Stabilimenti produttivi sempre più complessi da gestire, spesso dislocati in varie parti del mondo. Continue pressioni da parte di un mercato che esige rapidamente prodotti innovativi e di qualità, in un contesto concorrenziale su scala planetaria. Un’enorme mole di dati a disposizione dai quali ricavare informazioni di valore utili a prendere decisioni sempre più veloci ed efficaci. E, ancora, pressanti esigenze di sostenibilità e di ricerca e impiego di nuovi materiali.
Queste sono solo alcune delle sfide che il comparto industriale si trova oggi a fronteggiare. Per rispondere a sfide di questo tipo nell’ultimo decennio si sta affermando il cosiddetto paradigma Industria 4.0 (o Smart Manufacturing, detto anche Manifattura 4.0).
Manifattura 4.0: il paradigma I4.0 applicato all'industria
Il riferimento di Industria 4.0 è all’avvento di una quarta rivoluzione industriale, dopo quella del vapore, dell’elettricità e dell’information technology. Una rivoluzione che vede protagonista una serie di tecnologie e che riconosce alle persone un ruolo fondamentale nel processo produttivo.
Nella visione complessiva proposta da Industria 4.0, infatti, gli impianti, i lavoratori, i materiali e i prodotti finiti sono dotati di sensori che li identificano e ne rilevano posizione, stato, attività.
I dati raccolti vengono poi analizzati e costituiscono la base decisionale per migliorare la capacità produttiva, l’efficienza, la sicurezza e la continuità operativa della fabbrica.
Le tecnologie abilitanti la Manifattura 4.0
Le tecnologie abilitanti il paradigma 4.0 nei contesti manifatturieri vengono abitualmente raggruppate in un insieme informatico. Questo insieme comprende Industrial Internet of Things (o Cyber-Physical system, CPS), Industrial Analytics e Cloud Manufacturing.
C'è poi un secondo insieme operativo. Questo comprende soluzioni di stampa 3D, ad esempio per pezzi di ricambio o prototipazione veloce (Additive Manufacturing), soluzioni avanzate di interfaccia uomo-macchina (Advanced HMI) e soluzioni di robotica in senso lato (Advanced Automation).
Il CPS (Cyber-Physical system), in particolare, è ogni oggetto fisico che venga ad acquisire anche una identità digitale. Tale oggetto diventa così “intelligente”. Così, è capace di identificazione, localizzazione, diagnosi di stato, acquisizione di dati, elaborazione, attuazione e comunicazione attraverso reti a loro volta intelligenti. Queste reti sono dunque aperte, standard e compatibili con una molteplicità di applicazioni.
Come embedded system, cioè dotati di un'intelligenza decentrata, i CPS sono in grado di prendere un certo insieme di decisioni in modo autonomo. Grazie alle informazioni inviate ad hub centralizzati, per lo più in Cloud, possono contribuire al fatto che altri CPS possano prendere decisioni altrettanto efficaci.
Direttamente in relazione con la mole di dati resa disponibile dai CPS, è l’Industrial Analytics. Con questo termine si intende quell’insieme di tecniche e strumenti di business intelligence, visualizzazione, simulazione e previsione che evidenzia l’informazione celata nei dati. Lo scopo è prendere decisioni rapide ed efficaci relativamente alla gestione della qualità, all’analisi dei processi, dei consumi, o alla manutenzione predittiva.
I trend e le opportunità di Industria 4.0 nel manifatturiero
Secondo le stime di Markets and Markets, il mercato globale di Industria 4.0 varrà circa 166 miliardi di dollari nel 2026. Il tasso di crescita annuo sarà di quasi il 21% a partire dal 2022. Non si tratta solo di grandi imprese. In tutti i Paesi è infatti forte l’interesse verso l’adozione del paradigma Industria 4.0 anche da parte delle pmi, che costituiscono il tessuto produttivo preminente in molte economie, come ad esempio quella italiana.
Per contrastare le possibili difficoltà che le pmi incontrano nel percorso di trasformazione digitale, intervengono spesso le istituzioni governative, con iniziative specifiche. In Italia, ad esempio, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nell’ambito del programma Transizione 4.0, eroga credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, ricerca e sviluppo e per iniziative di formazione 4.0.
Per quanto riguarda l’Italia, lo scenario è descritto nel rapporto annuale “Economia e finanza dei distretti industriali”, realizzato da Intesa Sanpaolo. Presentato a luglio 2023, il report rileva come nel 2022 le imprese distrettuali italiani abbiano visto crescere il fatturato del 16,7%, con anche un +20% sul fronte dell’export, grazie soprattutto alla digitalizzazione e alle tecnologie 4.0. In particolare, le imprese con investimenti 4.0 possono vantare margini Ebitda più elevati rispetto alle altre, soprattutto tra le imprese più piccole (quasi il doppio).
Migliori performance per le imprese 4.0
Il Rapporto si conclude individuando come prioritario, per sostenere la crescita, un mix combinato di tecnologia, innovazione e formazione del capitale umano. Non solo competenze specialistiche, ad esempio riguardanti analisti del dato ed esperti nelle tecnologie fondanti prima indicate, ma anche possibilità per i decisori di capire i presupposti fondanti di Industria 4.0 e le sue potenzialità, per poi declinarle opportunamente all’interno della propria specifica realtà produttiva.
Comincia o prosegui il percorso di trasformazione digitale della tua azienda con questo corso dedicato alla Manifattura 4.0: docenti universitari e professionisti che operano direttamente sul campo ti illustreranno tecnologie, trend e opportunità concrete per continuare a crescere grazie al digitale.
