Italia sono oltre 13 mila, per un volume
complessivo di acqua addotta pari a circa 8 miliardi
di m3 annui.
Gli investimenti previsti sulla rete sono pari a 30 miliardi di euro per i
prossimi 10 anni. In particolare, in tecnologie per il telecontrollo e l'energy saving si stimano investimenti per
150 milioni di euro".
Una fotografia precisa dello stato attuale degli impianti idrici l'ha fornita Luca Marella di Staer Sistemi, system integrator di Roma e utilizzatore di tecnologia Omron: "Il ciclo idrico integrato è caratterizzato da impianti particolarmente energivori e dissipativi, spesso inefficienti. Le ragioni degli elevati consumi sono diverse, tra queste emergono l'inefficienza degli attuatori elettrici, con motori elettrici obsoleti e carenze nei controlli e nella manutenzione, la vetustà degli impianti, che hanno elevate perdite di potenza e di portata idraulica, oltre a colli di bottiglia che si creano nella rete di alimentazione e/o distribuzione; la pressione di mandata eccessiva rispetto al necesario e, in generale, strategie di funzionamento energeticamente inefficienti dei vari componenti ausiliari".
A testimoniare i vantaggi ottenuti grazie alla tecnologia di automazione Omron sono stati infine Acegas Aps per l'acquedotto di Trieste e Iren Emilia per l'acquedotto di Piacenza. Vincenzo Indelicato di Ati ha chiuso gli interventi illustrando le possibilità offerte dal Partenariato pubblico privato, uno strumento che definisce "forme contrattuali basate sulla cooperazione tra settore privato e settore pubblico, nel quale le rispettive competenze e risorse si integrano per realizzare opere pubbliche o di pubblica utilità".