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Gli effetti dei Dazi USA sul Made in Italy nel 2025: le ipotesi di Allianz Trade

Secondo le stime di Allianz Trade, le nuove misure tariffarie annunciate dagli Stati Uniti avranno conseguenze importanti anche per il Made in Italy. L'ipotesi potrebbe essere quella di una perdita di 8 miliardi per l’export nel 2025. Macchinari, bevande, tessile e agroalimentare i settori più esposti.

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Alice Alinari

I nuovi Dazi USA in vigore dal 9 aprile 2025, da molti definiti un ritorno al protezionismo su scala globale, avranno inevitabili effetti sul commercio internazionale, sulla crescita del PIL e sull'andamento dei mercati finanziari.

Con l’introduzione di un dazio minimo del 10% su tutte le importazioni e altri aumenti ben più significativi in oltre 50 Paesi, la tariffa media di importazione statunitense sale al 20,6%.

Come confermano anche le stime di Allianz Trade, la Cina risulta il Paese più colpito, con dazi complessivi del 59%. L’impatto maggiore riguarderà tutto il Sud-est asiatico (Vietnam, India, Thailandia, Taiwan) e coinvolgerà anche l’Unione Europea. In area UE, i dazi medi di importazione cresceranno fino al 13,3%.

Le reazioni internazionali ai Dazi USA

L’impatto geopolitico di queste misure è immediato, sempre secondo lo studio di Allianz Trade reso noto l'8 aprile.

Le reazioni a livello internazionale non mancano. La Cina ha annunciato una contro-mossa tariffaria, con dazi aggiuntivi su beni statunitensi pari a 34 punti percentuali. Questa mossa colpisce potenzialmente circa 64 miliardi di dollari di esportazioni USA.

L’Unione Europea adotta un approccio più cauto. Sta valutando il da farsi e promette di annunciare le sue eventuali contromisure entro la metà di aprile. Settori strategici come quello farmaceutico e quello dei macchinari e delle attrezzature - ribadisce Allianz Trade - rimangono i più esposti ai dazi commerciali.

Altri Paesi, come India, Vietnam e Israele, hanno intenzione di cogliere l’opportunità per rafforzare i legami commerciali con gli Stati Uniti, anche attraverso nuove concessioni o negoziati bilaterali.

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Foto credits: Getty Images, su concessione Allianz Trade

Le conseguenze economiche globali

Secondo le stime aggiornate di Allianz Trade, i Dazi USA avranno effetti rilevanti sull’economia globale.

La crescita mondiale nel 2025 potrebbe rallentare all’1,9%, il che sarebbe pari a un ritmo di crescita più lento dalla crisi finanziaria del 2008. Per il commercio globale ci potrebbe esser una fase di contrazione, con un calo dello 0,5% in volume.

L’economia statunitense subirà una frenata nei prossimi trimestri, con una contrazione del PIL stimata a -0,5% tra aprile e settembre 2025, e una crescita annuale dello 0,8%. L’inflazione USA tornerà a salire, fino al 4,3% entro l’estate, in seguito al rincaro dei beni importati.

Le Banche centrali Fed e BCE potrebbero ridurre maggiormente i tassi, anche se gli Stati Uniti dovranno fronteggiare crescenti rischi inflazionistici.

Quali effetti sul Made in Italy?

E in Italia? Per valutare l'impatto delle nuove misure tariffarie, intanto, consideriamo che, nel 2024, oltre il 48% del valore dell’export totale nazionale proveniva da aree extra-UE (control il 45% in Germania e Francia, il 37% in Spagna).

Gli Stati Uniti nel 2024 hanno assorbito oltre il 10% delle vendite italiane totali all’estero e oltre un quinto delle vendite di prodotti italiani verso i mercati extra europei. Tra i prodotti più venduti, ci sono quelli farmaceutici e i macchinari. In calo significativo, invece, l'export per autoveicoli, navi e imbarcazioni.

Export nazionale: i settori più colpiti

Tra i principali gruppi di prodotti esportati, rimangono rilevanti i tipici prodotti del Made in Italy come le bevande (vini), gli articoli di abbigliamento e i mobili.

Allianz Trade ipotizza che la tariffa media possa scendere dal 20,6% all'11,8% (entro il IV trimestre 2025), tenendo conto degli accordi bilaterali che invertirebbero parzialmente gli aumenti tariffari annunciati il 2 aprile. Alcuni Paesi invece subirebbero aumenti tariffari che erano stati esclusi il giorno della Liberazione. L’impatto dei Dazi USA sul PIL dell’Italia sarà di circa -0,2 punti percentuali per il 2025.

Anche i rischi di inflazione vanno al ribasso, poiché la minore domanda degli Stati Uniti e la sovraccapacità globale nel resto del mondo, nonché i prezzi più bassi dell'energia, avranno un effetto negativo sui prezzi dei beni nazionali e importati.  Per il Made in Italy, la perdita massima attesa sull'export è stimata in 8 miliardi di dollari nel 2025, preceduta in Europa solo dalla Germania e dall’Irlanda.

I settori dei macchinari, dell’agroalimentare e delle bevande e del tessile, che da soli rappresentano il 30% delle esportazioni negli Stati Uniti, sono quelli che più rischiano dalla stretta commerciale.

Gli effetti dei Dazi USA sul Made in Italy nel 2025: le ipotesi di Allianz Trade - Ultima modifica: 2025-04-09T11:07:47+02:00 da Alice Alinari