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Il futuro dei Data Expert, le figure tecniche più richieste dal mercato

L’evoluzione delle figure tecniche più richieste e la funzione a tutto tondo degli HR nello scenario previsto da Strategy Innovation per Edenred Italia. Mentre le soft skill più gettonate restano problem solving, team working e orientamento al cliente.

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Gaia Fiertler

Sempre più detective dei dati, auditor di algoritmi, ma anche content editor. Dipendenti con spirito imprenditoriale, ma anche manager del welfare, dell’e-learning e della felicità.

Le aziende cercheranno sempre profili tecnici esperti di dati (data expert), ma con un occhio all’etica e sempre più spinti sull’ottimizzazione.

Si rinforzeranno anche figure a tutto tondo per gestire gli impatti delle tecnologie e l’aumento della complessità, con una nuova cornice di riferimenti e valori.

È quanto emerge dallo studio di Strategy Innovation, spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ricerca condotta per Edenred Italia.

Le figure tecniche chiave per 6 trend del lavoro del futuro

Le figure tecniche avranno compiti estesi ad altre dimensioni (etiche, di Esg e di ottimizzazione) e alcune figure trasversali si occuperanno degli aspetti sociali e innovativi del lavoro, anche in ambito HR.

Per una gestione Human-Centric dell’AI, per esempio, l’Auditor degli algoritmi raccomanderà metodi per sviluppare modelli secondo principi etici e di equità. Il Virtual Reality Designer creerà interazioni ed esperienze immersive in ambienti virtuali confortevoli per le persone.

Il Detective dei dati, invece, a supporto dei Data Scientist, individuerà i dati più pertinenti per ottimizzare macchine e processi.

Il Data Protection Officer garantisce la tutela e la conformità in materia di GDPR, mentre l’Analista di dati biometrici si occuperà della sicurezza delle informazioni ricavate da impronte digitali, scansione della retina o riconoscimento facciale.

Il Remote Work Facilitator organizzerà il lavoro in base alle risorse umane interne, agli spazi e alle capacità tecnologiche disponibili. Il Designer di uffici invece ripenserà radicalmente i luoghi dove si lavora e si produce (domestici, aziendali, condivisi e/o virtuali).

Il Welfare Manager analizza e classifica i bisogni dei collaboratori, definisce il piano strategico degli interventi e della misurazione dei risultati.

L’Head of ESG è responsabile dei fattori di sostenibilità sociale verso gli stakeholder interni. Promuove iniziative per coltivare e comunicare una cultura sana e sostenibile, che riduca al minimo il turnover.

Il Chief Happiness Officer fa evolvere il ruolo del tradizionale HR amministrativo e promuove strategie per favorire la soddisfazione dei lavoratori.

Il responsabile della formazione si occuperà sempre più della gestione strategica del Lifelong learning (formazione continua)e l’eLearning Developer di realizzare contenuti didattici accessibili e coinvolgenti online.

Lo spirito imprenditoriale sarà sempre più presente in azienda, ma anche fuori con attività autonome di Startupper di aziende innovative, veloci e scalabili e creazione di contenuti online da parte di Influencer, Streamer e Content Creator.

Le opportunità da cogliere

«Le opportunità saranno colte solo da chi avrà l’atteggiamento giusto sul posto di lavoro. È sempre meno netta la differenza tra imprenditore e dipendente. Quest’ultimo ragionerà più per obiettivi e gli sarà chiesto di 'mettere del proprio', come pensiero e creatività. A sua volta l’imprenditore sarà chiamato a una sfida non solo economica, bensì sociale. Il così detto “Stato minimo” lascia spazio a chi è pronto a offrire non solo uno stipendio ma altro: benefit, sicurezza, valori in cui riconoscersi», dichiara Alberto Brugnoli, Partner & Managing Director di Strategy Innovation.

Le soft skill più gettonate: problem solving e team working

Intanto, le soft skill più gettonate per navigare il cambiamento sono sempre problem solving, team working e orientamento al cliente (per otto aziende su dieci).

A seguire sono apprezzati senso di responsabilità per il 57%; resistenza allo stress e attenzione ai dettagli (39%), flessibilità cognitiva (27%) di fronte a situazioni nuove o inaspettate e pensiero critico/analitico.

Lo conferma la quick survey dell’Università telematica UniCusano realizzata tra aziende come Ikea, PWC, Generali, ING Bank, Acea, Adecco, Orienta, Randstad, presenti al suo ultimo Virtual Career Day.

Il futuro dei Data Expert, le figure tecniche più richieste dal mercato - Ultima modifica: 2024-11-22T15:19:16+01:00 da Gaia Fiertler