Il tema del’Industrial Internet of Things è strettamente agganciato alle formalizzazioni concettuali della Smart Factory, della Fabbrica del Futuro, che inizia finalmente a essere realtà proprio per l’impegno di aziende particolarmente attive nell’apportare idee non convenzionali e soluzioni allo stato dell’arte.
Nel contesto Factory Automation, l’IIoT rappresenta uno dei principali aspetti chiave di Industry 4.0, con un impatto sulle applicazioni industriali. che si sviluppa tramite molteplici tecnologie e soluzioni sia in parte già disponibili e specializzate al contesto, sia di nuova definizione per soddisfare le esigenze applicative. Ne abbiamo parlato con le principali aziende innovatrici attive su questo fronte.
Risponde Leonardo Cipollini, Business Development Director di Siemens PLM Software.
Cosa significa IIoT
Questa domanda era già stata posta nella nostra inchiesta sul tema IIoT di febbraio 2017, ma del tempo è passato, per cui, anche se in forma diversa, la riproponiamo per verificare “lo stato dell’arte” attuale. Quindi: per voi, cosa significa IIoT? Quali le principali problematiche cui l’utente deve porre attenzione? Quali gli obiettivi e i vantaggi oggi realisticamente perseguibili?
L’applicazione delle architetture e tecnologie IoT nell’ambito industriale è stata da sempre finalizzata principalmente ad un incremento dell’efficienza della fabbrica ed al monitoraggio e controllo dei consumi di energia, delle emissioni, ecc.
Sono ormai diversi anni che le aziende raccolgono dati ed oggi si osserva una vertiginosa crescita d’interesse verso tecnologie che consentano di analizzare queste grosse moli di dati e di trasformarle in quello che gli americani chiamano “actionable information” ossia informazioni in grado di supportare i processi decisionali e di far scatenare delle azioni a fronte di una loro analisi ed interpretazione. In questa ottica si inserisce anche l’interesse verso gli strumenti di Big Data Analytics in grado di incrociare e correlare i dati raccolti dalle piattaforme IoT con il resto delle informazioni di prodotto o di processo gestite nel resto delle architetture IT aziendali (ERP, PLM, CRM, ecc.)
Questo consente oggi alle aziende manifatturiere di iniziare a ragionare in termini di “Product Intelligence” ossia la raccolta e l’analisi di informazioni su come il mio prodotto è stato ideato, come è stato realizzato e su come viene alla fine utilizzato dall’utente finale. Per poter raggiungere questi obiettivi serve dotarsi delle soluzioni software necessarie ma soprattutto serve accompagnare la loro introduzione da una trasformazione o adeguamento dei processi interni aziendali e verosimilmente anche dall’ingresso in azienda di nuove figure professionali come quelle dei “data scientist”.
I vantaggi per le aziende sono indubbi in quanto queste applicazioni sono chiaramente degli acceleratori per il business e consentono alle aziende di evolvere verso un nuovo modo di produrre sempre più efficiente, flessibile e ritagliato sulle esigenze del cliente.
Le competenze per l’IIoT
Ottenere i vantaggi possibili con l’IIoT richiede la comprensione del suo linguaggio: detto diversamente servono competenze ageguate a questo specifico contesto. Partendo da questa affermazione vi chiediamo: sulla base della vostra esperienza, quali sono le competenze assolutamente necessarie? Quali quelle di cui è più carente chi inizia ad accostarsi alle applicazioni IIoT? Quale il supporto che eventualmente fornite per aiutare clienti e system integrator a superare questo skill gap?
Per l’introduzione di architetture di IoT sono necessarie competenze abbastanza diversificate che vanno da quelle classiche di tipo informatico a competenze sull’hardware e sui device e oggetti fisici da connettere.
In funzione della complessità degli obiettivi possono poi servire le competenze di figure come i data scientist, di chi si occupa di tematiche di machine learning, ecc.
Un aspetto comunque fondamentale e imprescindibile resta la conoscenza sul prodotto senza la quale nessun esperto informatico o data scientist saprebbe come ricavare insight da grosse quantità di dati più o meno strutturati.
Siemens supporta i propri clienti, mettendo a disposizione i diversi skill necessari sia attraverso la propria organizzazione interna di supporto, sia attraverso un ecosistema di partner qualificati che sono in grado di supportare questi progetti grazie a competenze che vanno da quelle dell’automazione industriale, all’analisi dei dati, alla capacità di implementazione di App in grado di risolvere specifiche esigenze di monitoraggio e di reporting.
Le proposte al mercato
Quale la vostra collocazione nel contesto Industrial Internet of Things e quali le vostre proposte al mercato che ritenete maggiormente omogenee con questo ambito?
Il nostro focus come fornitore di applicazioni IoT è chiaramente verso l’applicazione di queste nei diversi settori industriali in cui Siemens è già presente con le proprie soluzioni e dove è già un indiscusso leader per l’automazione. Parliamo complessivamente di oltre 800 mila prodotti che oggi sono connessi sul campo.
Come fornitore siamo in grado di fornire proposte in grado di coprire a tutto campo le tematiche di digitalizzazione con un approccio di tipo “closed loop” grazie alla nostra “Digital Enterprise Software Suite” all’interno della quale rientra anche la nostra soluzione Mindsphere per l’IoT.
Questa Suite rappresenta una piattaforma integrata di prodotti, soluzioni e servizi a supporto dell’intero ciclo di vita del prodotto, dalla fase di ideazione e progettazione alla pianificazione e ingegnerizzazione dei processi produttivi, fino alla produzione ed alla successiva fase di manutenzione e di service. Uno dei vantaggi competitivi di Siemens è proprio questo, ovvero la capacità di raccordo e integrazione tra i diversi ambienti e discipline coinvolte nei processi aziendali connessi al ciclo di vita del prodotto. Questa offerta costituisce un importante differenziatore di Siemens rispetto a qualsiasi altro player di mercato.
