HomeFactory AutomationRoboticaReHouseIt stampa in 3D un materiale rivoluzionario con i cobot Alumotion

ReHouseIt stampa in 3D un materiale rivoluzionario con i cobot Alumotion

Leggi la rivista ⇢

  • n.4 - Aprile 2024
  • n.3 - Marzo 2024
  • n.2 - Febbraio 2024

Ti potrebbero interessare ⇢

Marta Roberti

Due giovani ricercatori, una formula brevettata completamente basata sul recupero e il riciclo, più i robot collaborativi distribuiti da Alumotion: un mix perfetto per dare il giusto slancio all’ennesimo prodotto del genio italiano, pronto a sbarcare sul mercato.

ReHouseIt – una “società benefit”, ossia una realtà che integra già nel proprio oggetto sociale l’impegno ad avere, oltre al profitto, anche un impatto positivo sulla società e sulla biosfera – nasce da un’idea di Nicolò Verardi, giovane ingegnere formatosi al Politecnico di Milano, e del suo amico Riccardo Frezzato, studente di economia e finanza alla Teesside University di Middlesbrough (UK). I due ragazzi (a cui nel frattempo si è aggiunto Marco Benvenuti, designer) stanno lavorando da tempo a un materiale innovativo, che nasce dal recupero e dalla combinazione di scarti dell’industria pesante e scarti del settore agroalimentare e offre la possibilità di realizzare particolari elementi d’arredo per interni di abitazioni e uffici, integrando elementi per l’isolamento termico e acustico.

Materiale composito di recupero

Il materiale al momento non ha ancora un nome commerciale, ma ha già 2 brevetti e sta attirando le attenzioni di diverse aziende del settore riconosciute su scala internazionale, segno di un potenziale davvero notevole ed ennesima testimonianza di come il genio italico possa continuare a essere precursore e punto di riferimento per tutto il mondo. L’invenzione di Nicolò e Riccardo è un materiale composito che nasce dal mix di un particolare scarto vegetale – di risulta di una produzione industriale per cui l’Italia è tra i leader al mondo – e di un legante che viene anch’esso dai sottoprodotti di un altro settore industriale. Si tratta, quindi, di un materiale di recupero che deriva da risorse che altrimenti andrebbero sprecate, sarebbero rifiuti e di conseguenza dovrebbero essere smaltite (con i costi e l’impatto che questa attività comporta).

Come nasce il materiale brevettato

Il materiale brevettato nasce da un’inertizzazione completa della materia prima seconda, che viene completamente trasformata. Questo la rende antimuffa, impermeabile, ignifuga, stabile nel tempo e traspirante al vapore, per ottenere ambienti più salubri e un living confortevole. Inoltre, impedisce la liscivazione e le fluorescenze, che invece sono intrinseche nel cemento per via delle sue reazioni chimiche. Il suo ciclo di vita è continuamente replicabile, dal momento che non solo nasce da materie di scarto ma può essere a sua volta completamente riciclato: in nessuna fase si producono degli scarti!

Modalità di produzione del materiale

Un’ulteriore innovazione introdotta dai fondatori di ReHouseIt sta nella particolare modalità di produzione del materiale, che arriverà sul mercato in moduli – di forme e dimensioni standard, da assemblare tra loro (un po’ come i mattoncini con cui siamo abituati a giocare) e che si possono scomporre e ricomporre quando si vuole – con la parte frontale caratterizzata da geometrie in rilievo stampate con la tecnica della stampa 3D, grazie a un estrusore. È qui che entra in gioco il ruolo dello staff tecnico Alumotion, che con Rosario Salvia ha affiancato ReHouseIt in una fase del suo percorso di crescita fondamentale per preparare lo sbarco sul mercato, atteso tra la fine del 2021 e l’inizio del prossimo anno.

Arrivare al risultato desiderato

Nicolò e Riccardo avevano infatti l’esigenza di poter realizzare delle estrusioni non solo su un piano ma a 360 gradi. In questo senso i sei gradi di libertà (6DoF) messi a disposizione da un robot collaborativo (e, a tendere, la possibilità di realizzare spostamenti anche sul settimo asse) sono ideali per arrivare al risultato desiderato. I ragazzi cercavano inoltre uno strumento che fosse in grado di lavorare in sicurezza anche senza dover necessariamente adottare soluzioni di contenimento come le gabbie perimetrali, che avrebbero fortemente condizionato le possibilità di sviluppo e di produzione.

Assistenza e collaborazione

L’assistenza di Alumotion a ReHouseIt è partita dall’ascolto di questa esigenza, mai sviluppata prima dallo staff degli specialisti della robotica collaborativa e sicuramente unica perché legata a un’idea e a una tecnologia particolarmente innovativa, per arrivare alla soluzione robotica più efficace per soddisfarla, individuata in un braccio robotico UR10e. In mezzo, a partire dai primi contatti avvenuti nell’ottobre del 2020, si è instaurata una collaborazione durata diversi mesi in cui Alumotion ha offerto supporto e assistenza per tutta la parte di sviluppo, per far dialogare tra loro il braccio robotico Universal Robots e l’estrusore di ReHouseIt, che invece impiega una tecnologia sviluppata internamente dalla startup innovativa.

Rapidità di configurazione e impiego

Il cobot UR10e si è fatto apprezzare per la rapidità di configurazione e impiego e anche perché permette di realizzare la stampa del materiale senza tempi di fermo: ReHouseIt sta già testando anche la possibilità di far collaborare due robot in modo che mentre uno si occupa di creare l’estrusione l’altro può rifinire lo stampato con un rivestimento superficiale che dona una migliore percezione estetica e al tatto.

Risultati ottenuti

I risultati ottenuti finora hanno permesso di portare avanti la fase di ricerca e sviluppo propedeutica allo sbarco sul mercato con soddisfazione reciproca. E questo è solo l’inizio di un progetto con enormi potenzialità di crescita e di innovazione, con l’augurio che riescano a realizzarsi al meglio creando innovazione e stimolando tante altre idee innovative a venire alla luce.

ReHouseIt stampa in 3D un materiale rivoluzionario con i cobot Alumotion - Ultima modifica: 2021-06-14T15:32:30+02:00 da Marta Roberti