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Pronti per il nuovo Piano Industria 4.0, con Crit e Icim

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Gaia Fiertler

La sinergia tra l’ente certificatore Icim e la società di ricerca e innovazione tecnologica Crit ha accompagnato una quarantina di aziende nella loro transizione digitale, garantendo l’accesso ai benefici fiscali previsti negli anni. Ora il rilancio della partnership con il nuovo Piano per la trasformazione digitale del Paese, primo mattone del Recovery Fund.

Per il nuovo “Piano nazionale transizione Industria 4.0” sono stati stanziati 24 miliardi di euro, con una durata di due anni dei crediti d’imposta, dando più respiro e sicurezza alle imprese nella pianificazione degli investimenti per la trasformazione digitale.

Il nuovo Piano prevede, oltre al credito dei beni strumentali, materiali e immateriali (software e IT), funzionali alla trasformazione tecnica e digitale dei processi produttivi, il credito Ricerca & Sviluppo, Innovazione, Design e il credito Formazione 4.0, che stimola l’investimento sulle competenze necessarie alla Smart Factory.

Nel 2017 gli investimenti complessivi sono stati 10,2 miliardi di euro e 15,2 miliardi nel 2018. Le pmi sono state le principali beneficiarie dell’iperammortamento: erano il 67% nel 2017 e il 72% nel 2018, in particolare nei settori metalmeccanica (19,3%) e alimentare (11,3%), seguite da meccanica strumentale e gomma-plastica.

Il Nord Italia ha guidato gli investimenti in tecnologie 4.0: quasi il 30% in Lombardia nel 2018, il 17,8% in Emilia-Romagna, il 17% in Veneto e il 9,4% in Piemonte. Il grado di digitalizzazione di partenza era basso o molto basso per ben il 74% delle imprese (elaborazione Centro studi Confindustria e Mef 2018 su dati dichiarazioni fiscali, bilanci Bureau van Dijk e Istat).

Nel contesto di ampliamento delle misure fiscali a disposizione delle imprese si conferma la partnership tra Crit  e Icim nell’aiutarle a cogliere queste ulteriori opportunità. Per i piani precedenti Crit, centro di ricerca e innovazione tecnologica, ha fornito all’ente di certificazione Icim indicazioni sull’effettiva rispondenza dei beni ai requisiti tecnici previsti dal “Piano Industria 4.0” tramite una specifica attività di audit.

I requisiti sono infatti necessari alla successiva fase di verifica delle condizioni tecnologiche previste dalla normativa per l’accesso ai benefici fiscali 4.0 e il conseguente rilascio di attestazione di conformità. Le imprese hanno potuto così godere in sicurezza dei benefici fiscali, tutelando gli investimenti effettuati e traendone vantaggi in termine di efficienza produttiva e competitività.

Gaetano Trizio

«La collaborazione instaurata con Crit ci ha permesso di mettere a disposizione il nostro know-how in ambito trasformazione industriale e Industria 4.0. Il processo di digitalizzazione delle aziende e l’inserimento di nuove tecnologie digitali negli ambiti produttivi sono in continua evoluzione e rappresentano passaggi determinanti per la crescita o, talvolta, per la stessa sopravvivenza di realtà imprenditoriali nei diversi settori merceologici», dichiara Gaetano Trizio, presidente di Icim e amministratore delegato di Icim Group.

Sono 37 le aziende manifatturiere di otto regioni del Centro-Nord che, negli ultimi 4 anni, hanno usufruito della sinergia tra le due realtà, con 200 attestati di conformità e investimenti per 54 milioni di euro in innovazione di processi/prodotti e digitalizzazione, che hanno usufruito dei benefici fiscali previsti dal Piano e avviato una roadmap digitale adeguata alla propria realtà industriale.

Marco Baracchi

«Cogliere le opportunità legate alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” fa aumentare di molto la competitività e la produttività delle aziende, condizioni oggi indispensabili in ambito manifatturiero per rispondere in modo adeguato alle sfide di mercati sempre più complessi e connessi. Grazie all’integrazione delle nostre rispettive competenze abbiamo potuto offrire ai nostri clienti servizi a elevata specializzazione, supportandoli nel percorso di innovazione e affiancandoli in ogni fase del processo di certificazione», dichiara Marco Baracchi, direttore generale CRIT.

La società di Vignola supporta le imprese nei loro percorsi di innovazione di processo e di prodotto, favorendo il trasferimento di conoscenze tecnologiche tra le aziende socie, con scambi di best practice e benchmarking da cui scaturiscono soluzioni tecniche, gestionali e organizzative. Soci di Crit sono Alstom, Beghelli, Datalogic, Ferrari Spa, System Ceramics, Technogym, Sacmi e Tetra Pak. La società partecipa fa anche parte di circuiti nazionali e internazionali dell’innovazione, come Effra (European Factories of the Future Research Association), Spire (Sustainable Process Industry through Resource and Energy Efficiency) e la Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna.

Icim è l’ente di certificazione di riferimento in ambito Industria 4.0, accreditato presso Accredia ed è parte di Icim Group, il polo di competenze a maggioranza Anima Confindustria, che aggrega aziende con diverse e peculiari competenze per offrire una risposta concreta a tutte le esigenze del mondo della imprenditoria meccanica, e non solo, attraverso una offerta integrata di certificazione, testing, ispezione nonché supporto tecnico finalizzato all’individuazione di soluzioni che contribuiscano alla sostenibilità del business delle aziende.

 

 

 

 

 

Pronti per il nuovo Piano Industria 4.0, con Crit e Icim - Ultima modifica: 2021-05-10T08:08:07+02:00 da Gaia Fiertler