Le cosiddette Twin Transition, assieme alle novità in arrivo con il Piano Transizione 5.0, rappresentano ormai una priorità. La materia assume un ruolo fondamentale per il rafforzamento degli asset dell’innovazione e della sostenibilità, in ambito imprenditoriale.
E così, in forza di una Legge che risale a 30 anni fa (Legge 580/1993) ma ancora attuale, le Camere di Commercio possono destinare risorse a iniziative di interesse nazionale, puntando su progetti che ruotano attorno alle transizioni.
In questo contesto, e in continuità con il progetto PID “Doppia Transizione Digitale ed Ecologica” per il triennio 2023-2025, le Camere di Commercio della Lombardia sosterranno le imprese locali. È infatti in partenza un nuovo incentivo: dal 22 maggio 2024 apre lo sportello del Bando Voucher Digitali 4.0.
Bando Voucher Digitali 4.0, tra obiettivi e risorse
Con le risorse messe a disposizione si incoraggia l’adozione di soluzioni, prodotti e/o servizi innovativi focalizzati sulle nuove competenze. Si punta, inoltre, a realizzare tecnologie digitali in attuazione della strategia definita nel Piano Nazionale Transizione 5.0, e in un’ottica di “doppia transizione” digitale ed ecologica.
Le imprese destinatarie potranno sviluppare ecosistemi dell’innovazione digitale e green. Si auspica il rafforzamento della collaborazione tra mpmi e soggetti altamente qualificati nel campo dell’utilizzo delle tecnologie 4.0, in una logica di condivisione delle tecnologie. Si potranno così realizzare progetti in grado di mettere in luce i vantaggi ottenibili attraverso il nuovo paradigma tecnologico e produttivo.
Le risorse totali ammontano a 3,208 milioni di euro. Lo stanziamento degli Enti è destinato alle imprese con sede nel territorio regionale, a valere su ciascuna CCIAA. I fondi, infatti, sono suddivisi tra le diverse Camere, con una specifica ripartizione riportata nel bando. La cifra è variabile: dai 30mila euro di Cremona si arriva ai 2 milioni di Milano Monza Brianza Lodi.
L’agevolazione e i beneficiari del Bando Voucher Digitali 4.0
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto, che copre parzialmente i costi per il progetto. Nel dettaglio, l’incentivo è pari al 50% delle spese ammissibili, con un contributo massimo che ammonta a 10mila euro. È però richiesto un investimento minimo non inferiore a 4mila euro.
Il contributo non è cumulabile con altri aiuti pubblici per gli stessi costi ammissibili, ma è ammesso il cumulo con le “misure generali”. Ogni impresa può presentare una sola richiesta, a meno che non vi abbia precedentemente rinunciato. Per i soggetti in rapporto di collegamento e controllo, verrà accettata una sola domanda, ovvero la prima in ordine cronologico.
Possono presentare istanza le micro e pmi la cui sede operativa oggetto dell’intervento risulti in una delle CCIAA lombarde promotrici del bando (Brescia, Como-Lecco, Cremona, Mantova, Milano Monza Brianza Lodi, Sondrio e Varese). È richiesta l’iscrizione al corrispondente Registro Imprese e lo status attivo.
Non sono ammesse le imprese oggetto di procedura concorsuale per insolvenza, quelle non in regola con pagamenti e oneri contributivi e i soggetti giuridici non “degni”, secondo la Legge antimafia et similia. I classici sbarramenti ai bandi pubblici, insomma.
Un contributo per le tecnologie in innovazione digitale 4.0
Il contributo coprirà le spese ammissibili per specifici progetti nell’ambito degli investimenti 4.0. In particolare, saranno agevolate soluzioni, applicazioni, prodotti e servizi innovativi 4.0 per realizzare l’innovazione delle micro e pmi lombarde tramite la digitalizzazione di processi, prodotti e servizi offerti.
È però fondamentale che gli investimenti riguardino almeno una delle tecnologie di innovazione digitale 4.0 riportate nell’Elenco 1 del bando (a pag. 6). Le voci sono numerose, tra le quali compaiono anche la robotica avanzata e collaborativa, l’IoT, le soluzioni di filiera per l’ottimizzazione della supply chain e della value chain, l’AI e la blockchain.
È possibile prevedere investimenti eventuali anche in altre tecnologie (una o più), in maniera aggiuntiva ma non esclusiva. Queste rientrano nell’Elenco 2, che riporta anche soluzioni tecnologiche digitali per l’automazione del sistema produttivo e di vendita, system integration applicata all’automazione dei processi, tecnologie per l’in-store customer experience.
Voucher Digitali 4.0: le spese e i fornitori
Una volta individuate le tecnologie, quali sono però le spese ammissibili? Sono agevolabili i costi (al netto dell’IVA) relativi alle suddette tecnologie, in tre diversi casi. Le prime due opzioni riguardano le spese per consulenza e quelle per formazione, ammesse al contributo nei limiti previsti e secondo percentuali stabilite.
Questi servizi, però, dovranno essere erogati direttamente da uno o più fornitori qualificati, indicati nel bando (tra cui Digital Innovation Hub, EDIH, Competence Center, Incubatori certificati, FabLab). È poi importante che, per ciascun progetto, a consulenza e formazione sia destinata una spesa (cumulativa) compresa tra il 30 e il 70% del totale.
Inoltre, le spese relative alle tecnologie dell’Elenco 1 dovranno essere pari ad almeno il 70% del totale ammissibile. Diversamente, per gli investimenti in attrezzature tecnologiche e programmi informatici, necessari alla realizzazione del progetto, non ci sono imposizioni di fornitura.
La procedura e le tempistiche per accedere al Bando Voucher Digitali 4.0
È possibile presentare la domanda di contributo dalle 10.00 del 22 maggio 2024 fino alle 12.00 del 15 luglio 2024, a meno che (come plausibile) le risorse non si esauriscano in anticipo. Andrà utilizzata la piattaforma digitale di Unioncamere Lombardia, con la compilazione del form on-line, dal quale si genererà la domanda di contributo.
L’assegnazione dell’agevolazione segue la procedura a sportello valutativo, con la prenotazione delle risorse in ordine cronologico di presentazione della domanda. Qualora dovessero esaurirsi i fondi, ne verrà data comunicazione alle imprese, tramite pubblicazione sul portale.
Per tutte le altre informazioni, relativamente a elenchi, procedure, istruttoria, obblighi, revoche, ispezioni e allegati, si faccia riferimento al testo del bando.