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Dove c’è Barilla, c’è packaging

Barilla produce e confeziona negli Stati Uniti i prodotti destinati al mercato americano, ma utilizza macchine prodotte in Italia, come l’incartonatrice del produttore toscano Ricciarelli, altamente automatizzate, nelle quali sono integrati sensori, controllori, inverter e pannelli operatore

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Massimiliano Cassinelli

Produrre e commercializzare ogni anno oltre 100mila tonnellate di pasta. È questo l'obiettivo dello stabilimento che Barilla ha creato ad Avon, nello Stato di New York. La crescente attenzione dei consumatori americani per i generi alimentari con il marchio 'Made in Italy' sta infatti moltiplicando le opportunità commerciali per i nostri produttori e, per tale ragione, proprio i leader di mercato scelgono di creare nuovi stabilimenti in prossimità dei consumatori. Questo perché, come intuibile, il trasporto della pasta dall'Italia agli Stati Uniti comporterebbe costi elevati che si ripercuoterebbero poi sul prezzo finale, rendendo più difficile la penetrazione nel mercato. Pur producendo direttamente Oltreoceano, lo stoccaggio e la spedizione sono fattori delicati per il successo della pasta. Barilla ha così investito proprio sulla qualità dei suoi prodotti, puntando anche su confezioni capaci di valorizzare e proteggere un prodotto che rappresenta uno dei piatti più apprezzati al mondo e capaci di rendere percepibile lo slogan 'Dove c'è Barilla, c'è casa'. Così, oltre ad aver affidato a selezionate aziende italiane la realizzazione delle macchine per la produzione e il confezionamento della pasta, i responsabili Barilla hanno scelto di assegnare ad un'azienda nazionale anche la realizzazione dell'incartonatrice incaricata di proteggere le singole confezioni. Questo perché, nelle intenzioni dell'azienda di Parma, persino i maccheroni contenuti all'interno dei sacchetti realizzati in film plastico e destinati alla grande ristorazione devono giungere a destinazione sempre perfetti. Il compito di realizzare l'incartonatrice è stato affidato a Ricciarelli, azienda di Pistoia specializzata nelle apparecchiature per il packaging e che da decenni è uno dei fornitori di riferimento per Barilla.

Il processo di confezionamento
La predisposizione dei sacchetti all'interno dei cartoni costituisce però solo una parte dell'intero processo di confezionamento. In parallelo alla movimentazione dei sacchetti, infatti, vengono formate anche le singole casse in cartone, inizialmente stoccate in pile all'ingresso della macchina che, dopo averle prelevate con un sistema a ventose, le fa avanzare attraverso una serie di soluzioni meccaniche che permettono di sollevare i bordi laterali e chiudere le falde inferiori. Le casse, formate in funzione delle effettive esigenze, sono così predisposte solo al momento opportuno, ottimizzando le tempistiche produttive e l'occupazione di spazio all'interno della fabbrica.
Tutte queste procedure sono realizzate in modo automatico e senza nessun intervento diretto da parte degli operatori. I tecnici di Ricciarelli hanno predisposto una serie di sensori incaricati di verificare la conformità e il riempimento delle singole casse, oltre a mantenere un conteggio aggiornato dell'intera produzione. Tutte queste informazioni sono gestite, in tempo reale, da un plc della serie ControlLogix di Rockwell Automation. “Le prestazioni di un plc come ControlLogix”, spiega Roberto Del Sala, responsabile elettrico dell'incartonatrice in Ricciarelli, “sono elevate e mettono a disposizione un significativo margine rispetto alle esigenze dell'incartonatrice stessa. La scelta della soluzione, in concerto con le indicazioni del team tecnico di Barilla, che ha seguito il processo di ingegnerizzazione sin dalle prime fasi di progettazione, risponde però alle esigenze di standardizzare l'elettronica installata, semplificando anche la gestione del magazzino e la formazione del personale”. I responsabili Barilla hanno scelto d'implementare tutta l'elettronica di Rockwell Automation, tra cui gli inverter PowerFlex, perché in virtù della propria strategia di 'architettura integrata', la multinazionale americana è in grado di proporre un'offerta completa. Un approccio che soddisfa tutte le esigenze di automazione con soluzioni all'avanguardia e ingegnerizzate appositamente per operare insieme, superando così i problemi d'integrazione che spesso caratterizzano le soluzioni proposte da fornitori eterogenei. Senza dimenticare che, soprattutto sul territorio statunitense, le normative di sicurezza sono particolarmente rigorose e il possesso dei certificati di conformità dei singoli prodotti, soprattutto se legato ad un marchio prestigioso come quello di Rockwell Automation, permette di velocizzare le operazioni di certificazione degli impianti installati.

L'importanza del cambio formato
In condizioni operative normali, l'incartonatrice incassa 20 sacchetti da 5 kg al minuto, ovvero 6 tonnellate all'ora. “In realtà”, sottolinea Pasquale Corleto, direttore tecnico di Ricciarelli, “l'elettronica e la componentistica della macchina permetterebbero di operare anche a velocità maggiori, ma il limite è imposto dal braccio di movimentazione che, dovendo effettuare il prelievo pneumatico e non potendo sottoporre i sacchetti di pasta ad accelerazioni eccessive, non riesce ad effettuare più di 30 prelievi al minuto”. “In fase di progettazione”, evidenzia Franco Picchiarini, progettista software di Ricciarelli, “abbiamo investito anche sulla rapidità nel cambio formato. Infatti, quando è necessario modificare la composizione delle confezioni, l'operatore deve richiamare la nuova disposizione attraverso il pannello operatore PanelView plus. L'intervento dell'operatore è così limitato alla sostituzione di eventuali componenti meccanici destinati alla formazione e movimentazione delle casse”. “Sempre attraverso il pannello PanelView il sistema informa l'operatore di eventuali situazioni di anomalia, come la non corretta chiusura di una confezione o l'assenza di uno o più sacchetti all'interno della scatola. Si tratta di messaggi chiari che, oltre alla comune allarmistica, indicano al personale le procedure necessarie per risolvere la problematica. Il sistema è arricchito dalla possibilità di supportare due lingue, migliorando la comunicazione e, di riflesso, la produttività dell'intera linea”. L'impiego delle più innovative soluzioni elettroniche, combinate ad una meccanica che abbina tradizione e innovazione, permette oggi a Barilla di proteggere al meglio i propri sacchetti, portando la pasta perfettamente integra sino ai singoli punti vendita, dove i consumatori americani dimostrano un crescente apprezzamento per uno dei prodotti più famosi della nostra tradizione culinaria.

Dove c’è Barilla, c’è packaging - Ultima modifica: 2009-10-27T16:53:45+01:00 da Lucia Favara