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Vinitaly rilancia la sfida dell’export agroalimentare

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Massimiliano Cassinelli

Il recente Vinitaly di Verona ha rappresentato il palcoscenico ideale per rilanciare la sfida dell'export agroalimentare italiano. La fiera ha infatti dimostrato come il settore sia in salute e come, complici gli investimenti in nuovi processi produttivi e una maggiore attenzione ai mercati, i prodotti nazionali siano sempre più apprezzati all'estero.

La conferma è arrivata anche da Matteo Renzi: “Due anni fa a Vinitaly ci siamo dati l’obiettivo di raggiungere i 7,5 miliardi di euro di export di vino entro il 2020 e di 50 miliardi per il comparto agroalimentare. Eravamo a 30 miliardi e oggi siamo arrivati a 36,9 miliardi, nel vino eravamo a 4,9 miliardi e siamo a 5,4 miliardi: possiamo farcela”.

L'ottimismo è confermato anche da uno studio firmato Sace, secondo il quale si è registrato un buon incremento nell’export verso i Paesi UE (+6,7%), ma ancor maggiore è stato quello fuori Europa: nelle aree non UE l’incremento infatti è a doppia cifra (+15,1%), a evidenza dei buoni risultati che si possono raggiungere anche in nazioni lontane.

L’Italia ha una fetta di mercato agroalimentare mondiale del 3,1%, alla pari della Spagna (nostra prima concorrente). I comparti dell'agroalimentare che spiccano maggiormente sono quello della pasta (37,5%, per il quale siamo leader mondiali), dell'olio d’oliva (25%) e del vino (19,3%), siamo anche ben piazzati in quello di frutta e verdura fresca, insaccati, latticini e industria conserviera.

Grazie a Expo 2015, vetrina delle eccellenze agroalimentari nazionali, si punta all’incremento di ulteriori 7 miliardi entro fine 2018, infatti questo periodo è particolarmente propizio per recuperare competitività sulla scia dell’evento mondiale avvenuto a Milano. I principali Paesi sui quali si possono avere buoni risultati di esportazioni sono Germania, Francia, Stati Uniti e Regno Unito, che copriranno l’80% delle nostre esportazioni, mentre il restante 20% (sempre teorico) arriverebbe da Cina, Corea del Sud, Brasile, Egitto, Polonia e Russia.

Per l’export nazionale i settori agroalimentari con maggior potenziale di crescita attualmente sono il vino, l’olio d’oliva e l’industria conserviera.

Vinitaly rilancia la sfida dell’export agroalimentare - Ultima modifica: 2016-04-13T06:42:30+02:00 da Massimiliano Cassinelli