La Legge di Bilancio 2018 ha prorogato al 1° gennaio 2019 la piena entrata in vigore del Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), che permette l'informatizzazione della tracciabilità dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani della Regione Campania. Attualmente esiste quindi il cosiddetto regime di “doppio binario”, che prevede tenuta registri cartacei, oltre a quelli elettronici, e sospende le sanzioni a carico delle aziende.
Una modalità che, nelle aspettative delle aziende di settore, avrebbe dovuto essere ulteriormente prorogata attraverso il Decreto Milleproroghe. Al contrario, il documento non contiene nessun cenno al Sistri che, in mancanza di ulteriori decisioni da parte del Governo, sarà pienamente operativo dall'inizio del prossimo anno.
La situazione preoccupa Cna (Confederazione Nazionale Artigianato) che, in un comunicato, ha espresso le proprie perplessità: "le proroghe degli ultimi anni tenevano in vita fittiziamente il Sistri, un sistema che si è dimostrato molto dannoso, costringendo le imprese al pagamento dei contributi annuali. Una scelta costata alle imprese circa 200 milioni, che con le spese indirette lievitano fino al miliardo di euro, oltre ai problemi e alle complicazioni operative”.
Per questa ragione, Cna prende una posizione forte sull'argomento che, ormai, si trascina da anni: “Le imprese non possono continuare a pagare per le inefficienze politiche e burocratiche. La sospensione del Sistri va inserita nel primo provvedimento utile, per concentrarsi nel contempo a trovare una soluzione definitiva a questo problema. CNA chiede quindi la realizzazione, in collaborazione con le associazioni imprenditoriali che in questi anni hanno combattuto il fallimentare Sistri, di un modello che consenta di tracciare i rifiuti in maniera semplice ed efficace per dare le spalle, finalmente, al dannoso sistema attuale”.