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Specialisti nell’automazione ad alta tecnologia

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La Redazione

Fig_06Progettare e realizzare automazioni “su misura” che contribuiscano a migliorare la competitività di aziende in diversi settori produttivi. Questa la mission perseguita da un’azienda lombarda, svolta grazie alle prestazioni e affidabilità offerte da robot Kuka impiegati nelle più diverse integrazioni.

Automazione robotizzata di pallettizzazione fine linea, di saldatura, automazione robotizzata per assemblaggio, per asservimento macchine utensili, per finitura metalli, per fresatura, manipolazione, oltre che automazioni robotizzate per i settori plastica e gomma. Sono questi i principali ambiti applicativi in cui opera da oltre 30 anni Cia Automation and Robotics, azienda con sede a Albiate (MB) specializzata nell’automazione industriale. Fondata nel 1982, in pochi anni evolve infatti la propria competenza applicando tecnologie in quel periodo innovative con PLC, Pc, supervisori. Una crescita che oggi la vede protagonista in un settore complesso e competitivo grazie al prezioso apporto di una trentina di dipendenti (tra cui laureati e 11 impiegati in ufficio tecnico). «Abbiamo progettato, sviluppato e realizzato nel tempo – conferma il dott. Angelo Galimberti, amministratore unico – sistemi di automazione industriali destinati ad ambiti applicativi più diversi: dall’automotive al settore plastica, dalla meccanica all’asservimento macchine utensili. Si tratta di soluzioni spesso non convenzionali poiché realizzate in base a specifiche esigenze e che, proprio per la loro grande particolarità, consentono al nostro ufficio tecnico di esprimersi al meglio in qualità di system integrator». Sono oltre 2.500 le installazioni a oggi realizzate, la maggior parte delle quali destinate al mercato italiano che per Cia rappresenta oggi circa il 60% del fatturato, percentuale in costante diminuzione negli ultimi anni in favore dei mercati esteri.

Il robot che vorrei

E proprio in qualità di system integrator, l’azienda lombarda si avvale per la parte robotica anche di robot Kuka e della quale è anche official system partner. «Un rapporto di collaborazione – precisa lo stesso Galimberti – che perdura ormai da più di una decina d’anni, tempo durante il quale abbiamo avuto modo di interagire a vario titolo con la vasta gamma di robot disponibili». Con innumerevoli varianti, modelli e possibilità di ampliamento diverse, Kuka Robot Group, presente in Italia attraverso la propria filiale diretta Kuka Roboter Italia di Rivoli (TO), consente la messa a punto di un vasto assortimento di applicazioni: dalle più esigenti, in termini di portata elevata, alle più rapide e precise, in termini di compattezza, flessibilità e rapidità di processo. Più nel dettaglio, la gamma di robot standard Kuka comprende: soluzioni di piccole dimensioni (4 assi o robot a 6 assi) il cui punto di forza risiede nella compattezza e nelle dimensioni ridotte, oltre che nella velocità e affidabilità; i robot con portate basse (da 5 a 16 kg) sono invece particolarmente adatti ad attività leggere come il collaudo di componenti, il montaggio di particolari oppure la rettifica, la lucidatura e l’applicazione di sigillanti; operazioni di manipolazione, ma anche compiti difficili come la misurazione della perdita di carico nelle gallerie del vento o la cucitura delle fodere in pelle di un sedile rientrano nei campi di applicazione tipici per le portate medie (da 30 a 60 kg); all’ampio range di modelli a portata elevata (da 90 a 300 kg) sono invece affidati per esempio compiti di saldatura a punti, manipolazione e operazioni di carico e scarico; infine, con portata da 300 a 1.300 kg, sono disponibili esecuzioni dedicate ad assolvere le operazioni più gravose. Una vasta scelta di esecuzioni standard, unitamente alla possibilità di poter sviluppare soluzioni “ad hoc”, che si sposta perfettamente con le esigenze di automazione e flessibilità richieste da Cia Automazione per sviluppare le proprie commesse.

Al servizio dell’innovazione

«La fresatura del marmo, della plastica – continua Galimberti – l’asservimento di macchine utensili, la manipolazione e così via, impongono logiche di velocità e precisione diverse, oltre che portate. È chiaro come la possibilità di poter contare su una vasta e diversificata scelta di robot, possa rendere il lavoro del nostro ufficio tecnico meno vincolante, dando sfogo a quella grande creatività e specializzazione che ci contraddistingue». Ed è proprio con questa spiccata creatività e specializzazione che l’azienda porta a termine progetti talvolta unici nel loro genere e ritenuti, in alcuni casi, quasi impossibili da realizzare in fase metaprogettuale, se non anche innovativi. Tra questi figura per esempio quello riguardante un sistema di visione stereo (vedi box) oggi in fase di industrializzazione, progetto il cui obiettivo prefissato è stato quello di offrire una soluzione “universale” che fosse in grado di essere applicata (integrando robot con specifiche tecniche mirate) nei processi di sbavatura, fresatura, saldatura, incollaggio, verniciatura, oltre che in tutte quelle lavorazioni dove sono presenti percorsi complessi. «Il sistema che permette in pochissimi secondi – precisa Galimberti – di insegnare al robot percorsi utensile che tradizionalmente, in auto-apprendimento, comporterebbe l’impegno di ore, se non di giorni, in alcuni casi. Tecnologia questa, che abbiamo sviluppato insieme al Cnr, il cui rapporto di collaborazione è ormai consolidato da tempo». Altra importante collaborazione maturata dall’azienda è quella con il Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston, i cui frutti si sono recentemente concretizzati anche in un progetto innovativo per la realizzazione di un bar robotizzato esposto a Milano in concomitanza dello scorso Salone del Mobile. Realizzato in partnership coi ricercatori del Mit Senseable City Lab, Carlo Ratti Associati e Kuka Robotics, il sistema, denominato Makr Shakr, consta di tre robot capaci di preparare un googol (pari a 100 volte la potenza di 10) di combinazioni di drink. Ricette personalizzate e shakerate (con anche l’aggiunta di fini fette di limone) ordinabili grazie a un’apposita app scaricabile su vari supporti e dotata anche di un sistema di controllo che permette di monitorare il tasso alcolico, promuovendone dunque un consumo responsabile.

Aumentare la competitività

«Il valore aggiunto delle soluzioni che sviluppiamo – conclude il dott. Galimberti – risiede soprattutto nel poter automatizzare cicli produttivi impiegando sistemi evoluti, in modo da rendere competitivi i processi e, quindi, le aziende. Un valore che dovrebbe essere ben interpretato soprattutto dalle imprese italiane che, come noto, soffrono molto la concorrenza laddove il costo della manodopera risulta di molto inferiore. Motivo per cui assistiamo a una continua migrazione di produzioni in zone sempre più delocalizzate».
La risposta di Cia è proprio quella di studiare applicazioni in modo che determinate lavorazioni, altrimenti non economicamente fattibili in modo manuale in Italia (perché richiederebbero troppa manodopera), possano diventare realmente competitive grazie a mirati sistemi automatizzati. Sistemi che oggi possono contare anche su un robot Kuka in più, ovvero il nuovo Lbr IIWA (Intellingent Industrial Robot Assistant) a 7 assi. Ispirato al braccio umano, può essere azionato in modalità di controllo posizione e cedevolezza. Tutto ciò, combinato con un sistema di sensori integrato che conferisce una sensibilità programmabile. Lbr IIWA è un robot di servizio che può lavorare acccanto all’operatore senza barriere di protezione. Disponibile con una portata di 7 e 14 kg, grazie al suo sistema di riconoscimento di collisione ad alte prestazioni e ai sensori integrati che regolano la coppia di ogni articolazione, esso si configura quale soluzione ideale per processi d’accoppiamento di precisione. Grazie al peso ridotto, ai 7 assi e alla forma snella, è indicato per condizioni di montaggio in spazi ristretti.

Specialisti nell’automazione ad alta tecnologia - Ultima modifica: 2014-02-06T16:12:24+01:00 da La Redazione