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Un dialogo sull’Industria 4.0 con Corrado Tamiozzo di Metal Work

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Nicoletta Buora

C’è qualcosa che caratterizza il fenomeno Industria 4.0 e lo differenzia da precedenti cambiamenti vissuti dall’industria negli ultimi decenni. Questi sono sempre stati relegati al mondo B2B e di poco interesse per il consumatore e quindi per i mass media, mentre ora Industria 4.0 ha attirato un interesse mediatico nuovo, anche da parte di media lontani dall’industria e da ogni tecnicismo. Sicuramente tale interesse ha ampliato il fenomeno Industria 4.0, creando l’impressione di trovarsi davanti a una nuova rivoluzione industriale - la quarta, come è stata definita. È veramente così? Lo abbiamo chiesto a Corrado Tamiozzo, R&D Manager di Metal Work.

Ing. Tamiozzo, Industria 4.0 è una rivoluzione?

“Se guardo alla mia esperienza personale, non posso dire che Industria 4.0 sia una rivoluzione dei nostri giorni, quanto piuttosto una maturazione di concetti e ideeche tecnicamente giàesistevanoda anni, hanno avuto un loro naturale sviluppo nel tempo e oggi, per una serie di condizioni di contorno favorevoli, si sono affermati. Le faccio un esempio: i bus di campo sono una tecnologia chiave di Industria 4.0; personalmente, già li studiavo all’istituto tecnico. Allora era una tecnologia futuristica, ma già se ne parlava, giàs e ne indicavano i vantaggi. E questo vale anche per altri concetti. Ad esempio, la prototipazione rapida, altra tecnologia chiave di Industria 4.0: Metal Work ha acquistato la prima prototipatrice da diversi anni e si è iniziato ad usarla. Ciò che voglio dire è che queste tecnologie chiave di industria 4.0 non sono nate oggi, sono il risultato di un lungo cammino evolutivo e solo oggi si sono saldamente affermate. È una evoluzione, una maturazione, non una rivoluzione, come viene spesso affermato”.

Quali condizioni hanno portato oggi all’affermazione di queste tecnologie?

“Innanzitutto, la loro maturazione tecnica che le ha rese più interessanti da usare e, soprattutto, più affidabili; quindi la crescita professionale dei tecnici che hanno imparato ad usare queste nuove tecnologie e ad apprezzarne i vantaggi. Sicuramente vi sono anche aspetti economici: una nuova tecnologia ha in genere costi proibitivi, che si abbassano solo al maturare e all’affermarsi della tecnologia stessa. Infine, gli incentivi degli ultimi anni hanno sicuramente favorito gli investimenti in questa direzione”.

E il marketing?

“Il marketing ha giocato la sua parte, focalizzando l’attenzione di tutti su tecnologie che, tengoa sottolineare, comunque sarebbero andate avanti, magari più lentamente ma sicuramente in maniera inarrestabile”.

Perché è così convinto che questa affermazione sarebbe avvenuta comunque?

“Perché sono tecnologie vincenti, che portano molti vantaggi nella produzione. In quanto azienda produttrice, Metal Work utilizza essa stessa componenti, macchine e sistemi informatici che sono tipici di Industria 4.0. Ad esempio, nella gestione della produzione, dei fermi linea etc. Le macchine di ultima generazione consentono una raccolta dati e una diagnostica predittiva prima inimmaginabile. Una volta apparse come concetto e una volta che ci si è resi conto del loro potenziale, sono diventate la strada naturale da per correre per una industria che volesse essere moderna, che volesse confrontarsi con il mercato globale. La cornice che si è creata ha avuto il merito di accelerare l’affermazione di queste tecnologie. Ma ci saremmo arrivati ugualmente”.

Cosa rappresentano oggi queste tecnologie per l’industria?

“La produzione industriale moderna che si confronta sul mercato mondiale e che è attenta alla innovazione non può più prescindere oggi da queste tecnologie”.

Evoluzione parallela

Naturalmente non è solo la tecnologia che si è evoluta e ha raggiunto una certa maturità…

“No. Anche l’operatore ha dovuto passare attraverso la stessa evoluzione. Oggi, chi opera nel nostro settore non può più ragionare solo in termini meccanici, ma deve comprendere l’elettronica che sottende alle tecnologie e alle macchine. È stata una crescita parallela che ha coinvolto tecnologie, progettisti, mercato”.

Cosa vi chiede oggi il mercato?

“Il nostro mercato ci chiede da un lato componenti semplici, affidabili, di facile utilizzo ma con prestazioni elevate. Contemporaneamente, però, richiede componenti di alta gamma, equipaggiati di strumentazione elettronica che consenta integrazione con sistemi più evoluti. Oggi bisogna disporre e offrire entrambe le soluzioni perché il mercato è fatto da entrambe le realtà: quella tradizionale, meccanica, e quella più complessa, elettromeccanica”.

Bisogna disporre di doppie linee produttive?

“Non necessariamente. L’ideale è riuscire a combinare entrambe le soluzioni in un componente solo; riuscire a realizzare un prodotto affidabile, intelligente, di alte prestazioni con prezzi concorrenziali, ma giàpredisposto per l’integrazione insistemi di alta gamma. Questo ovviamente è il risultato ottimale”.

Metal Work ha componenti simili nel proprio portfolio?

“Cito ad esempio il sistema di valvole EB80. Questo ha le caratteristiche per essere utilizzato in ambiente tradizionale ma anche in ambiente di alta gamma, elettromeccanico, perché ha di base una struttura molto smart che gli consente modularità e flessibilità. Ha anche alcune caratteristiche basilari che rimangono valide in qualunque configurazione. Ad esempio, consente di lavorare con intervalli di tensione da 10,8 a 31,2 volt, aspetto che le valvole tradizionali nonconsentono. Quindi è possibile usare questo sistema in un ambiente molto difficile dove vi sono spesso variazioni di tensione. Ladiagnostica interna è comune a qualsiasi modello di valvola, così come il filtro di protezione interno. Quindi si dispone diun sistema modulare espandibile, con peculiarità di base che lo predispongono per qualsiasi configurazione”.

La lungimiranza nel DNA

Passare da Industria a Industria 4.0 cambia la struttura della azienda?

“La cambia, lentamente ma radicalmente, in tutti i suoi segmenti, dalla progettazione alla gestione, all’IT. Ma tengo a  sottolineare che un'azienda innovativa non aspetta Industria 4.0 per cambiare. Si evolve continuamente, captando le possibilità, le innovazioni che la realtà le offre, indipendentemente dal momento, ma in base a una sensibilità e lungimiranza propria, insita nel suo DNA, nella sua natura più intima…”.

Occorre naturalmente una leadership illuminata…

“Sì, è fondamentale. Metal Work ha avuto la fortuna diessere stata fondata oltre 50 anni fa da una persona- Erminio Bonatti – che questa lungimiranza l’ha sempre avuta, che ha sempre investito moltissimo in ricerca e sviluppo in tutte le sue sfaccettature e che ha sempre tenuto l’Azienda all’avanguardia dell’innovazione. E la stessa filosofia viene portata avanti dal nuovo gruppo dirigente. Per questo si può veramente affermare che l’innovazione è nel DNA di Metal Work”. (Maria Luisa Doldi)

Un dialogo sull’Industria 4.0 con Corrado Tamiozzo di Metal Work - Ultima modifica: 2020-08-19T09:36:14+02:00 da Nicoletta Buora