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Un Radar per comprendere il grado di maturità tecnologica della Pmi italiane

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La necessità di adottare nuovi modelli di fruizione della tecnologia è, in sintesi, quanto è emerso dalla ricerca promossa da Sap Italia in collaborazione con Idc Italia  per stabilire la capacità di utilizzo delle tecnologie da parte delle Pmi italiane.

Lo studio Radar Pmi presentato nel corso dell'evento “Destinazione Impresa Intelligente”, organizzato da Sap e i suoi partner, vuole indagare le regole della competizione digitale nella media impresa italiana.

L'obiettivo della ricerca

E’ possibile fare impresa in modo intelligente? Nuove sfide attendono le aziende nel terzo millennio, devono essere competitive, saper analizzare i trend di mercato, capire le preferenze dei clienti e usare i dati per essere più efficienti e innovative.

Per dare una risposta a questa domanda e aiutare le aziende a capire quali sono le misure e le soluzioni da adottare per trasformarsi in Intelligent Enterprise, Sap ha commissionato a Idc una ricerca che ha visto coinvolte da marzo in poi 224 aziende italiane per conoscere il livello di intelligenza raggiunto rispetto a cinque scenari: Piattaforme Tecnologiche, Customer Experience, Smart Manufacturing, Smart HR e Smart Procurement.

“Per stimolare e supportare le Pmi in un percorso di trasformazione verso l’intelligent enterprise, sfruttando le tecnologie innovative, abbiamo voluto promuovere l’iniziativa “Pmi intelligenti”, insieme ad alcuni dei nostri più importanti partner”, ha commentato Adriano Ceccherini, Direttore Mercato Pmi di Sap Italia. “Come dimostra lo studio condotto da Idc, non vi è dubbio che sia sempre più urgente per le nostre Pmi la necessità di adottare nuovi modelli di fruizione della tecnologia, il cloud, per una gestione del business più veloce e flessibile. Un altro  risultato interessante è la crescente consapevolezza che le aziende di successo saranno quelle in grado di capire come i dati di custome rexperience (X-data) e i dati operativi (O-data) operano insieme per raccontare la storia di quello che accade in un’organizzazione, perché sta avvenendo e di come agire in tempo reale per ottenere migliori risultati di business”.

Cinque scenari

“Nel corso dell’indagine abbiamo cercato di misurare una dimensione profondamente intangibile, il grado di “intelligenza” di un’organizzazione, declinando tale concetto in modo molto circonstanziato: la capacità di impiegare le tecnologie Ict per gestire in modo nuovo qualsiasi funzione aziendale, non soltanto i sistemi informativi”, sottolinea Giancarlo Vercellino, associate research director di Idc Italia.

In questo senso, avvalendosi delle tecnologie digitali, un’impresa “intelligente” è capace di introdurre nuove prassi gestionali, nuovi modelli operativi e nuovi indicatori di misurazione delle performance. In particolare, lo studio ha focalizzato l’attenzione su cinque scenari: Piattaforme Tecnologiche, Customer Experience, Smart Manufacturing, Smart HR e Smart Procurement, andando a investigare in modo intrecciato sia la sensibilità rispetto alle nuove soluzioni tecnologiche (dal Cloud ai Big Data agli High Performance Analytics), sia le prassi manageriali che le imprese intendono disegnare sopra tali piattaforme (dal Customer Journey all’Industry 4.0 fino al Talent Management).

“Le aziende ci hanno raccontato come questi nuovi modelli sia tecnologici che organizzativi abbiano cominciato a introdursi nella pianificazione strategica delle imprese. Dall’analisi emerge un quadro di grande pragmatismo e disponibilità al cambiamento, le imprese comprendono l’importanza della trasformazione digitale e stanno cercando di capire come impiegare le tecnologie per interpretarla al meglio”, commenta Vercellino.

Il cloud tra le leve di trasformazione

E’ per esempio emerso che il Cloud rappresenta una leva di trasformazione digitale per le medie imprese soprattutto se abilita la semplificazione e la scalabilità. Il 40% del campione guarda infatti al Cloud per espandere le infrastrutture IT e il 35% per disegnare processi di business più semplici, flessibili e integrati. Anche laCustomer Experience è importante per le aziende: il 54% delle imprese ritiene strategico poter analizzare i dati per definire la propria strategia CX.

Palcoscenico di eccezione per presentare i risultati della ricerca è stato il Teatro Gerolamo dove si è svolto l’incontro “Destinazione Impresa Intelligente”, appuntamento che rientra nell’iniziativa “Pmi Intelligenti” e che ha visto tra i protagonisti importanti realtà produttive nazionali, come Caffè Moak, Olio Farchioni, Fiorini Packaging, GPack, Omet Group. I clienti sono stati coinvolti in un confronto sull’opportunità di sviluppare all’interno delle proprie organizzazioni una cultura dell’innovazione come fattore competitivo, cambiare l’approccio di business e ripensare tecnologie e processi in una prospettiva sempre più digitale.

La ricerca si rivolge a manager di aziende di ogni settore industriale con fatturato compreso tra 25 e 500 milioni di euro l’anno.

Un Radar per comprendere il grado di maturità tecnologica della Pmi italiane - Ultima modifica: 2019-05-23T09:37:08+02:00 da Nicoletta Buora