Da qualche mese Neurala è presente in Italia, a Trieste, con una sua sede europea. A dire la verità, per certi aspetti, si è trattato quasi più di un ritorno che di un vero e proprio debutto.
L’azienda a stelle e strisce con sede a Boston, infatti, è nata nel 2006 per iniziativa di Massimiliano Versace, founder e ceo nato e cresciuto a Monfalcone, affiancato da Heather Ames e Anatoly Gorchet, tre scienziati appassionati di intelligenza artificiale colleghi della Boston University.
“Il focus era quello di studiare il cervello umano e animale, scomporlo nelle sue parti minime - neuroni e reti di neuroni -, per arrivare a creare modelli matematici che ne simulino il comportamento, costruendo tecnologie ispirate a questo tipo di algoritmi”, racconta Versace.
Dai robot su Marte al manifatturiero
Neurala ha così cominciato a lavorare innanzitutto con Darpa, l’agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare, allo scopo di “creare cervelli” molto complessi in grado di governare il comportamento dei robot.
La notorietà rapidamente acquisita ha consentito a Neurala di ottenere poi alcuni finanziamenti dalla Nasa, interessata agli algoritmi di intelligenza artificiale dell’azienda che emulavano il cervello per i robot inviati su Marte, tipicamente radiocontrollati dalla Terra. “Nei prossimi anni la Nasa vuole inviare centinaia di robot sul pianeta rosso e altri pianeti, che siano però autonomi e non debbano fare affidamento alle comunicazioni con la Terra per i propri movimenti”, spiega Versace.
Nel giro di qualche anno Neurala ha cominciato ad implementare la sua soluzione di intelligenza artificiale in 60 milioni di devices, dai telefonini alle videocamere, dai droni alla guida autonoma, passando per le torri di telecomunicazione.
Intorno al 2017 Neurala ha perciò cercato di “prodotizzare” con rinnovata decisione la sua soluzione di intelligenza artificiale. “Ci siamo ingegnati creando una piattaforma che consenta a chiunque, anche senza alcuna preparazione di intelligenza artificiale, di creare e implementare questo tipo di algoritmi su devices di tutti i tipi”, prosegue Versace.
Dopo il lancio della piattaforma, Neurala ha notato un suo impatto notevole proprio nel mondo industriale. “In effetti qui c’è un problema vero da risolvere per migliorare il rendimento economico in maniera sostanziale, alla luce di fenomeni come la pandemia, il distanziamento fisico negli stabilimenti, le criticità della supply chain e il rimpatrio delle fabbriche”, spiega Versace.
Neurala ha perciò sviluppato un prodotto specifico per l’azienda manifatturiera, per consentire a realtà di tutti i tipi, a fronte di un investimento estremamente concorrenziale, di creare, implementare e mantenere modelli di IA – che fondamentalmente sono occhi artificiali per le attività di ispezione – da inserire sulla linea produttiva al fine di controllare la qualità della produzione. “Questo è il nostro focus da due anni”, sottolinea Versace.
La soluzione si chiama Neurala Via, acronimo di Visual inspection automation. “Il software può essere applicato in qualsiasi ambito produttivo. Oggi è già implementato o in fase di testing nel settore dei beni di consumo, elettronica, alimentare, plastica e farmaceutico, analizzando i materiali grezzi, gli aspetti di produzione e confezionamento, fino alla spedizione”, segnala Versace.
Un mercato in espansione
Oggi Neurala ha circa 35 dipendenti e, come anticipato, recentemente ha pure aperto una sede in Europa, proprio a Trieste, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale in ambito Industry 4.0 nell’area Emea.
“Il mercato manifatturiero è in fase di esplosione nel suo rapporto con l’intelligenza artificiale”, ricorda Versace. “La tecnologia che sta guidando la crescita è il deep learning. Nelle fabbriche la domanda è rivolta maggiormente all’on-premise e al locale anziché al Cloud, in linea proprio con la nostra esperienza”.
Ciò detto, secondo Versace, il deep learning non deve essere considerato alternativo al machine vision tradizionale e all’operatore umano. “L’obiettivo delle imprese è di mettere l’intelligenza artificiale in posti dove l’uomo non è presente o dove si vuole potenziarne l’attività”.
Oggi le aziende possono acquistare la tecnologia di Neurala trovandola all’interno delle telecamere Flir Firefly DL di Teledyne Technology. “Sono telecamere molto innovative perché hanno un processore di intelligenza artificiale al loro interno. Tra l’altro, le prime sono state vendute proprio in Italia da un distributore milanese. Il prezzo, inoltre, è estremamente competitivo, aprendo ad una serie di applicazioni prima impensabili, macchine industriali comprese”.
Non per nulla uno dei clienti e investitori di Neurala è la bolognese Ima, nota a livello internazionale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. “Stiamo integrando la nostra tecnologia all’interno delle macchine industriali di Ima, che proporrà macchine più intelligenti, non solo con occhi per vedere cosa producono, ma anche con sensi per capire se la macchina sta deragliando dal suo ottimo range di funzionamento”.
Sempre in Italia Neurala ha stipulato un accordo di collaborazione e investimento con Antares Vision, con i suoi oltre 20 mila sistemi che ispezionano più di 5 miliardi di unità a livello globale.
Un’altra azienda attraverso cui è disponibile la tecnologia di Neurala è la giapponese Ihi, fornitore di soluzioni per l’automazione industriale. “I nostri prodotti si trovano all’interno delle soluzioni Ihi per la logistica”.
Un altro esempio è Apetito, realtà britannica specializzata nella produzione di 1,4 milioni di pasti congelati all’anno, 1.200 prodotti su 14 linee produttive. “Qui Neurala Via è attivo in uno degli stabilimenti per controllare la conformità dei prodotti e degli alimenti venduti ad ospedali e case di riposo”.
Neurala in Italia e in Europa
Con sede a Trieste Neurala Europa è nata lo scorso giugno, grazie alla convinzione sorta dal dialogo con clienti e investitori che il nostro continente sia un mercato fondamentale. “L’Europa ha un target molto ricco di aziende manifatturiere e di automazione con una propensione all’innovazione molto spiccata, così come un pool di talenti in R&D molto rilevante”, conferma Versace.
Lo stesso può dirsi per l’Italia, oltretutto oggi impegnata a recuperare terreno sull’intelligenza artificiale. “Nelle proposte per una ‘Strategia italiana sull’intelligenza artificiale’ ci sono considerazioni molto importanti”, rimarca Versace. “L’intelligenza artificiale viene sposata ai settori italiani di eccellenza, tra cui il manifatturiero con i suoi obiettivi di miglioramento dei processi produttivi, l’implementazione di IA nelle macchine industriali, edge computing e altre key words ancora che ci hanno convinti che la presenza di Neurala in Italia possa ritenersi strategica”.
L’azienda ha infatti assunto due risorse tecnico-commerciali che, proprio in questi giorni, stanno incontrando due tipologie di aziende. “Da una lato gli Oem che producono macchine industriali, automazione e telecamere per consentire alla nostra tecnologia di essere inserita in modo nativo al loro interno prima della vendita. Dall’altro le realtà manifatturiere che vogliono inserire l’intelligenza artificiale all’interno dei propri processi per aumentare la qualità”, illustra Versace.
Sempre in Italia, poi, Neurala ha in progetto di ampliare il personale tecnico e di ricerca e, contemporaneamente, ha in programma l’assunzione di nuove risorse anche in Nord Europa.
“Facilmente integrabile in qualsiasi tipo di device, il punto di forza dell’intelligenza artificiale che abbiamo creato è di essere su misura”, conclude Versace. “Poiché non esiste la possibilità di creare un cervello che a priori conosca tutto ciò che serve per l’ispezione, è necessario dare ad ogni azienda manifatturiera la possibilità di addestrare in maniera semplice e intuitiva l’intelligenza artificiale sul proprio prodotto. Ciò rende l’IA predittiva, portando direttamente i nostri clienti nell’era della macchina industriale intelligente e autoconsapevole”.