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LEF: costruire competenze per l’Industria 4.0 e per la Deep Tech

Nell’azienda modello digitale di San Vito al Tagliamento (PN) arrivano da tutto il mondo per vedere in azione i principi lean applicati all’Industria 4.0 e per acquisire nuove competenze. Con un ruolo nevralgico nell’ecosistema, ora LEF fa un passo in più in direzione delle Deep Tech.

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Gaia Fiertler

Il Digital Capability Center friulano, insediato nella LEF - Lean Experience Factory, è un centro nevralgico per la formazione esperienziale avanzata. È una fabbrica didattica che produce compressori a titolo dimostrativo per esplorare, provare e applicare soluzioni lean e digitali. Fondata da Confindustria Alto Adriatico (Pordenone, Gorizia, Trieste), socio di maggioranza, e da McKinsey&Company già 12 anni fa, fa parte di un importante ecosistema di ricerca, sviluppo e innovazione. Non svolge direttamente ricerca, ma supporta chi la fa in un ambiente industriale reale, flessibile e integrato.

Negli anni la struttura ha avuto una significativa evoluzione: nel 2016 con le prime automazioni e soluzioni digitali, regolate da software, sensoristica e sistemi di riconoscimento visivo. Quindi, nel 2021, con un investimento di 12 milioni di euro e una forte espansione sia per tecnologie sia per volumi, sviluppandosi su 3.000 mq.

Marco Olivotto direttore LEF
Marco Olivotto

«Oggi Lef è l’azienda modello digitale più integrata al mondo, dove replichiamo processi, sviluppo prodotto, Supply Chain, Finance. Qui facciamo toccare con mano i benefici delle applicazioni di soluzioni agile e lean, mettendole a confronto con processi non ottimizzati», racconta Marco Olivotto, direttore generale Lef, che è anche sede del Digital Innovation Hub (DIH) di Confindustria Alto Adriatico, che gestisce il nodo “Advanced Manufacturing Solutions”.

In pratica, in Lef non vengono solo mostrate le nuove tecnologie in funzione, ma proprio un modo diverso di lavorare e di programmare le linee produttive. È l’approccio di tutta la scuola quello di trasmettere soprattutto metodi e metodologie, e non solo specifiche applicazioni.

«Nei corsi con componente informatica e digitale, per esempio, insegniamo più l’approccio al problem solving che non la soluzione specifica, in quanto alleniamo a un modo di pensare, slegato dalle singole applicazioni, ma che anzi le includa tutte», aggiunge Lorenzo Ava, responsabile Training Lef. Anche il corso per Innovation manager, di cui è in partenza la decima edizione l’8 giugno (10 giornate online), offre strumenti concettuali per lavorare in modo innovativo e strumenti pratici su come gestire l’innovazione. Il corso applica la norma Uni Iso 11814, uscita nel 2021, per la gestione dell’innovazione e certifica le competenze del manager, dello specialista e del tecnico dell’innovazione.

Le competenze sono tutto

Lorenzo Ava LEF
Lorenzo Ava

Oltre ai corsi a catalogo e a corsi su misura per i clienti, la fabbrica digitale di Lef è un modello pratico ed esperienziale per mostrare a imprenditori, tecnici e operatori i vantaggi dell’impostazione lean e digitale e per accelerare il trasferimento di competenze 4.0.

«La vera trasformazione oggi dev’essere nelle competenze. Sento troppe aziende lamentarsi di aver investito in automazione, software, nuove tecnologie e di non sapere cosa farne, poiché non dispongono delle capability tecniche per trasformare i dati in informazioni e creare valore. Troppe trasformazioni “solo” strumentali e tecnologiche non danno ancora i risultati attesi, proprio perché mancano le competenze per farne buon uso e trarne vantaggio sulla produzione e sul business», commenta Olivotto.

Da una ricerca di Confindustria Alto Adriatico risulta che il 56% delle imprese, soprattutto Pmi, avrebbe beneficiato delle agevolazioni Industria 4.0 dal 2017 al 2022, ma solo il 32% dichiara di avere le competenze per ottenere i benefici della digitalizzazione, mentre la maggior parte sostiene che siano in parte presenti, ma che servirebbero maggiori competenze specifiche manageriali e tecniche, oppure che sarebbe necessario un forte percorso di crescita e formazione.

Lef è impegnata da anni nel sistema formativo secondario e terziario del territorio, offrendo docenze e tirocini in sede, per esempio all’Istituto tecnico settore tecnologico Kennedy di Pordenone, di cui è socio sostenitore. Inoltre, è partner dell’ITS Academy Alto Adriatico, con un coinvolgimento nella progettazione del percorso biennale che ha formato il tecnico superiore Smart Production. Infine, dal 2018 collabora all’Executive Mba in Business Innovation del Mib Trieste School of Management, insieme con Obloo, la prima piattaforma Deep Tech italiana e Venture Factory (VF), la divisione di Obloo di Venture capital. L’obiettivo di questo Mba focalizzato sull’innovazione è quello di aiutare i manager di aziende consolidate e gli imprenditori di startup a innovare i loro modelli di business e a sviluppare nuove imprese, sfruttando il potenziale delle Deep Tech.

Il futuro prossimo delle Deep Tech

L’evoluzione di questa collaborazione tra Lef, Mib e Obloo-VP è la nascita a Trieste, nella sede del Mib, del Deep Tech Center, un nuovo centro ricerche sulle Deep Tech, tecnologie avanzate che, per il loro sviluppo, richiedono un alto grado di competenza scientifica e tecnologica. Si basano su innovazioni scientifiche e tecniche radicali e possono richiedere anni o addirittura decenni di ricerca e sviluppo. Applicazioni Deep Tech riguardano l’intelligenza artificiale, la robotica, la biotecnologia, la nanotecnologia e la tecnologia quantistica. Per generare impatto sul tessuto economico e sociale, in settori come la medicina, l’energia, l’agricoltura e l’industria, devono essere inserite all’interno di un processo complesso che coniuga scienza, ingegneria di prodotto e design thinking, processo che richiede un investimento significativo in ricerca e sviluppo e una forte collaborazione tra ricercatori, innovatori, imprenditori e investitori. E dove bisogna preparare, ancora una volta, competenze adeguate.

«In tempi di Industria 4.0, stiamo già studiando come si potrà caratterizzare il dopo, la nuova era industriale che impatterà tutti i settori industriali e aree del mondo in modo più importante e veloce della rivoluzione digitale che stiamo vivendo. Le tecnologie al centro del “Deep Tech Center” sono infatti di carattere esponenziale, poiché non seguono uno sviluppo lineare, ma hanno una curva di sviluppo che si “impenna”.

L’obiettivo di questa partnership è, da un lato, di studiare queste tecnologie e il loro impatto in termini di valore creato per le imprese e, dall’altro, di preparare il capitale umano che le potrà governare. Parlando di curve di sviluppo esponenziale, infatti, non si può rimandare l’investimento sulle persone, altrimenti il divario che si crea tra conoscenza delle persone ed evoluzione della tecnologia diventa incolmabile», conclude Olivotto.

LEF: costruire competenze per l’Industria 4.0 e per la Deep Tech - Ultima modifica: 2023-05-08T11:19:15+02:00 da Gaia Fiertler