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Una ricerca del Rise su Industria 4.0: l’Italia s’è desta?

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Nicoletta Buora

Il Laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia da qualche anno sta studiando il nuovo paradigma di Industria 4.0.  Il prossimo 5 luglio, presso la (ex) facoltà di Ingegneria dell’Università di Brescia in via Branze 38, verranno presentati i risultati della seconda ricerca condotta su di un campione di oltre 100 aziende manifatturiere italiane. L’obiettivo è illustrare quale sia l’effettiva penetrazione di Industria 4.0, in particolare all’interno del tessuto delle PMI.

All’evento  saranno presenti aziende, tra cui General Electric e Fondital, che racconteranno la propria esperienza 4.0, fornitori di soluzioni tecnologiche, tra cui SAP e Regesta, partner della ricerca e Marco Calabrò del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il 70% delle aziende dichiara difficoltà nel disporre di competenze specifiche (sia internamente che esternamente all’azienda), questo il maggior ostacolo emerso dalla ricerca, che ha cercato di dare risposta a diverse domande. Di seguito una breve sintesi.

Quanto sono note e quanto sono impiegate le tecnologie abilitanti? Più della metà del campione afferma di aver compreso a pieno le potenzialità abilitate dalla connessione pervasiva di prodotti e processi grazie all’Industrial Internet of Things (62%) e della necessità di dover poi trattare questa mole di dati raccolti grazie a sistemi di Big data & Advanced Analytics (51%). Distaccate, si posizionano altre tecnologie quali Stampa 3D, Realtà Aumentata/Virtuale e Robotica Collaborativa. Sono però ancora poche le aziende che sono andate oltre alla fase di conoscenza di queste tecnologie: circa il 60% del campione infatti ha implementato al più una tecnologia, circa il 30% si sta muovendo su due filoni tecnologici (non integrati tra di loro), meno del 10% ha definito un percorso organico volto ad implementare in modo integrato più di 4 tecnologie digitali.

Quali i benefici attesi, per quali processi? Le aziende puntano a poter ridurre il tempo di reazione al mercato (73%), comprimendo il lead time di sviluppo dei nuovi prodotti. A seguire i benefici legati ad una maggiore automazione ed efficientamento dei processi con conseguente miglioramento della qualità.

Quanto può essere utile il piano Industria 4.0? Tra le misure proposte dal recente Piano Calenda, le aziende sono interessate in particolare agli incentivi fiscali del super e (in particolare) dell’iper ammortamento per l’acquisto di attrezzature, macchinari e software , come dimostrato  dal + 22% di ordini di macchine utensili nel primo trimestre 2017.

Al termine dell’evento, con partecipazione gratuita previa iscrizione al link https://goo.gl/fe3Ly7 , verrà reso disponibile il rapporto finale della ricerca.

Una ricerca del Rise su Industria 4.0: l’Italia s’è desta? - Ultima modifica: 2017-06-21T10:42:31+02:00 da Nicoletta Buora