Formazione blended, cosa si intende? Come si fa formazione ai tempi del Covid? Le imprese e gli esperti si stanno interrogando sugli strumenti e le metodologie a disposizione, in un’epoca di grande domanda di nuove competenze, sia tecniche sia manageriali, per fronteggiare la trasformazione digitale in corso.
Usare la rete e le piattaforme digitali è stata una necessità improvvisa nei mesi del Lockdown e subito dopo, urgenza che ora evolve in formato misto (“formazione blended”) come modalità da consolidare.
La direzione in cui si sta andando è un mix di apprendimento tra presenza, telepresenza in aule “sincrone” con lezioni e collegamenti in diretta (“live”); aule “asincrone” con lezioni video preregistrate, da acquisire insieme alle pillole di formazione e materiali da fonti diverse su piattaforma digitale, fino alle simulazioni e Gamification anche con realtà virtuale e realtà aumentata per allenare nuove competenze. La vera sfida del futuro.
Perché, oggi, è necessario ripensare la formazione
Sono almeno tre le ragioni dell’attualità e della necessità di un ripensamento del modo di progettare la formazione per adulti, facendo attenzione a non commettere errori. In primo luogo il distanziamento sociale andrà mantenuto per chissà quanto tempo ancora, per cui le virtual classroom, con un numero limitato di persone in presenza e gli altri in diretta da remoto (oppure tutti da remoto), potranno essere d’aiuto per continuare a erogare formazione in sicurezza.
Una seconda ragione è l’efficienza e l’efficacia che stanno dimostrando i programmi blended tra presenza e aule “live” sincrone da remoto e lo studio e-learning individuale, certamente se sono ben progettati e adottati nei contesti adeguati. La terza ragione, non ultima, è trovarsi pronti nel caso di future emergenze e fornire continuità didattica al proprio personale, asset strategico per la stessa continuità aziendale.
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