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Un nuovo approccio alla pelle artificiale per robot

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La Redazione

Le continue ricerche finalizzate alla realizzazione di una mano robotica in grado di emulare le capacità sensoriali dell’uomo, malgrado i progressi raggiunti, si scontrano con la complessità dell’originale, dove pressione, forza, movimento e accelerazione vedono interagire contemporaneamente più elementi sensoriali del corpo, difficilmente duplicabili in modo artificiale. La pelle umana non è un’unica struttura omogenea, ma un insieme di strati con funzioni specializzate diverse. Partendo da questo, i ricercatori della Stanford University hanno creato un guanto multistrato che sembra poter elettricamente replicare al meglio le diverse funzioni della pelle umana. La struttura prevede tre strati, con quelli elettricamente attivi (top e bottom) separati da un strato isolato di gomma. Gli strati attivi, con microscopici elementi a forma piramidale come nella pelle umana, formano una densa griglia bidimensionale di punti sensibili basati su nanoconsensatori con elettrodi in nanotubi di carbonio, integrati in materiale poliuretanico. Con questa struttura è stato possibili misurare sia le forze perpendicolari alla superficie che quelle “tangenziali” o di taglio, discriminando tra le due tipologie. Grazie a questo nuovo approccio la realizzazione di una pelle artificiale altamente performante per robot è sempre più vicina.

Un nuovo approccio alla pelle artificiale per robot - Ultima modifica: 2019-07-03T12:20:28+02:00 da La Redazione