 4%, misurate dall’OEE (Overall Equipment Effectiveness), che calcola la produttività delle apparecchiature aziendali non solo in base alla prestazione, ma anche in base alla disponibilità e alla qualità.

I vantaggi del machine learning sulla gestione predittiva dei guasti diventano quindi una leva commerciale competitiva per i produttori di macchine.

Ma a che punto è la cultura della manutenzione in Italia?

Soprattutto nelle Pmi c’è ancora poca diffusione di un approccio metodologico all’analisi dei guasti per stabilire la criticità degli asset e programmare interventi manutentivi che non siano solo reattivi o preventivi. Per la metà del campione del test sviluppato dal Politecnico di Milano, infatti, l’analisi è saltuaria e dipende molto dall’esperienza dell’analista.

Analizzare i guasti e prevenirli non fa ancora parte del know-how aziendale in modo diffuso. E se meno di uno su quattro utilizza tecniche per l’analisi di causa-effetto dei guasti, è ancora limitata l’analisi di rischio dei guasti per fare pianificazioni manutentive efficienti. Riguardo poi all’analisi dei dati, prevale un approccio limitato agli eventi/ispezioni più recenti. Dove ci sono analisi dati più accurate (meno di uno su quattro) le decisioni d’intervento sono su base tecnica, ma non ancora tecnico-ingegneristica.

I vantaggi della manutenzione predittiva con IoT, Big Data e machine learning - Ultima modifica: 2024-03-19T11:46:34+01:00 da Gaia Fiertler