Il drammatico scontro avvenuto in Puglia, sulla linea ferroviaria tra Andria e Corato, riporta alla ribalta il problema della sicurezza ferroviaria. Un problema legato non tanto alla presenza di un unico binario, quanto all'assenza di un adeguato sistema di segnalamento.
Nella tratta interessata dalla scontro, infatti, è ancora attivo l'ormai vetusto “blocco telefonico”. In pratica una comunicazione telefonica, tra capistazione e macchinisti, che si si accordano verbalmente su quale treno debba transitare su uno specifico binario.
All'origine dell'incidente ci sarebbe quindi l'impiego di una modalità di controllo obsoleta rispetto al più moderno Scmt (Sistema Controllo Marcia Treno) che viene usato, secondo quanto specifica RFI, sul 98% della rete ferroviaria italiana, ovvero su 11.693 km.
Il Sistema Controllo Marcia Treno, infatti, è stato sviluppato a partire dal 2000 e viene applicato, per fornire un ausilio al macchinista, su quasi tutte le linee elettrificate dove i treni viaggiano a meno di 250 km/h.
In pratica, grazie a una serie di sensori distribuiti lungo l'intera linea ferroviaria, il macchinista viene informato, in tempo reale, sul fatto che una specifica tratta risulti libera o occupata da un altro convoglio. Inoltre, imponendo una sorta di “distanza di sicurezza”, si evita anche il rischio che i treni possano tamponarsi, in quanto l'intero sistema è gestito e monitorato in modo automatico, prevenendo così qualunque errore umano.
Nel caso in cui un macchinista non rispetti le indicazioni fornite dal sistema stesso, viene dapprima attivata una segnalazione semaforica e successivamente tolta l'alimentazione elettrica alla tratta interessata, provocando così il rapido arresto dei convogli a rischio di collisione.
Il sistema Scmt viene ritenuto intrinsecamente sicuro ed è stato validato sulla base delle normative europee Cenelec applicabili in materia ferroviaria.