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Centri di trasferimento tecnologico: 350 milioni dalla Missione 4 del PNRR

Per potenziare le attività di orientamento e formazione su tematiche Industria 4.0, supportando l’attuazione di progetti innovativi, il PNRR destina 350 milioni di euro ai centri di trasferimento tecnologico.

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Marianna Capasso

Nell’ambito della Missione 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, 350 milioni di euro saranno destinati ai centri di trasferimento tecnologico, in Italia, per il loro potenziamento e l’estensione tematica e territoriale. Le risorse saranno gestite dal MIMIT, che lo ha annunciato lo scorso 17 febbraio 2023.

Con l’apposito Decreto ministeriale – al momento in fase di registrazione presso la Corte dei Conti – verrà immessa una importante liquidità, grazie alla quale i centri di trasferimento tecnologico potranno operare con maggiore disponibilità, sostenendo in maniera ancora più puntuale tutti i processi innovativi del comparto imprenditoriale, soprattutto alla luce delle recenti sfide nella transizione green e digitale.

Facilitando l’utilizzo delle tecnologie avanzate, i centri di trasferimento offriranno preziose possibilità alle imprese, puntando sulla riqualificazione delle competenze, grazie a servizi avanzati e innovativi, con focus su tecnologie e specializzazioni produttive di eccellenza.

Le risorse previste e la loro destinazione

I 350 milioni di euro, a valere sulla Missione 4, Componente 2, Investimento 3 del PNRR, rientrano nella gestione del MIMIT che, con apposito Decreto, ne ha stabilito lo stanziamento. Del totale, 113,4 sono destinati al rifinanziamento degli 8 Competence Center, i centri di competenza ad alta specializzazione.

Ulteriori 33,6 milioni verranno utilizzato per il cofinanziamento dei 13 Poli europei di innovazione digitale (European Digital Innovation Hub, EDIH), selezionati di seguito alla gara europea Digital Europe, il programma che promuove lo sviluppo di competenze digitali avanzate, tra cui la cybersecurity, l’IA, e il calcolo ad alte prestazioni.

Un’altra quota del totale, pari a 114,5 milioni di euro, andrà a finanziare i 24 Poli europei di innovazione digitale che hanno ricevuto il Seal of Excellence da parte della Commissione Europea – senza però ricevere alcun finanziamento da Bruxelles.

Una parte delle risorse, poi, verrà utilizzata per la gestione della cabina di regia, appositamente istituita per l’avvio del processo di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema del trasferimento tecnologico italiano. Attraverso questa figura – una sorta di trait d’union – verrà promosso il coordinamento dei soggetti coinvolti.

I centri di trasferimento tecnologico nella Missione 4 del PNRR

Ma, nel dettaglio, cosa stabilisce l’Investimento 3 della M4C2? E qual è il nesso tra PNRR e Innovazione? La Missione 4 del PNRR punta al rafforzamento di condizioni che permettano lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza. In particolare, la Componente 2 della M4 (“Dalla ricerca all’impresa”) è dedicata all’innalzamento del potenziale di crescita del sistema economico.

Le tre linee d’intervento (Investimenti) previste dalla C2 si collocano, così, lungo l’intera filiera del processo di ricerca e innovazione, partendo dalla ricerca di base per arrivare fino al trasferimento tecnologico, alla luce delle criticità che emergono nel nostro sistema – tra cui un basso livello di spesa in R&S e una ridotta domanda di innovazione.

Ed è quindi proprio nell’ambito della M4C2 che ritroviamo i 350 milioni gestiti dal MIMIT, e dedicati al “Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico”, come stabilito dall’Investimento 3. Nel Decreto ministeriale, al momento non ancora pubblicato, vengono invece chiariti tutti i dettagli operativi e la coordinazione delle risorse.

I target per l’anno 2025: 42 nuovi centri e servizi per 4.500 pmi

Con un processo di riorganizzazione e razionalizzazione, le risorse stanziate per l’innovazione, messe in budget dal PNRR, interverranno su una ampia rete (Centri di Competenza, Digital Innovation Hub, Punti di Innovazione Digitale e altri) composta da 50 centri che si occupano di sviluppo progettuale e supporto alle imprese – attraverso l’erogazione di servizi tecnologici avanzati e di servizi innovativi di trasferimento tecnologico.

In questo modo si favorirà la transizione verso un modello di sviluppo fondato sulla conoscenza, con possibili ricadute positive sui volumi di spesa in R&S, e una maggiore efficace collaborazione tra l’ambito pubblico e quello privato.

Dunque, entro il 2025 l’Italia potrebbe raggiungere un punto di svolta, considerando i tre target da raggiungere per la fine di quello specifico anno (T4; quarto trimestre). La M4C2, infatti, prevede tre obiettivi: la creazione di 42 nuovi Centri; l’erogazione di servizi alle imprese per un valore di almeno 600 milioni di euro, con servizi che riescano a raggiungere almeno 4.500 pmi.

Nel frattempo, in attesa della pubblicazione ufficiale del Decreto, la notizia del finanziamento è stata accolta con grande consenso sia da MADE che da MediTech, confermando la qualità dell’operato dei competence center, quali “propulsori del Made in Italy”, nell’ambito dell’industria digitale, per contribuire a una cultura d’insieme sempre più orientata verso un percorso 4.0.

Qui l'intervista a Marco Taisch di MADE sulla notizia del finanziamento

Qui un approfondimento sulla genesi dei competence center

Centri di trasferimento tecnologico: 350 milioni dalla Missione 4 del PNRR - Ultima modifica: 2023-02-20T14:43:50+01:00 da Marianna Capasso