È Legge la riforma che introduce la filiera formativa tecnologico-professionale. Si tratta di percorsi sperimentali quadriennali, i cosiddetti “4+2”, che integrano e valorizzano istruzione e formazione professionale negli istituti tecnici e professionali.
La Legge n. 121, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l’8 agosto 2024 e in vigore dal 6 settembre 2024, introduce percorsi sperimentali presso i quadrienni professionali e gli istituti tecnici che aderiscono alla sperimentazione.
In particolare, gli istituti compatteranno in 4 anni il precedente quinquennio. Il monte ore del quinto anno (1.056 ore) verrà infatti redistribuito su attività laboratoriali e potenziamento dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PTCO).
La riforma prevede la creazione di reti (campus) tra i diversi attori formativi: istituti professionali, istituti tecnici, ITS Academy, università e centri di formazione professionale. Incoraggia partnership con aziende. Autorizza docenze a tempo determinato di personale tecnico-aziendale. Invita le Regioni a far parte di queste reti come soggetto istituzionale per la definizione della programmazione.
Cosa implica la riforma 4+2
Il principale elemento di cambiamento è che i percorsi quadriennali del professionale e degli istituti tecnici aderenti alla sperimentazione del “4+2” conferiscono un titolo di studio spendibile nel mondo del lavoro, con esame di Stato, come un diploma quinquennale.
Ciò significa che ci si può iscrivere direttamente sia all’Università sia al biennio terziario professionalizzante degli ITS Academy. Non servono più il quinto anno integrativo o l’IFTS come ponte necessario all’accesso.
A questo proposito, in più occasioni il presidente della rete ITS Italy Guido Torrielli ha sottolineato la centralità che assumono gli ITS con questa riforma. Gli ITS sono tra i soggetti che contribuiranno alla costruzione di queste filiere formative. Filiere che vanno ripensate nella programmazione didattica con il contributo della filiera. Inoltre rappresentano un naturale sbocco di specializzazione post diploma (“4+2”) per lo sviluppo economico e industriale del Paese.
«L’approvazione alla Camera del disegno di Legge sull’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale testimonia la validità del modello degli ITS Academy nell’affiancare il sistema Scuola per rafforzare la connessione con il mondo dell’Impresa. Come già avviene nella progettazione dei piani di studio dei nostri corsi professionalizzanti», commenta Guido Torrielli.
Le perplessità sulla riforma
Un timore sollevato da operatori del settore è che gli studenti degli istituti professionali non ricevano in quattro anni le basi matematiche e fisiche necessarie per il livello di specializzazione sviluppato nel biennio ITS.
Tuttavia, la norma sottolinea in più punti che verrà potenziato lo studio delle materie STEM (Science, Technology, Engineering, Maths). Ma anche delle lingue, oltre alla didattica laboratoriale e ai PCTO, in modo funzionale agli sbocchi professionali più richiesti dall’Industria avanzata 4.0.
Opposizione e sindacati temono invece con questa riforma la riduzione della formazione scolastica ad addestramento per le imprese e a una regionalizzazione dell’istruzione.