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Sostenibilità e formazione: fare bene fa bene al business

Istud Business School e Cottino Social Impact Campus uniscono le forze per la diffusione di una cultura aziendale incentrata sull’impatto sociale. «La sostenibilità non è un lusso, ma una chiave di innovazione e competitività», dice Cristina Di Bari Ceo del Campus di Torino.

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Gaia Fiertler

Formare manager orientati alla sostenibilità sociale e ambientale, che includano i cosiddetti “ESG” (Environmental, Social and Governance) tra i parametri da misurare insieme con il conto economico, è la mission che accomuna Istud Business School e Cottino Social Impact Campus di Torino, l’azione imprenditoriale della Fondazione Cottino dedicata alla cultura e alla diffusione dell’impatto sociale. Le due realtà hanno appena unito le forze per crescere sinergicamente, con il Campus torinese che acquisisce il 100% della compagine societaria di Istud, la scuola manageriale con sede a Baveno sul Lago Maggiore e una seconda sede a Milano.

Due storie che si incontrano

Da cinquant’anni Istud fa ricerca e forma le nuove generazioni di manager, aggiorna le figure executive e gli operatori sanitari e co-progetta Academy aziendali sui temi della gestione d’impresa. Il Campus torinese, invece, fa parte della Fondazione Giovanni e Annamaria Cottino. Grazie all’azione filantropica dell’industriale torinese fondatore del Gruppo Plaset, specializzato nella produzione di motori elettrici, la Fondazione dal 2002 sostiene la formazione e la crescita di giovani anche attraverso azioni di charity, come la realizzazione del centro giovani “Onda giovane Salus”.

È del 2018 la decisione, sostenuta dall’industriale stesso mancato da poco, di orientare più decisamente la vocazione formativa verso il tessuto imprenditoriale per sviluppare una cultura della sostenibilità associata al business, che tenga conto dell’impatto delle proprie decisioni imprenditoriali sulla salute e la qualità di vita del personale, sulla comunità e sull’ambiente, dimostrando anche il ritorno economico di scelte etiche.

Nasce così il Cottino Social Impact Campus all’interno della cittadella del Politecnico di Torino, nel cuore dell’innovazione piemontese. Diversi i corsi e percorsi sviluppati e convertiti on-line nel 2020, che ora sono pronti a tornare in presenza e in modalità ibrida, sfruttando i 1.200 metri quadri di aule, aree social e laboratori del Campus, che ora si arricchirà di una maggiore progettualità e dimensione di networking fra imprese, in ottica sostenibile, grazie all’acquisizione di Istud.

Per Istud una nuova sede e competenze verticali ESG

«L’attenzione verso l’impatto sociale e ambientale delle scelte manageriali e imprenditoriali è una sensibilità che abbiamo sviluppato già da tempo e che trasmettiamo nei nostri corsi. In pratica, dimostriamo con casi e testimonianze aziendali che fare scelte sostenibili a livello industriale e organizzativo fa bene al business, anche se molte volte, nel breve termine, richiede investimenti in innovazione.

Marella Caramazza

Oggi è più che mai necessario formare e far crescere una classe manageriale nuova, capace di orientare e valutare tutte le scelte aziendali sulla base di modelli che producano valore economico incorporando approcci ESG e mettendo in primo piano gli impatti qualitativi e quantitativi delle strategie su ambiente e società», commenta Marella Caramazza, direttore generale Istud.

Con la nuova compagine societaria ora la business school avrà una terza sede a Torino, dove porterà il proprio know-how sul management e un network di imprese con cui condividere competenze, esperienze e progettualità sull’impatto sociale. D’altro canto, grazie alle competenze specifiche del Campus sull’impatto sociale, i master e i corsi di formazione offerti, che continueranno a Baveno e a Milano, in parte saranno ripensati per rinforzare la visione d’impatto e la loro capacità trasformativa.

«Il management è per noi di Istud una disciplina a forte orientamento sociale e per questo ci è naturale mettere a disposizione del Campus le nostre competenze e il nostro ecosistema. Siamo felici di rinforzare e allargare il nostro posizionamento e la nostra presenza anche a Torino, città che oggi è uno dei teatri più attivi dell’intreccio virtuoso tra impresa e società. Con questa operazione ci rafforziamo entrambi con un obiettivo di crescita e capacità di incidere positivamente sulla cultura di impresa in un mercato, quello della formazione che, dopo la pandemia, si è fatto estremamente sfidante e competitivo», aggiunge Caramazza.

Al Campus 50 anni di didattica manageriale firmata Istud

Nei prossimi mesi, dalla progettazione condivisa nasceranno nuovi programmi di ricerca e nuovi percorsi di formazione rivolti a manager d’impresa, organizzazioni private e pubbliche, giovani talenti e singoli individui, terzo settore e mondo della sanità, su cui Istud è già molto forte con un Master per manager del settore farmaceutico e biomedicale.

Il primo evento congiunto si terrà dal 23 al 25 maggio, in occasione del “Leadership Meeting del GSG - Global Steering Group for Impact Investment”, il comitato indipendente che raccoglie l’operato di 34 Paesi del mondo dell’Impact Investing impegnati nella finanza, nell’imprenditoria sociale, nella filantropia e nel settore pubblico, in una occasione di condivisione di conoscenze e sostegno reciproco. Il Campus sarà partner ufficiale dell’iniziativa e ospiterà alcune attività del meeting sull’Impact Finance, organizzando, il 25 maggio, un evento inserito nel programma ufficiale della manifestazione.

Cristina Di Bari

«L’obiettivo della Fondazione Cottino è di contribuire allo sviluppo del territorio attraverso percorsi di formazione e nuovi paradigmi di cultura manageriale per le nuove generazioni e non solo.

Per questa ragione, abbiamo deciso di investire nell’acquisizione di Istud, una eccellenza nel settore della formazione, che ci consentirà di accelerare e potenziare la mission del Cottino Social Impact Campus, dando vita alla prima business school in Italia i cui percorsi formativi saranno arricchiti da visione, valori e obiettivi di impatto sociale», commenta Cristina Di Bari, Ceo del Cottino Social Impact Campus, vicepresidente della Fondazione e Ceo di Trasma, impresa che produce fili di rame trafilati.

Il fatto che a capo del Campus ci sia una imprenditrice manifatturiera rende il progetto di diffondere una nuova cultura manageriale ancora più credibile agli occhi delle tante imprese che potranno essere raggiunte e contaminate da principi e criteri non più rinviabili, secondo l’Agenda europea 2030.

«Non si tratta di tradizionale Corporate Social Responsibility (CSR), che può diventare un falso amico, perché per mancanza di tempo l’imprenditore si fa dire cosa deve fare per essere equo e si limita ad azioni isolate o a pura beneficienza che va bene, ma non è più sufficiente. Oggi serve un approccio strutturato perché la sostenibilità non è un lusso, ma una chiave di innovazione e competitività.

Si tratta infatti di sentirsi un motore dello sviluppo del bene comune, con un preciso impatto sociale e ambientale, di cui prendersi la responsabilità con azioni e decisioni conseguenti. Noi proponiamo agli imprenditori sul breve tempo e agli studenti sul medio-lungo di entrare in azienda con questa conoscenza e consapevolezza, con la strumentazione e l’operatività per decidere e agire in modo nuovo», conclude Di Bari.

Sostenibilità e formazione: fare bene fa bene al business - Ultima modifica: 2022-04-21T12:27:08+02:00 da Gaia Fiertler