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Innovazione, Insights, Intelligenza, le chiavi di lettura per le aziende del futuro

Da Sap Now le indicazioni per un business di successo: massimizzare l’agilità, costruire supply chain resilienti basate su connected network e operare in modo sostenibile. Le esperienze dal campo con Gruppo De’ Longhi, Gruppo Cap e Banco Alimentare

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Nicoletta Buora

È la visione di Sap per un’azienda resiliente “a prova di futuro”, tema al centro dell’edizione 2023 di Sap Now, l’appuntamento che Sap Italia dedica alla propria business community, dove imprenditori, manager, esperti di settore e gli oltre 50 partner si ritrovano ogni anno per confrontarsi sulle tendenze e le sfide future. Protagonista di questa edizione - che ha visto la partecipazione di più di 1600 visitatori - l’Intelligenza Artificiale (AI), ormai indispensabile per gestire ogni forma di business, e non solo. Linfa dell’AI sono i dati, che devono essere perciò affidabili e di qualità.

“In Sap ci sentiamo privilegiati perché abbiamo cinquant’anni di storia in processi di business e abbiamo affiancato aziende di ogni settore e dimensione, costruendo una base dati affidabile e un patrimonio informativo unico, che oggi ci consentono di sfruttare appieno i benefici dell’AI”, ha affermato Carla Masperi, amministratore delegato Sap Italia durante l’evento. “Proprio qualche settimana fa è nato Joule, il nostro assistente di AI generativa. Joule sa di cosa parla perché conosce il contesto dei processi e dei dati ed è quindi capace di fornire Insight proattivi e contestualizzati; in più l’uso del linguaggio naturale semplifica e rende immediata qualsiasi azione”.

Carla Masperi

Nel corso di Sap Now sono stati anche rilasciati i risultati di uno studio condotto dal team di ricerca Sap Insight, che ha indagato le barriere all’Innovazione, le aree di miglioramento e le opportunità di crescita in Italia. La ricerca, che ha coinvolto più di 4.200 manager di medie e grandi aziende in tredici paesi del mondo, inclusa l’Italia, ha messo in evidenza come la resilienza, l’accesso ai dati e alle tecnologie intelligenti vanno di pari passo, rafforzandosi a vicenda.

Le esperienze dei clienti con i loro progetti abilitati dal cloud e dall’AI nei diversi ambiti, dalla supply chain alla customer experience fino all’HR, hanno contribuito ad accrescere il valore della manifestazione. “Non sono solo casi di successo, ma storie di aziende lungimiranti che stanno assicurando un futuro di crescita e di sostenibilità alle loro organizzazioni grazie a investimenti intelligenti nel digitale”, ha sottolineato Masperi. Tra le aziende coinvolte: il Gruppo De’ Longhi, Gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato, nel comparto energy e la Fondazione Banco Alimentare Onlus

Riplasmare il modello di business partendo dall’innovazione

Considerando lo scenario di incertezza che ci aspetta in futuro, la capacità delle organizzazioni di rispondere al cambiamento diventa un fattore sempre più differenziante. Le imprese del futuro dovranno massimizzare l’agilità, costruire supply chain resilienti basate su connected network e operare in modo sostenibile. Ma sono pronte ad affrontare le sfide attuali e quelle future? E quali sono le chiavi per raggiungere una maggiore resilienza?

Se l’innovazione è sicuramente uno degli elementi chiave per affrontare il cambiamento, dall’indagine Sap Insight è emerso che le prime due barriere all’innovazione riguardano la difficoltà di abbandonare gli attuali modelli di business e l’esistenza di silos tra le diverse funzioni aziendali, entrambi al 37%. “Per far fronte al futuro occorre, dunque, reinventarsi, riplasmare il modello di business, non senza difficoltà, in particolare per la resistenza al cambiamento da parte delle persone”, spiega Masperi. “Occorre, quindi, creare le condizioni affinché le persone possano abbracciare con entusiasmo il cambiamento intravvedendo delle opportunità, attraverso l’educazione e la formazione”.

Come aree di miglioramento nel breve termine, le aziende italiane, le aziende italiane riconoscono nei miglioramenti tecnologici (53%) e nei processi (48%) le priorità più urgenti per rendere le proprie organizzazioni più resilienti. “C’è una grande consapevolezza nei C-level italiani che la tecnologia e le innovazioni possano realmente costituire la chiave del cambiamento”, aggiunge Masperi.

Infine, le prime tre opportunità di crescita nei prossimi 12 mesi sono state identificate in:

  • sviluppo di nuovi prodotti e servizi, secondo il 50% del campione
  • l’espansione della propria organizzazione in mercati esistenti, riportato dal 46% degli intervistati
  • l’uso di tecnologie intelligenti per migliorare l’analisi dei dati e il processo decisionale, secondo il 45%.

Le esperienze delle aziende partono dal dato e dalla sua interpretazione

Tra i numerosi casi presentati a Sap Now, riportiamo le esperienze di tre aziende molto diverse tra loro che con le soluzioni Sap hanno ottenuto risultati in diversi ambiti, dall’ottimizzazione della supply chain fino alla realizzazione di processi più sostenibili.

Partiamo dai dati e dalle persone che costituiscono il valore più importante per le aziende. “Oggi, una realtà da 3 mld di euro di fatturato che vende in 120 Paesi al mondo si può gestire direttamente da uno smartphone”, afferma Nicola Serafin, direttore generale del Gruppo De’ Longhi, realtà conosciuta per le macchine per caffè che, oggi, comprende altri brand di riferimento nel mondo degli elettrodomestici. “Questo è possibile grazie ai dati, che devono essere in tempo reale e di qualità, vale a dire affidabili e univoci. Il nostro patrimonio dati è frutto di quasi 50 anni di storia, di cui oltre la metà percorsi con il supporto di Sap”.

Nicola Serafin

Velocità e qualità del dato sono, dunque, gli elementi essenziali per prendere le decisioni critiche in tempo reale, che richiedono, però, di saper interpretare i dati. “Il successo di un’azienda dipenderà dalla capacità d’interpretare il dato e benvengano sistemi intelligenti - come l’AI generativa Joule - che aiutano a velocizzare l’interpretazione”, continua Serafin.

L’interpretazione dei dati in tempo reale aiuterà anche anche il superamento dei silos, considerando dati provenienti dalle diverse divisioni aziendali, dalle funzioni operative a quelle finanziarie o di marketing. “Sarà, però, importante creare la differenza”, sottolinea Serafin. “Le intelligenze artificiali daranno risposte uguali a tutti; solo le persone, capaci di avere un pourpose che la tecnologia non può avere, porteranno un reale valore aggiunto”.

I manager del futuro dovranno saper fare le domande giuste

Alessandro Russo, direttore generale e ad Gruppo Cap concorda sui risultato della ricerca e in merito ai silos e sostiene che la difficoltà di superare questa barriera è dovuta al fatto che oggi si lavora per processo ma si è ancora organizzati per funzione. Cap è gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano e fornisce acqua controllata e di qualità attraverso una rete di 14mila km di tubature. L’azienda ha fatto importanti investimenti in tecnologia per dotarsi sia di un’infrastruttura digitale, sia per la gestione dell’operatività con algoritmi e un digital twin.

Alessandro Russo

“Oggi è fondamentale lavorare in modo interdisciplinare, secondo un approccio più sistemico, adottando una sorta di pensiero laterale che consideri diversi aspetti, da quelli finanziari alla supply chain”, spiega Russo. “Certo la tecnologia è uno strumento fondamentale per raggiungere una maggior resilienza, ma le persone fanno la differenza perché stiamo assistendo a un cambio di paradigma: se fino a ieri i bravi manager sapevano dare risposte, domani servirà saper fare le domande giuste, perché le risposte ci verranno date, per esempio, da un AI generativa”.

Tra le sfide future, Cap sta sperimentando l’utilizzo dei depuratori anche in altri ambiti, per esempio in quello dei rifiuti. È recente il progetto della produzione di biogas attraverso l’uso di yogurt scaduti, un esempio di come l’attenzione all’ambiente si trasforma anche in una stori di economia circolare.

Le persone e la tecnologia al centro di un’attività resiliente

La tecnologia è così pervasiva e indispensabile in tutti i settori che anche una realtà no profit come il Banco Alimentare non può farne a meno.

“Noi abbiamo tre modi di raccogliere cibo e aiuto: le aziende food che donano cibo, realtà che donano fondi e altre che donano servizi”, spiega Salvatore Maggiori, direttore generale Fondazione Banco Alimentare Onlus. “Per la credibilità che ci contraddistingue, tutte queste operazioni devono essere rendicontate, anche se il nostro obiettivo non è il profitto e per farlo bisogna avere gli strumenti e le capacità organizzative e di gestione delle risorse umane, se si pensa che noi lavoriamo con personale dipendente e con volontari, con fasce di età che vanno dai giovanissimi agli anziani.

Salvatore Maggiori

Una delle sfide del Banco Alimentare è lavorare in maniera integrata, una sfida complessa considerando che oltre alla sede centrale a Milano, l’attività si sviluppa con 21 banchi sul territorio, 60 magazzini da gestire e 7600 strutture caritative collegate.

“Utilizziamo le soluzioni Sap dal 2011 e a breve adotteremo Sap4/Hana. Si tratta di un grande sforzo anche sul fronte economico e per questo vorremmo sfruttare questa occasione per cambiare il modo di lavorare, i processi e la mentalità, facendo lavorare le persone in modo interdisciplinare”.

Innovazione, Insights, Intelligenza, le chiavi di lettura per le aziende del futuro - Ultima modifica: 2023-10-31T10:47:17+01:00 da Nicoletta Buora