Un modello in rete con 24 laboratori all’avanguardia dove diventare esperti digitali e tecnologici. Circa 300 sono gli studenti già diplomati negli ultimi anni, con l’obiettivo di arrivare a 500 entro due anni. La nuova sede dell’ITS Alto Adriatico fa parte di un grande progetto da 14,5 milioni di euro tra risorse del PNRR e fondi regionali nell’area Valle Center di Pordenone. In quest'area sorgerà anche il nuovo polo universitario.
«Il progetto complessivo del Valle Center ci restituisce l’immagine di quel che vorremmo fosse il sistema degli ITS e della formazione tecnico-professionale in Friuli Venezia Giulia per i prossimi anni. Un luogo che rafforzi anche dal punto di vista logistico la relazione tra i due rami della formazione terziaria superiore. Un'area che sia punto di contatto tra giovani talenti e aziende tecnologiche», commenta Alessia Rosolen, l’assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia.
I laboratori della nuova sede di Pordenone
La nuova sede ITS, che inaugura la cittadella della formazione e dell’innovazione di Pordenone, dispone di diversi laboratori all’avanguardia. Per la cybersecurity, per lo sviluppo di applicazioni mobili, analisi dati e Cloud computing e per telecomunicazioni sulle potenzialità del 5G.
Inoltre, una delle aule è stata dotata di un avanzato sistema di videoconferenza per seguire lezioni in remoto. Tutte queste tecnologie sono supportate da una robusta infrastruttura informatica, realizzata ad hoc per la nuova sede, per garantire prestazioni elevate e massima affidabilità. Alla realizzazione degli spazi, modulari e in chiave social l’area break e l’accoglienza, ha contribuito la società di architettura Lombardini22 di Milano, con la business unit DEGW, specializzata in consulenza e progettazione di workplace innovativi.
«Le nuove aule e spazi, attrezzati con lo stato dell’arte tecnologico, si innestano in un intero ecosistema formativo progettato per avvicinare gli studenti alle realtà più avanzate del mondo del lavoro. L'hi-tech è al centro del percorso educativo. Gli ITS diventano strumento fondamentale per formare competenze indispensabili, che permettono ai giovani professionisti di competere con i colleghi tedeschi, cinesi e americani», precisa Michelangelo Agrusti, presidente dell’ITS Alto Adriatico e di Confindustria Alto Adriatico.
Il progetto ITS va oltre la singola sede. Prevede l’attivazione di nuovi laboratori alla LEF di San Vito al Tagliamento e ad Amaro (UD), secondo un modello territoriale integrato da Trieste a Udine, da Gorizia a Pordenone.
Un ecosistema formativo con 24 laboratori in rete
Oltre ai laboratori di Pordenone, infatti, gli studenti potranno utilizzare nuovi spazi tecnologicamente avanzati presso LEF a San Vito al Tagliamento e ad Amaro. Nell’azienda-modello digitale, voluta da Confindustria Alto Adriatico, è stato infatti realizzato un laboratorio con isole robotiche avanzate per insegnare agli studenti a programmare e a interagire con i robot. Inoltre, il laboratorio di interazione uomo-macchina permette di approfondire l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’automazione dei processi (RPA-Robotic Process Automation).
Nella località di Amaro, infine, gli studenti sperimentano la versione virtuale dei propri progetti, in un contesto immersivo. Qui il laboratorio dedicato alla formazione degli Energy Manager offre una piattaforma unica per imparare a gestire sistemi elettrici complessi, sostenibilità ed efficienza energetica. Lo spazio riproduce fedelmente l’ambiente degli impianti industriali.
Tutti questi laboratori sono collegati tra loro. Una rete di 24 laboratori interconnessi, in grado di rispondere alle esigenze di studenti e aziende, nel presente e nel futuro.
«Si tratta di piattaforme capaci di integrarsi tra loro e che offrono soluzioni che miscelano tecnologie differenti. In questo modo, la formazione esperienziale dei laboratori di Amaro può essere fruita anche a San Vito al Tagliamento e a Pordenone e viceversa», spiega Marco Olivotto, direttore generale LEF.