La Lean Experience Factory (LEF) nasce nel 2011 come centro di formazione esperienziale sulla Lean Manufacturing e, via via, sulla trasformazione digitale. Progetto di McKinsey e Confindustria Alto Adriatico, Unindustria Pordenone, CCIAA Pordenone e Confindustria Udine, è stato il primo dei 15 “Digital Capability Center” McKinsey nel mondo.
Oggi LEF si rinnova con un investimento da 1,5 milioni di euro della Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso il Consorzio Zirp.
Plant 1 è il nuovo spazio per l’innovazione, concepito secondo il modello più avanzato di Fabbrica 4.0. Siamo di fronte a una nuova linea produttiva nell’alimentare e soluzioni tecnologiche avanzate per il tessuto imprenditoriale.
L’obiettivo della “Model Factory” è quello di far provare le tecnologie digitali prima di acquistarle (“test before invest”). Ma anche di sviluppare progetti pilota e produzioni innovative e di formare sul campo le competenze necessarie. Fare formazione su reali linee di produzione permette infatti di apprendere più velocemente, in un ambiente di prova sicuro ma realistico.
Produrre bibite con IoT e GenAI nella Lean Experience Factory
La nuova linea produttiva affiancherà quella utilizzata per l’assemblaggio di compressori per frigoriferi domestici e produrrà bibite con SOP digitale (Standard Operating Procedure). Grazie alla sensoristica IoT e alla digitalizzazione dell’intero processo, sarà possibile verificare automaticamente i tempi di ciclo per identificare rallentamenti e intervenire sull’efficienza dei processi.
Le tecnologie digitali applicate alla produzione consentono anche di tracciare e monitorare gli ordini, migliorando l’adattabilità e la flessibilità dei flussi di lavoro. Inoltre, il co-pilota GenAI (Intelligenza artificiale generativa) fornirà supporto tecnico agli operatori, migliorando la risoluzione dei problemi grazie all’accesso in tempo reale alla documentazione tecnica (knowledge management).
Realtà immersiva a supporto della formazione
XR Reality, o “Extended reality”, troverà sempre più spazio nel Plant 1, con uno spazio di simulazione per l’addestramento degli operatori in contesti riprodotti virtualmente.
Ne fa parte il “Virtual Safety Training”, soluzione immersiva per vivere in prima persona differenti scenari e situazioni, utilizzando realtà virtuale e aumentata. È una piattaforma multi-dinamica che diventerà presto uno standard, già impiegata da LEF nell’ambito dell’Alta Scuola per la sicurezza sul Lavoro, voluta da Confindustria Alto Adriatico.

Rete 5G e ITS Alto Adriatico ICT
Nei prossimi mesi sarà implementata una rete privata con tecnologia 5G Stand Alone (autonoma), pensata per lo sviluppo di “use case” di Industria 4.0 con bassa latenza, alta capacità di traffico, elevati standard di sicurezza e affidabilità delle comunicazioni.
In aggiunta sarà fornita un’infrastruttura per la gestione di reti Open Source realizzate tramite Software Defined Radio (SDR). Si tratta di un sistema di comunicazione radio in cui componenti che sono tradizionalmente implementati in hardware vengono invece realizzati attraverso software. Questa soluzione sarà utilizzata a scopo didattico dagli studenti degli ITS per attività laboratoriali.
L’ITS Alto Adriatico, che fa parte dello stesso sistema confindustriale Alto Adriatico di LEF, sarà presente con un paio di laboratori su 5G, IoT e Intelligenza artificiale applicate all’industria. Avrà quattro postazioni didattiche basate su e.DO di Comau, i robot didattici modulari e multi-asse, con intelligenza integrata open-source, frutto di ingegneria avanzata e easy-to-use.

Un piano industriale con la formazione al centro
LEF fa parte di un grande disegno di sviluppo di una manifattura 5G nel prossimo decennio, così come l’alta formazione per la quale sono arrivate ingenti risorse del PNRR.
«Entro fine dicembre avremo messo a terra 14,5 milioni di investimenti in hardware e software. Riguarderanno in parte LEF, in parte i locali dell’Università in via Prasecco a Pordenone e, in larga misura, l’ITS Alto Adriatico», ha commentato Michelangelo Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico e presidente di LEF.
«Dal 2011, tra Istituti Tecnici, facoltà STEM e ITS Academy, abbiamo formato circa 11mila persone che hanno sviluppato competenze nelle tecnologie più avanzate. Loro saranno i protagonisti del cambiamento di tutte le nostre imprese. Questo è il capitale umano che va inserito progressivamente nel tessuto produttivo. Abbiamo bisogno di nativi digitali!».