L’industria del cybercrime colpisce dove le barriere di sicurezza sono deboli. Per alzare le capacità di difesa informatica del Paese, a Milano è stato inaugurato il primo di otto laboratori in Italia. Sono tutti accreditabili dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn).
A realizzarlo è stata Secure Network, società parte di BV Teche specializzata in Italia e in Europa per l’offensive cybersecurity.
Il progetto degli otto Laboratori Accreditabili di Prova (Lap) nasce su iniziativa della stessa Acn per attuare le nuove norme previste nel Cyber Resilience Act.
Il Cyber Resilience Act introduce una regolamentazione unitaria e condivisa per progettare e sviluppare prodotti e software con requisiti di cybersecurity minimi obbligatori. E anche per garantire la sicurezza di device e macchinari connessi rispetto alle crescenti minacce informatiche.
Un servizio alle aziende e alla PA per la cybersicurezza del Paese
“Questo laboratorio è il frutto di un investimento finanziario. Ma soprattutto di un investimento in competenze di eccellenza che puntano al rafforzamento delle capacità nazionali di controllo e al raggiungimento dell’autonomia tecnologica nazionale”, ha dichiarato Alvise Biffi, Ceo di Secure Network (nella foto, il primo da destra). “Il nostro è un servizio alle aziende, ma soprattutto al Paese, grazie anche a un utilizzo mirato dei fondi Pnrr”.
Nel laboratorio milanese lavoreranno i security engineer che Secure Network ha selezionato e formato nei suoi quasi 20 anni di storia. Entro il 2024 saranno 40 gli ingegneri informatici in grado di supportare le richieste sia della pubblica amministrazione (PA), sia delle aziende. Con un particolare focus al settori biomedicale e manifatturiero.
La struttura è attrezzata con un sistema di rilevamento intrusioni con sensori a porte e finestre, sensori volumetrici a doppia tecnologia e un sistema di notifica allarmi alla vigilanza. All’interno si trova anche un vero e proprio bunker antintrusione, secondo le regole comunitarie.
La cybersecurity è, oggi, un’importante voce di spesa per i Paesi a livello globale. Secondo l’ultimo Rapporto Clusit, nel 2022, in tutto il mondo, si sono verificati 2.489 attacchi gravi. Di questi, 188 quelli registrati in Italia, in crescita del 169% rispetto al 2021.