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Il petrolio rimane la prima fonte di energia

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Massimiliano Cassinelli

La difficile crisi economica, da cui l'Italia sta cercando di uscire, continua ad avere effetti sui consumi energetici e, in particolare, sull'uso dei carburanti e dei derivati dal petrolio. É quindi interessante la previsione, proposta dall'Unione Petrolifera, sull'andamento del settore nei prossimi mesi. L'analisi, presentata all'interno del volume Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2015-2030”,stima la domanda di energia complessiva in leggero recupero nel 2015, fino a 158,4 milioni di Tep, per poi salire a 164 milioni nel 2020 e 168,9 milioni nel 2025. Nel 2030 si arriverà a 170 milioni di tep, che sono un volume quasi equivalente ai consumi del 1995. É però interessante sottolineare come l’incidenza delle singole fonti primarie sul totale consumo energetico sia prevista modificarsi sensibilmente, in quanto influenzata dall'affermazione delle fonti rinnovabili, con il petrolio che rimane la prima fonte di energia, almeno fino al 2018, con un peso intorno al 35%.

Un capitolo a parte meritano i carburanti, inclusi i prodotti per uso agricolo, marina e aviazione, che continueranno a subire un ridimensionamento nel medio termine, con un moderato recupero solo dopo il 2020. I bunkeraggi, attualmente costituiti in prevalenza da olio combustibile, a partire dal 2020 potrebbero trasformarsi in analoghi quantitativi di distillati (se ne ipotizza una parziale sostituzione dalle 500mila tonnellate attuali fino a 1,3 milioni a fine periodo).

L'analisi prende in considerazione anche il consumo di gas naturale che, al 2030, dovrebbe stabilizzarsi arrivando a coprire il 35,8% del nostro fabbisogno, mentre i combustibili solidi alla stessa data continueranno a soddisfare l’8,5% del totale. É infine previsto un moderato sviluppo delle fonti rinnovabili che dal 18% attuale nel 2030 arriveranno al 19,9%. Non è invece prevista una sostanziale riduzione delle emissioni di CO2 che, si legge nel documento, “si manterranno su livelli contenuti e nel 2020 si attesteranno su valori più bassi del 17% rispetto al 1990 e del 26% rispetto al 2005”.

L'analisi rimarca, infine, la crescita dei biocarburanti tradizionali che, in base alla legislazione vigente e tenendo conto del contributo crescente di biometano e biocarburanti avanzati – per i quali l’Italia è l’unico Paese europeo ad aver introdotto un obbligo – il peso sul totale dei consumi di energia al 2020 si attesterebbe all’1,2% rispetto allo 0,7% attuale.

Il petrolio rimane la prima fonte di energia - Ultima modifica: 2015-09-02T09:30:50+02:00 da Massimiliano Cassinelli