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Tutto sulla sicurezza dei lavoratori isolati

Chi sono i lavoratori isolati? Quale normativa è in vigore in materia di sicurezza? Quali tecnologie digitali possono contribuire a migliorare gli aspetti legati alla safety? Scopri di più: leggi l'articolo e partecipa al webinar.

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La Redazione

La sicurezza sul lavoro e la safety sono una priorità dell’industria manifatturiera italiana. Eppure, i dati Inail (aggiornati a giugno 2023, ndr) mostrano che la strada per ottenere un conclamato miglioramento dello scenario è ancora piuttosto lunga. Nel 2021, infatti, le denunce di infortunio nel settore sono aumentate del 17,1% rispetto al 2020, rimanendo comunque su livelli inferiori rispetto al triennio pre-pandemico 2017-2019. Il classico ritratto con luci e ombre, insomma.

Se guardiamo alle attività, la fabbricazione di prodotti in metallo e la fabbricazione dei macchinari risultano i processi maggiormente a rischio. Dati altrettanto evidenti emergono per i soggetti maggiormente interessati da infortuni e incidenti mortali. Parliamo di uomini e con età superiore ai 49 anni, con un evidente progressivo invecchiamento dei profili coinvolti. Chiaramente, ogni settore industriale ha le sue specificità al riguardo, pur dovendo ognuno di essi far fronte a tendenze e sfide comuni. Ad esempio, la precedente emergenza Coronavirus ha lasciato in eredità un più diffuso ricorso all’impiego dei lavoratori isolati, nell’ottica di applicare le misure di sicurezza garantite dal distanziamento fisico, per contrastare la diffusione del Covid.

Lavoratori isolati: significato e quadro normativo

Per definizione, i lavoratori isolati sono persone che lavorano senza sorveglianza diretta o presenza di altri soggetti in contatto visivo o vocale, che possano eventualmente prestare soccorso immediato in caso di infortunio, incidente, malore o aggressione.

In generale, gli esempi tipici di lavoratori isolati sono tecnici di pronto intervento, manutentori, addetti celle frigo, gruisti, minatori, guardiani notturni, addetti di vigilanza, controllori di impianti a ciclo continuo, addetti di magazzino, conducenti di mezzi pubblici.

La sicurezza del lavoratore isolato e quindi l’obbligo di Legge è espressamente previsto da disposizioni normative. Il più importante è il D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008, conosciuto come anche come Testo Unico della Sicurezza. Il D. Lgs. 81/2008 impone al datore di lavoro l’obbligo di valutare tutti i rischi per la salute e per la sicurezza dei lavoratori. Sono compresi i rischi derivanti da particolari condizioni lavorative, come appunto il lavoro isolato. È anche imposto di adottare le necessarie misure di prevenzione e protezione.

Per tutelare i lavoratori isolati esistono soluzioni di safety oggi impiegate a livello mondiale in molti ambienti a rischio. Si va dalle prigioni ai pronto soccorso ospedalieri, dalle unità di giganteschi impianti industriali a reparti di assistenza psichiatrica sicura.

Quali obblighi ha il datore di lavoro

Il datore di lavoro deve fornire ai lavoratori i sistemi di comunicazione, mantenendo gli stessi in buone condizioni di funzionamento e manutenzione. Ad esempio, i telefoni cellulari privati dei lavoratori non possono essere verificati dal datore di lavoro, e quindi non costituiscono un mezzo idoneo. Inoltre, la quasi totalità dei lavoratori non possiede la funzione uomo a terra, e quindi risulta inadeguata in caso di malore e/o infortunio con perdita di coscienza.

Ancora oggi, le aziende appaiono generalmente più focalizzate sulla digitalizzazione e sull’automazione dei processi che garantiscono continuità operativa ed efficienza rispetto a quelli che supportano la sicurezza del personale. Per certi versi, il potenziale della digitalizzazione a supporto della safety è ancora inespresso e non aspetta altro di essere colto.

Azioni e tecnologie per migliorare la sicurezza dei lavoratori isolati

Le azioni per migliorare la sicurezza dei lavoratori isolati sono molteplici. Si può trattare della scelta di investire nelle tecnologie di digitalizzazione e automazione o nell’adozione di strumenti per la valutazione del rischio. Oppure, ancora, nei corsi di formazione sulla gestione delle emergenze e di primo soccorso e nell’utilizzo di dispositivi di nuova generazione per la protezione individuale. Infine, della nomina di figure preposte ai piani di visite e controlli medici per il personale, fino al ricorso a consulenti per condurre ispezioni periodiche. 

Quando si parla di safety, sono proprio le realtà industriali a distinguersi per essere particolarmente attive nel breve periodo. In particolare, le grandi aziende (oltre 50 milioni di fatturato) si mostrano in grado di dimostrare capacità di visione anche sul medio-lungo periodo. Ad oggi, i processi caratterizzati da un maggior livello di automazione e digitalizzazione sono l’identificazione delle situazioni di pericolo, il rilevamento di incidenti e la localizzazione di personale in solitaria.

In riferimento ai lavoratori isolati, le misure di sicurezza (safety) devono comprendere prima di tutto la possibilità di trasmettere allarmi e informazioni in caso di emergenza, per allertare i soccorsi e permettere una localizzazione rapida e precisa. Anche qui, come in molti altri casi, le tecnologie digitali e di comunicazione hanno permesso negli ultimi anni grandissimi passi avanti. Si pensi solo alle piattaforme software per la gestione integrata dei dati e alle tecnologie mobili per la tutela di persone e processi.

Non solo efficienza operativa, ma anche sicurezza del personale

Le aziende del manifatturiero devono quindi imparare a investire sulla digitalizzazione e sull’automazione dei processi che garantiscono continuità operativa ed efficienza ma anche sicurezza del personale. Per certi versi, il potenziale della digitalizzazione a supporto della safety è ancora inespresso e non aspetta altro di essere colto.

Tutto sulla sicurezza dei lavoratori isolati - Ultima modifica: 2023-09-15T12:41:30+02:00 da La Redazione