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Decreto Bollette 2022: 5,5 miliardi di euro per il caro energia

Crediti d’imposta, garanzie pubbliche e Fondi: le nuove misure a favore delle imprese, per affrontare il galoppante aumento dei prezzi energetici.

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Marianna Capasso

Il caro energia è probabilmente uno degli argomenti più attuali del momento, nonché una delle maggiori problematiche che le imprese stanno affrontando, assieme all’aumento del prezzo delle materie prime.

Lo scorso 18 febbraio il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto Bollette 2022 (D.L. 17/2022), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° marzo 2022, mentre a breve sarà operativo un nuovo strumento normativo per mitigare il galoppante aumento dei costi.

Le misure agevolative per le imprese

Le misure ammontano a quasi 8 miliardi di euro. Di questi, circa 5,5 sono destinati al caro energia. La restante parte andrà a sostegno delle filiere produttive maggiormente colpite in questa fase. Sono state stabilite azioni in favore delle imprese energivore e gasivore.

Inoltre, sono stati predisposti importanti interventi strutturali per favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili. Infine, un valido aiuto arriva anche in favore di tutte le imprese, indistintamente, a sostegno delle esigenze di liquidità causate dall’aumento dei prezzi energetici.

Nel Decreto Bollette, emergenza energetica e progetti futuri

L’intervento normativo si compone di due diverse parti. Con la prima si affronta l’emergenza energetica, con l’emanazione di ulteriori misure per calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche, sebbene da giugno 2021 a marzo 2022 il Governo abbia già ridotto la pressione con un intervento pari a 10,3 miliardi.

Nella seconda parte del Decreto, invece, si guarda al futuro, adottando misure che consentano di evitare ulteriori crisi come quella attuale. Viene prospettato un importante programma di accelerazione sul fronte delle sorgenti rinnovabili, soprattutto per il fotovoltaico.

Per la questione gas – tanto attuale alla luce dei nuovi equilibri geopolitici energetici – si punta sull’incremento della produzione nazionale, alleggerendo così il peso della dipendenza esterna e diminuendo il rapporto importazione/produzione.

I crediti di imposta per energia e gas

Viene riconfermato, come per il I trimestre 2022 (stabilito dal Decreto Sostegni Ter) un credito d’imposta per le imprese energivore, pari al 20% delle spese sostenute nel corso del prossimo II trimestre. Ne beneficeranno le realtà aziendali i cui costi per kWh abbiano subito un incremento per kWh superiore al 30%, rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019.

Per le imprese gasivore, invece, il credito scende al 15% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre del 2022. A condizione però che vi sia stato un aumento del costo dell’energia di almeno il 30% rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019.

Fino al 31/12/2023 è poi previsto un credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti in efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili nelle Regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). La misura vale 145 milioni di euro.

Il Decreto Bollette 2022 istituisce il Fondo Rinnovabili Pmi

Sempre in ambito energetico, con il D.L. il Governo istituisce il Fondo rinnovabili Pmi, nello stato di previsione del Ministero della Transizione Ecologica. La dotazione finanziaria è pari a 267 milioni di euro, per la promozione delle produzioni di energia elettrica rinnovabile e l’autoconsumo per le piccole medie imprese.

Il fondo sarà gestito dal GSE, società controllata dal MEF che promuove e sviluppa le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Il Gestore concederà contributi a fondo perduto per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili fino a 200 kW. La procedura sarà a sportello e verrà definita entro inizi maggio.

Le garanzie pubbliche per i finanziamenti

Novità in arrivo anche per le garanzie pubbliche richieste dalle banche per erogare prestiti alle aziende. In passato, questi strumenti a sostegno della liquidità sono stati molto utilizzati favorendo l’accesso al credito e affiancando, o sostituendo, le garanzie reali richieste dalle Banche.

L’obiettivo delle garanzie pubbliche è aiutare le imprese, soprattutto quelle in difficoltà: nel momento in cui si accede al credito molto probabilmente si sta vivendo un periodo di restrizione e non sempre si ha la forza economica per offrire una garanzia.

Con la crisi pandemica è stato potenziato il FdG, Fondo di Garanzia, già operativo dal 2000, mentre Sace ha istituito la propria Garanzia Italia.

E poi? Con il passare dei mesi, i sussidi pubblici sono diminuiti e, per il FdG, la Legge di Bilancio 2022 ha stabilito una riduzione della copertura dal 01/01/2022 e il pagamento di una commissione dal 01/04/2022.

L’estensione di garanzie nel Decreto Bollette 2022

Con il D.L. bollette, invece, tornano nuovamente in campo gli strumenti SACE e FdG, per sostenere le esigenze di liquidità e contrastare l’aumento dei prezzi dell’energia. Il D.L, infatti, estende l’arco temporale della validità delle garanzie.

L’obbligo del pagamento di una commissione una tantum, per l’ottenimento della garanzia pubblica FdG, si sposta dal 1° aprile al 30 giugno 2022. Le imprese hanno così ulteriori tre mesi per poter accedere gratuitamente allo strumento di sostegno. Resta invece uguale la riduzione della copertura (fino all’80% per le operazioni non superiori a 30mila euro). Torna operativa anche la garanzia Sace, fino al prossimo 30 giugno.

Formazione e politica industriale nel Decreto Bollette 2022

Il D.L. interviene anche su formazione e sostegno delle filiere produttive. Novità per l’accesso al “Fondo nuovo competenze”, cofinanziato dal FSE europeo e destinato alla formazione di personale. Il D.L. stabilisce che potranno accedervi anche i datori di lavoro che hanno sottoscritto accordi di sviluppo per progetti di investimento strategico o che siano ricorsi al Fondo per il sostegno alla transizione industriale.

Per le filiere produttive automotive e microchip, due tra i settori attualmente in fase di maggiore trasformazione, sono stanziate risorse pluriennali fino al 2030. Le risorse mirano a incoraggiare la transizione verde, la ricerca, la riconversione e riqualificazione dell’industria settoriale – con incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti. Sostengono altresì la produzione nazionale di microchip, in ambito microprocessori.

Decreto Bollette 2022: 5,5 miliardi di euro per il caro energia - Ultima modifica: 2022-03-17T10:18:59+01:00 da Marianna Capasso