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Nel 2050 ci aspetta un mondo sotto pressione

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A.A.

In occasione dell'apertura della Conferenza sul Cambiamento Climatico COP21 (Parigi, 30 novembre - 11 dicembre) l'ente di certificazione internazionale Dnv GL  ha reso noto lo studio 'A safe and sustainable future', che riassume le principali evidenze della ricerca scientifica e traccia un quadro del mondo nei prossimi trent'anni, delineando uno scenario alternativo per un mondo sostenibile.

Quello che ci aspetta nel 2050 - se non invertiamo velocemente la rotta - è un 'mondo sotto pressione', si legge nello studio: fra 35 anni  il 70% della popolazione vivrà in aree urbane e 3 miliardi di persone saranno destinate alla povertà, il 60% dei principali ecosistemi sarà a rischio, i livelli di diossido di zolfo e di diossido di azoto aumenteranno rispettivamente del 90% e del 50%, causando smog, piogge acide e fuliggine, soprattutto nei Paesi emergenti. Il livello dei mari s’innalzerà da 1 a 2 m, con milioni di persone obbligate a lasciare le aree costiere dove vivono.

La lista di situazioni ad alto rischio è lunga. Tuttavia, non è troppo tardi per intervenire. Un mondo in equilibrio con l’ambiente, caratterizzato da un’economia verde e circolare e da una società prospera è ancora possibile. Il team di Dnv GL ha individuato le 36 barriere fondamentali da aggirare; a partire dall’insufficiente consapevolezza dei singoli, passando per la debolezza dei quadri di riferimento istituzionali, sino ad arrivare alle carenze economiche e tecnologiche specifiche.

"Senza un impegno concreto, prevedere quello che ci aspetta di qui a qualche anno non è difficile. Nei prossimi decenni l'umanità si troverà ad affrontare le sfide più grandi mai incontrate. Abbiamo un'opportunità unica per plasmare un futuro prospero, dove le principali minacce per ambiente, economia e società siano state individuate e contenute, ma non possiamo più aspettare. Dobbiamo agire", è stato il  commento e l'invito di Luca Crisciotti, Ceo dell'ente di certificazione.

Invertire la rotta è possibile. Lo studio si conclude illustrando l’insieme di cambiamenti fondamentali da attuarsi nelle sfere dell’economia, dei sistemi di governance e della società. Alcuni esempi? Riorganizzare sussidi e incentivi, incorporare le valutazioni Esg (Environmental, Social e Governance) nelle valutazioni finanziarie, rivedere l’urbanistica secondo principi di sostenibilità e definire nuove unità di misura per la crescita oltre al Pil, che non è in grado di esprimere il benessere della nazione o le condizioni dell’ambiente.

 

Nel 2050 ci aspetta un mondo sotto pressione - Ultima modifica: 2015-12-01T16:09:16+01:00 da La Redazione