HomeCompetenze 4.0Intelligenza artificiale: gestionale ed elettronica insieme per parlare al business

Intelligenza artificiale: gestionale ed elettronica insieme per parlare al business

Il nuovo Centro di Ricerca e Innovazione sull’Intelligenza artificiale del Politecnico di Milano fa il punto sui primi mesi di attività e rilancia: «La sfida è far capire prima al management e poi ai tecnici il valore aggiunto che portiamo al business, con le nostre soluzioni di AI per la produzione, la distribuzione, il marketing e le vendite», commenta il direttore del Centro Nicola Gatti.

Leggi le riviste ⇢

Ti potrebbero interessare ⇢

Gaia Fiertler

Riconosciuto come polo d’eccellenza per la ricerca di base sull’intelligenza artificiale dal PNRR, ora il Politecnico di Milano chiude il cerchio con la ricerca applicata grazie all’Artificial Intelligence Research and Innovation Center (AIRIC), su cui stanno convergendo i progetti finora frammentati tra le diverse cattedre, dipartimenti e laboratori dell’ateneo milanese.

Il Centro ha infatti l’obiettivo di accelerare la messa a terra delle competenze tecniche e tecnologiche diffuse tra ingegneria elettronica, dell’informazione e gestionale, con un coordinamento centrale e un collegamento più stretto con il business nella logica dell’“extended partnership” per la Ricerca e Sviluppo e il trasferimento tecnologico alle imprese, che è uno degli obiettivi del PNRR.

Il team del Centro è composto da una dozzina di ricercatori interdipartimentali tra Elettronica, Informazione, Bioingegneria e Gestionale (nella foto) e, nel tempo, verranno coinvolti anche colleghi esperti di altre materie, come Statistica, Matematica e Chimica, a seconda dei settori e delle diverse applicazioni richieste.

Ricerca e sviluppo fino a un TRL 7

I progetti sviluppati da Airic hanno una durata dai 12-15 mesi fino ai due anni, a seconda della chiarezza dell’obiettivo iniziale da parte delle imprese, della disponibilità e omogeneità dei dati che, in genere, richiedono operazioni di data intelligence per essere processabili da algoritmi, dall’autorizzazione al rilascio degli stessi e dalla complessità del progetto. Quindi, terminata la collaborazione tra centro di ricerca e impresa (TRL 6-7), segue tutta la parte di ingegnerizzazione della soluzione per arrivare al mercato (TRL 8-9) che non compete più all’ateneo.  

«I nostri esperti di ingegneria gestionale fanno da ponte con le aziende per far capire il valore che l’AI porta al business nel prendere decisioni più informate per una maggiore efficienza, per esempio. È importante far capire che non sostituiamo nessuno, ma lavoriamo insieme agli esperti di dominio del cliente per migliorare le performance, le decisioni, l’efficienza dei processi.

È una collaborazione che migliora il lavoro di tutti, senza lasciare a casa nessuno. Ottenuto il committment del management, infatti, a quel punto i nostri esperti di dominio si confrontano con quelli del cliente e collaborano “tra pari” con uno scambio di informazioni, dati e saperi che fa innescare l’innovazione», spiega Gatti.

I progetti in corso

In 6-7 mesi sono già stati avviati diversi progetti con l’approccio trasversale del Centro per arrivare al mercato in modo più veloce ed efficace, con il primo rilascio di soluzioni previsto per il 2023. In ambito manufacturing, il Gruppo Agrati, produttore di sistemi di fissaggio ad alta resistenza per l’automotive, con oltre 80 anni di storia e presente in tre continenti, negli ultimi anni ha aperto le porte del Centro tecnico di ricerca e sviluppo a collaborazioni con imprese innovative, università, istituti di ricerca e startup.

Nicola Gatti

In particolare con l’Airic sta sviluppando un progetto per la progettazione automatica dei suoi piccoli pezzi metallici a seconda della forma che devono prendere per la specifica destinazione d’uso. “In pratica, partendo dalla forma di ciascuna vite, sfruttando AI, data analytics e big data, un sistema automatico troverà il modo più efficiente per produrla. Ora è ancora affidato a una persona che trova il modo, i passaggi e la sequenza migliori, mentre l’obiettivo è quello di supportare il tecnico con più elementi di valutazione possibile e in modo più veloce, oltre a creare un know-how condivisibile per l’azienda», spiega Gatti.

In ambito marketing, invece, è in corso un progetto per ottimizzare le inserzioni online attraverso data analytics e algortimi insieme con CloudBeds, la società che realizza il software per il Revenue management, la gestione variabile dei prezzi nel mondo dell’ospitalità, mentre con Terranova, altra società di software, il Centro sta sviluppando una soluzione intelligente per i sistemi di controllo della distribuzione del gas e ancora, con Atos Italia, consulente di A2A, un sistema di controllo delle infrastrutture.

Previsioni di crescita dell’intelligenza artificiale applicata al business

«È ormai appurato a livello internazionale che l’intelligenza artificiale, che noi al Politecnico abbiamo iniziato a studiare nel 1971, è una tecnologia che si sviluppa molto lentamente ed è difficilmente standardizzabile, mentre può avere una forte accelerazione attraverso le differenti applicazioni al business e negli altri ambiti, come la medicina, cui stiamo assistendo negli ultimi anni. Come dimostrano Stati Uniti e il Canada, la via della sinergia tra ricerca e campi di applicazione, ricerca e sviluppo e imprese, è la via più rapida ed efficace per far emergere le sue potenzialità», commenta Gatti.

Secondo le previsioni di McKinsey, ci sarà una crescita del valore, dal 2030, che potrebbe oscillare tra i 9,6 e i 15,5 trillion di dollari all’anno, con il maggior impatto sul Supply Chain management e il Manufacturing (3 - 5,6 trillion di dollari); il Marketing and Sales (3,3 - 6 trillion di dollari) e altre Operations (1.3). A seguire il Risk management (0,5 - 0,9), le Risorse umane (0,2), Strategy and Corpporate Finance (0,3) e Finance (0,2).

Intelligenza artificiale: gestionale ed elettronica insieme per parlare al business - Ultima modifica: 2022-11-22T15:45:00+01:00 da Gaia Fiertler