Si conferma la fase di espansione del mercato dell’Automazione Industriale in Italia con una previsione di chiusura per il 2023, di crescita del 16%.
Questi i dati dell’ultima indagine di Anie Automazione, che rappresenta le imprese fornitrici di sistemi e soluzioni per l’automazione di fabbrica, di processo e delle reti.
“A fronte di un 2022 che si è chiuso con una crescita del 23% per un valore che ha sfiorato i 7 miliardi di euro, nonostante lo scenario macroeconomico globale non roseo, con l’inflazione, la difficoltà a reperire componenti elettronici e materie prime e le tensioni geopolitiche, le attese per il 2023 indicano una crescita sempre a doppia cifra, intorno al 16%”, è quanto affermato dal presidente di Anie Automazione Andrea Bianchi, in occasione di un recente evento dell’Associazione.
Frenano gli ordinativi nel secondo semestre del 2023
Le attese per il 2023 sono positive seppure con un aumento più contenuto del fatturato legato ad un andamento più frenato dell’ordinato nella seconda metà dell’anno, per gli alti livelli di stock nei magazzini delle aziende che utilizzano prodotti di automazione industriale.
Per il 2024 si confida nell’esaurimento dello stock, anche se prima del 2025 si ritiene che non si riesca a vedere il vero mercato.
L’andamento dei segmenti merceologici monitorati nel 1°semestre 2023
Rispetto ai segmenti tecnologici, i trend di crescita indicano gli Hmi seguiti da Plc-I/O e azionamenti elettrici trai i segmenti maggiormente in crescita rispetto al 1° semestre 2022.
La crescita registrata nel primo semestre 2023 è da considerarsi un effetto dell’andamento del mercato negli ultimi anni, drogato dalla corsa agli ordini da parte dei clienti.
Nella seconda parte del 2023, il valore del mercato è cresciuto in maniera importante, ma le quantità vendute crescono in maniera meno intensa.
I tempi di consegna si sono regolarizzati, gli ordinativi sono in calo anche a causa dei magazzini dei clienti ormai saturi e la visibilità è tornata come ai tempi pre-covid.
Tuttavia, la situazione geopolitica incerta ha effetti negativi sul mercato: la Germania è in recessione e, in generale, in Europa si assiste ad un fenomeno di stagnazione dei mercati.
