HomeProdottiSoluzioni affidabili in ambienti difficili

Soluzioni affidabili in ambienti difficili

Turck Banner propone due soluzioni perfette per le stringenti normative di sicurezza che caratterizzano il settore del Food & Beverage: il sensore a ultrasuoni in modalità opposta T18U e il sensore di lavaggio T18-2 Next Generation

Leggi le riviste ⇢

Ti potrebbero interessare ⇢

Francesca Nebuloni

Precisione e resistenza sono le caratteristiche essenziali che vengono richieste alle strumentazioni di bordo macchina per il settore Food & Beverage. Turck Banner propone - all’interno della sua ampia gamma di prodotti - sensori ad hoc per queste specifiche esigenze.

Nell'industria delle bevande, i codici data (o lotto), sono obbligatori su tutti i prodotti. Servono infatti per identificare quando e dove uno specifico articolo è stato fabbricato. Un’esigenza normativa e di sicurezza che deve essere rispettata e applicata con precisione. È necessario, dunque, trovare una soluzione in grado di:

  • monitorare la corretta posizione dell’articolo
  • identificare i tappi delle bottiglie per applicarvi l’etichetta corretta.

Un sensore studiato per l'alimentare

Il sensore a ultrasuoni in modalità opposta T18U è in grado di fornire risultati affidabili. Questo perché il suo sistema di riconoscimento è studiato per rilevare la posizione della bottiglia e i tappi indipendentemente dal colore.

Resistente, compatto e preciso

T18U utilizza la tecnologia delle onde sonore al posto della luce e della riflettività, rendendolo immune ai cambiamenti di colore. Quando il sensore riconosce i tappi, invia un trigger alla stampante a getto d'inchiostro che stampa i codici data sulla superficie della bottiglia. Questo tipo di sensore resiste alla contaminazione della stampante e fornisce sempre un rilevamento preciso. Inoltre, offre tempi di risposta ultrarapidi che funzionano molto bene nelle applicazioni ad alta velocità tipiche dell'industria Food & Beverage:

  • 2 millisecondi per una portata di 600 mm
  • 1 millisecondo con una portata di 300 mm (ultraveloce) per applicazioni come, ad esempio, il conteggio.

Il sensore in modalità opposta T18U presentaun rivestimento ad angolo retto (stile T) che ne consente l'installazione in spazi ristretti. Infine, è immune ai disturbi elettrici e acustici, oltre a resistere a temperature da -40 °C a 70 °C.

Resistenza certificata

Le alte temperature e gli shock termici sono diffusi all’interno della linea produttiva di alimenti e bevande. A questo proposito, Turck Banner mette a disposizione i suoi sensori di lavaggio T18-2 Next Generation: una soluzione fotoelettrica autonoma caratterizzata da affidabilità e robustezza. Il sensore T18-2 Next Generation offre prestazioni superiori con una resistenza alla luce fluorescente ed una sensibilità al colore migliori rispetto ai modelli precedenti.

Un design unico

Ciò che distingue davvero il nuovo T18-2 è il design in plastica completamente incapsulata in resina epossidica con giunti saldati ad ultrasuoni. Questi ultimi fondono i componenti in un unico pezzo solido di plastica resistente, garantendo prestazioni affidabili anche in ambienti con shock termico estremamente umido. Il suo rivestimento è realizzato in materiali plastici per uso alimentare ed è certificato ECOLAB, con un grado di protezione IP69K.

A proposito di Turck Banner

Fondata nel 1996, Turck Banner Italia - filiale italiana della tedesca Hans Turck GmbH & Co. KG (Germania) e della statunitense Banner Engineering Corp., con sede a Bareggio (MI) – si occupa di vendita, marketing, distribuzione e supporto tecnico per i prodotti di entrambe le aziende, che comprendono sensoristica, illuminatori e segnalatori industriali, sistemi bus e sicurezza. La società si distingue per l'estrema affidabilità e qualità dei prodotti, la continua innovazione nei settori più avanzati dell'automazione industriale e un puntuale servizio tecnico di supporto per l'analisi delle applicazioni a fianco dei propri clienti.

Soluzioni affidabili in ambienti difficili - Ultima modifica: 2023-11-07T12:05:17+01:00 da Francesca Nebuloni