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MICS: 125 milioni e due nuovi bandi per un Made in Italy Circolare e Sostenibile

Partono ufficialmente i primi due bandi a cascata del nuovo partenariato esteso, con contributi destinati alle imprese dell’Automazione per i progetti di economia circolare.

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Marianna Capasso

Ieri 23 gennaio 2024, a Roma, nella sempre suggestiva cornice di Palazzo Brancaccio, è stato “festeggiato” il primo anno del progetto MICS, Made in Italy Circolare e Sostenibile. Il Partenariato Esteso coinvolge 25 soggetti. Sono 12 pubblici e 13 imprese e sono attivi su 72 progetti focalizzati sulla circolarità, autosufficienza e sostenibilità del Made in Italy.

MICS è finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, con 114 milioni in risorse a valere sulla Missione 4 “Istruzione e Ricerca” del PNRR. Ulteriori 11 milioni provengono da privati: una quota del 40% del totale è però destinata a enti e imprese del Mezzogiorno.

Tra gli altri numeri di MICS, ci sono 350 ricercatori e professori già presenti e i nuovi arrivi, che ammonteranno a 100, per arrivare a un numero complessivo di 600. Ma parliamo anche di contributi a fondo perduto. Questi sono 18 milioni di euro che saranno distribuiti con i primi due bandi, presentati in occasione dell’evento.

Ci sono quindi interessanti novità per l’automazione (meccatronica, macchinari e tecnologie meccaniche). L'automazione è uno dei tre ambiti operativi su cui punta il MICS: siamo solo all’inizio di un percorso che durerà fino al 2025

I settori di eccellenza del nuovo Made in Italy

Le nuove invenzioni in materiali e processi, insieme alla formazione di specifiche competenze in grado di assicurare l’avanzamento della tecnologia, favoriranno la creazione di un ambiente operativo competitivo. Tutto per realizzare un “Made in Europe fatto da un Made in Italy”.

Lo sostiene Marco Taisch, Presidente di MICS, che ha aperto l’incontro illustrando l’importante ruolo della produzione in tre settori di eccellenza del Made in Italy. Sono l'Abbigliamento, l'Arredamento e l'Automazione-Meccanica.

Le cosiddette AAA generano un impatto diretto pari al 25% del valore della produzione nazionale. In realtà, quello effettivo supera il 50%, considerando anche il 27% dell’indotto. I tre comparti, quindi, rappresentano l’asse portante del Paese. Il Made in Italy si conferma una leva per la crescita economica, sebbene sia necessario un adeguamento, in considerazione di cinque principali elementi.

Come ricorda infatti il Professor Taisch, bisogna innanzitutto conoscere lo scenario geopolitico nel quale le imprese vanno a operare, senza ignorare i capricci di una Cina sempre più implosa e di un’India particolarmente espansiva. Va poi analizzato il nuovo ruolo del continente africano. E, aggiungerei, soprattutto alla luce della recente Legge sul Piano Mattei. La produzione italiana, poi, dovrà tener conto del mercato, che non è più lo stesso di ieri: i consumatori di oggi e di domani, soprattutto, sono i nativi digitali e sostenibili.

Dalla transizione alla "slowbalization"

Dunque, in un mercato particolarmente pretenzioso, dove l’aspetto green assume un ruolo sempre più dominante, non si può quindi prescindere dall’ignorare le nuove tendenze della domanda. E questo anche alla luce delle due transizioni gemelle, come indicate dall’Unione europea.

Dovremmo poi soffermarci sul concetto di “transizione”, riflettendo sulla sua etimologia. Essa non indica una rottura (come potrebbe essere una Rivoluzione), bensì un perenne movimento, in un disequilibrio proattivo per il Paese.

In questo contesto evolutivo, il nuovo Made in Italy dovrà ovviare anche alla scarsità delle risorse (fisiche ed energetiche) e delle problematiche legate alla logistica, tema particolarmente caldo in questi giorni. E, da qui, scaturisce una nuova riflessione. Come sta cambiando la globalizzazione? E, soprattutto, è corretto ancora utilizzare questo termine o, forse, potremmo prendere in considerazione il neologismo “slowbalization”?

Indubbiamente stiamo assistendo a nuove forme di utilizzo delle infrastrutture, parzialmente slegate al classico concetto. Ma stiamo assistendo, allo stesso tempo, anche a una trasformazione intrinseca del Made in Italy, non solo quindi del contesto in cui si colloca. Oggi il vessillo nazionale non è più fatto di soli prodotti ma anche di servizi. La servitizzazione risulta, ormai, un processo irreversibile e ne va preso atto, per adeguarsi al meglio, e velocemente.

I settori coinvolti e gli Spoke del Made in Italy Circolare e Sostenibile

In questo scenario variopinto e particolarmente performante si inserisce il progetto MICS, coinvolgendo i suddetti tre settori, ovvero Abbigliamento, Arredamento e Automazione-Meccanica. Senza escludere una futura apertura ad altri comparti. Sono, in particolare, state individuate otto aree tematiche della ricerca, ovvero otto Spoke, per usare un linguaggio caro al PNRR. Le ha presentate Bianca Maria Colosimo, presidente Comitato Tecnico-Scientifico del MICS.

Gli Spoke, risultando trasversali alle diverse tipologie di industrie nazionali, affronteranno le sfide tecnologiche nell’ambito di design, produzione, consumo, fine vita dei materiali, dei prodotti, delle tecnologie di produzione e dei processi necessari. Sfide utili a passare a modelli più verdi e circolari.

I primi due Spoke si focalizzano sugli strumenti mentre il terzo e il quarto sui materiali. Con il 5 e 6 si entra nella fase della produzione (fabbrica e tecnologia innovativa), mentre gli ultimi due individuano i processi nella catena del valore, attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale e affini.

Le otto aree di ricerca

Ogni Spoke, quindi, va a identificare un’area di ricerca. All’interno di ogni area si collocano i 25 partner di MICS e i 72 progetti, collaborando per realizzare gli obiettivi comuni:

  1. "Design digitale avanzato: tecnologie, processi e strumenti guidato da Flaviano Celaschi, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna.
  2. “Strategie di eco-design: dai materiali ai sistemi prodotto-servizio (PSS)” guidato da Giuseppe Lotti, Università degli Studi di Firenze.
  3. “Prodotti e materiali verdi e sostenibili da fonti non critiche e secondarie” guidato da Pierluigi Barbaro, Consiglio Nazionale delle Ricerche.
  4. “Materiali intelligenti e sostenibili per prodotti e processi industriali circolari e aumentati” guidato da Domenico Caputo, Università degli Studi di Napoli Federico II.
  5. “Fabbriche e processi a ciclo chiuso, sostenibili e inclusivi” guidato da Sergio Terzi, Politecnico di Milano.
  6. “La manifattura additiva come fattore dirompente della Twin Transition” guidato da Federica Bondioli, Politecnico di Torino.
  7. “Modelli di business innovativi e orientati al consumatore per catene di approvvigionamento resilienti e circolari” guidato da Ilaria Giannoccaro, Politecnico di Bari.
  8. “Progettazione e gestione della fabbrica orientata al digitale attraverso l’Intelligenza Artificiale e gli approcci basati sull’analisi dati” guidato Daria Battini, Università degli Studi di Padova.

Made in Italy Circolare e Sostenibile, aperti i due bandi a cascata

Intanto, ad un anno dalla partenza, il progetto apre ufficialmente le porte al finanziamento per la ricerca, favorendo le nuove forme di collaborazione in grado di realizzare la fabbrica del futuro.

Durante l’evento del 23 gennaio 2024, Elisa Negri, Coordinatrice Scientifica MICS, ha illustrato i primi due bandi, valevoli per tutti gli Spoke. Ammontano complessivamente a 18 milioni di euro, sul totale dei 125 messi a disposizione da Next Generation EU e privati.

Il Bando 02/2024, dal valore di 3 milioni, è interamente destinato agli organismi di ricerca e alle Università, pubbliche e private. I beneficiari del Bando 01/2024 sono invece tutte le imprese dei tre comparti chiave (AAA), indipendentemente dal fattore dimensionale. Sono quindi ammesse micro, piccole, medie e grandi imprese, in forma singola o in ATI.

Le risorse per l’agevolazione destinata al mondo imprenditoriale ammontano, complessivamente, a 15 milioni di euro. I proponenti dovranno possedere i requisiti richiesti ed operare nell’ambito delle attività ammesse e il valore del progetto dovrà essere compreso tra i 150 mila euro e il milione. L’agevolazione assumerà la forma di contributo a fondo perduto, con un’entità massima calcolata sulla base della natura del soggetto e sulle spese ammesse.

Sarà possibile presentare la domanda fino alle ore 12:00 del prossimo 21 febbraio 2024. Le imprese selezionate avranno 12 mesi di tempo per completare il progetto e dovranno rispettare le linee relative ai settori del partenariato.

Sono previsti criteri di premialità, funzionalmente all’originalità, alla trasferibilità dei risultati, alla sostenibilità sociale e all’inclusione femminile. Per ogni altra informazione, sarà possibile visitare la pagina ufficiale del progetto MICS.

MICS: 125 milioni e due nuovi bandi per un Made in Italy Circolare e Sostenibile - Ultima modifica: 2024-01-24T12:58:12+01:00 da Marianna Capasso