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Nuova memoria ottica da record

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La Redazione

Ricercatori delle università di Oxford, Exeter e Münster hanno realizzato una tecnica che permette di memorizzare una quantità di dati in forma ottica superiore a quanto non si sia riusciti a fare finora, per di più  in uno spazio più limitato: il riferimento è a celle di memoria ottiche phase-change, dove per scrivere e leggere dati non si utilizzano segnali elettrici, ma segnali luminosi, e con cui si prevede di poter raggiungere livelli mai raggiunti di velocità ed efficienza energetica per le memorie dei computer. Le fibre ottiche nei collegamenti internet veicolano nelle nostre case e nei nostri uffici dati codificati tramite segnali luminosi poi trasformati da convertitori ottici in segnali elettrici, e portando un analogo tipo di trasmissione light-based direttamente all’interno delle board costituenti i computer, le memorie ottiche potranno permettere la realizzazione di computer ibridi che interagiscono con i dati in modalità sia ottica che elettrica. Le celle ottiche usano la luce per codificare dati in materiali a cambiamento di fase, che sono poi quelli usati per costruire CD e DVD riscrivibili. In dettaglio, un laser riscalda una porzione del materiale e questo determina un passaggio tra stati, da uno in cui tutti gli atomi sono distribuiti in modo ordinato a uno in cui sono distribuiti in modo disordinato, o viceversa. Stante che questi due stati presentano indici di rifrazione diversi, i dati possono essere poi letti tramite la luce. E’ inoltre garantita la permanenza delle informazioni per lungo tempo, in quanto gli stati di ordine o disordine permangono finchè non sono nuovamente illuminati da una specifica luce laser, quella che originariamente era stata usata per scrivere le informazioni.

Nuova memoria ottica da record - Ultima modifica: 2019-03-05T10:20:16+01:00 da La Redazione