Giuliano Busetto, presidente di Anie Automazione, ha annunciato i risultati dell'Osservatorio dell'Industria Italiana dell'Automazione 2016: quello dell'automazione industriale è un mercato vitale e in crescita, le tecnologie sono sempre più richieste nel mondo industriale, anche quello domestico.
Secondo l'Osservatorio, il fatturato totale generato nel mercato dell'automazione manifatturiera nel 2015 in Italia è cresciuto del 7,3% rispetto al 2014, raggiungendo la quota di 4,2 miliardi di euro.
Tra i segmenti tecnologici più dinamici, azionamenti elettrici, plc e riduttori fissi rappresentano la parte principale del mercato. Tra i drive, crescono di più i servo (+10,9%) rispetto agli AC (+3,9%). Hanno mostrato il migliore andamento la connettività e il networking (+22%), gli I/O remoti (+19%, molto meglio dei locali -1,7%), i pc industriali (+15,9%), il software di supervisione-Scada (+6,5%).
Le regioni che hanno mostrato la maggiore richiesta di componenti e soluzioni di automazione sono state Lombardia, Emilia Romagna e il Nordest, a seguire Piemonte, Liguria e Toscana.
Per quanto riguarda le industrie verticali di riferimento, si confermano capofila l'alimentare, la meccanica, la metallurgia, e poi automotive e plastica e gomma.
Nel comparto Oem è cresciuta la domanda di tecnologie di automazione nei mercati del tessile, della ceramica e del legno, mostrando un andamento superiore rispetto alla crescita della produzione complessiva di questi settori nel 2015.
Tra le motivazioni che continuano a sostenere la domanda di automazione, vi è la necessità di avere linee e impianti sempre più flessibili ed energicamente efficienti.
Tra le tecnologie emergenti, che sono indagate quest'anno nell'Osservatorio di Anie Automazione, c'è la stampa 3D, un segmento in decisa crescita in ambito industriale, dove apre le porte all'additive manufacturing in applicazioni nell'automotive, aerospaziale, packaging, medicale.
Per quanto riguarda le previsioni dell'anno in corso, Giuliano Busetto non si sbilancia troppo, i dati preliminari non sembrano confermare l'andamento 2015, ma fanno comunque ipotizzare un mercato 2016 positivo, tra il +3% e il +5%.
