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Integrity, il software che mappa i geni dell’impianto

È stato presentato come il ‘primo software che mappa il genoma dell’automazione’. Sviluppato dalla società Pas, in Italia è già disponibile dai partner Honeywell e Invensys

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A. A.

Integrity è un software super partes, progettato per 'mappare' il genoma dell'automazione e dello stabilimento. Sarebbe a dire l'insieme delle architetture, delle strutture interne e delle connessioni verso l'esterno che costituiscono una piattaforma di controllo e automazione. I 'geni' dell'automazione includono i database degli strumenti di campo (Idb), i Dcs, i plc, i sistemi di visualizzazione e sicurezza, gli historian, i sistemi Apc (Advanced Process Control).

Pas ha sviluppato Integrity seguendo una struttura modulare su tre livelli. Il core del software è Integrity Foundation, una piattaforma universale per l'aggregazione e la contestualizzazione dei dati valida per tutto l'ambiente di automazione dei processi, indipendentemente dal tipo di fonte, in grado di acquisire e archiviare le conoscenze esplicite provenienti da ciascuna fonte, mappando la genealogia del flusso di dati.

Un ruolo cruciale è affidato agli Asset Model, i 'modelli di risorse', che svolgono le attività più importanti per il funzionamento del software, ovvero l'interfacciamento con le singole fonti e l'estrazione dei dati relativi ad ognuna. Sono dei plug-in simili a driver che convertono i dati provenienti dalle varie fonti in un formato comune utilizzato per il database di Integrity. Attualmente, sono disponibili circa 50 modelli di risorse, che includono i più diffusi Dcs, plc, sistemi di sicurezza, pacchetti Hmi/Scada, programmi per database storici e pacchetti di gestione delle risorse, oltre ad applicazioni come Microsoft Office e Sharepoint.

Integrity prevede tre moduli aggiuntivi basati su Integrity Foundation. Il primo, Essentials, definisce la gerarchia delle risorse, organizza i dati in una struttura ad albero utile per fare ricerche e approfondimenti successivi su dati sempre più granulari. Di questo, Lyden ha ricordato le funzionalità 'Genome Mapping', per visualizzare le risorse di automazione in un diagramma grafico a blocchi di tutte le interrelazioni esistenti tra i processi di automazione, 'Smart Tags', per collegare il testo di documenti Microsoft Office al database Integrity, 'Defects Finder', per individuare automaticamente 'difetti genetici' o errori di configurazione, e 'Change Tracker', per una cronologia completa delle modifiche di configurazione. Il secondo modulo, Advanced Elements, offre ulteriori livelli di gestione: la creazione di un inventario centrale e l'individuazione della capacità inutilizzata in termini di hardware e software (Spares Capacity), il backup e il ripristino centralizzati (Backup and Recovery) e la realizzazione di schemi integrati dei circuiti dei dispositivi di campo e delle strategie di controllo, con una funzione di identificazione automatica delle discrepanze tra i database degli strumenti e quelli dei sistemi di controllo (Loop Sheets). Importante, poi, è la funzione 'Plant Hierarchy', che estende il concetto di genoma dalle risorse di automazione a quelle complessive dello stabilimento, supportando configurazioni delle risorse conformi agli standard S88 e S95 e correlandole a livello di stabilimento con i dati relativi ai dispositivi di automazione. Infine, il terzo modulo, Collaboration, supporta l'acquisizione di conoscenze empiriche, incorporandole nel database di Integrity.


Scarica la lista di Asset Model ad oggi disponibili per Integrity Software.

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Se vuoi leggere l'articolo completo con l'intervista a Christopher P. Lyden, il presidente di Pas, consulta il numero di novembre 2009 di Automazione Industriale.

Integrity, il software che mappa i geni dell’impianto - Ultima modifica: 2009-10-30T15:52:51+01:00 da La Redazione