Imparare con l’Xbox

Nella raffineria di Gela, Eni ha scelto la realtà virtuale per la formazione del personale. La soluzione usata è firmata Iom

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Massimiliano Cassinelli

'Game over'. La scritta, ben nota a tutti gli appassionati di videogiochi, indica che non è stato raggiunto l'obiettivo, indipendentemente dal fatto che si tratti di una gara automobilistica o di una missione di guerra. Un fallimento dovuto all'aver esaurito il tempo disponibile o aver commesso un errore fatale.
È però sufficiente premere un tasto per ricominciare il gioco, senza nessun danno, ma con l'esperienza necessaria per evitare di ripetere lo stesso errore in occasione della nuova avventura.
Tutto questo è realizzabile nel mondo virtuale, dominato da marchi come Play Station, Xbox o Wii, dove ogni cosa può accadere senza conseguenze.
Al contrario, nella vita reale, gli errori costano, soprattutto quando si opera in impianti tecnologici, dove una manovra scorretta può portare a danni economici e mettere a repentaglio l'incolumità delle persone.
É nata da queste considerazioni l'idea, sviluppata da Invensys Operations Management, di sfruttare la realtà virtuale anche nel mondo produttivo e, in particolare, nelle raffinerie. Il primo progetto pilota è attivo all'interno della raffineria di Gela, nella quale operano 1.500 dipendenti, oltre agli addetti di aziende esterne. L'installazione è stata presentata da Gaetano De Santis, vp Technical Services di Eni r&m, nel corso di OpsManage '10, l'annuale evento di Invensys Operations Management. La tecnologia utilizzata ha permesso, per la prima volta, di sperimentare la realtà virtuale nell'addestramento dei tecnici. Persone chiamate ad affrontare la gestione ordinaria dell'impianto, ma anche interventi di emergenza, quando si creano condizioni di elevato stress. In queste situazioni è necessario assumere decisioni in tempi particolarmente rapidi, senza possibilità di riflettere e con la consapevolezza che una manovra sbagliata avrebbe effetti devastanti.

Il gioco si fa serio

La necessità di disporre di personale altamente qualificato e con un elevato livello di preparazione contrasta, per molti versi, con la situazione economica degli ultimi anni che, complice la crisi, ha costretto anche Eni a ridurre i propri investimenti. Una situazione che, però, non ha intaccato l'esigenza prioritaria di garantire un elevato livello di formazione del personale, basata tradizionalmente su lezioni in aula, manuali, attività pratiche, affiancamento di un supervisore... Il tutto per disporre sempre, all'interno dell'impianto, di personale in grado di affrontare qualunque situazione sia ordinaria sia straordinaria. Per tale ragione anche la formazione continua rappresenta un'esigenza per una realtà tanto articolata e con un turn-over fisiologico.
Gli strumenti di formazione tradizionale, nel tempo, hanno permesso a Eni di disporre di tecnici altamente qualificati. Ma i metodi classici non abituano le persone ad operare in condizioni di stress, quando manca il tempo per riflettere e bisogna agire immediatamente, senza il tempo per consultare i manuali e senza commettere nessun errore. Condizioni che, per molti versi, sono quelle in cui si trova immerso un giocatore di Xbox. Situazioni che possono essere vissute sfruttando la tecnologia Eyesim di Invensys, che ha permesso di ricreare, in un'applicazione reale, le attività tipiche dei giochi virtuali.

Manca solo l'odore

Partendo da una serie di immagini fotografiche sono stati così ricreati, in forma tridimensionale, gli impianti dell'insediamento di Gela, replicando sullo schermo ogni minimo particolare al punto che, escluso l'odore tipico di una raffineria, tutto il resto è identico all'originale, compresi i valori che un operatore può leggere sulla strumentazione disponibile in campo e le valvole di regolazione.
In questo modo, indossando i classici occhialini 3D e impugnando un controller della Xbox, il tecnico da formare si trova immerso, seppur virtualmente, all'interno dell'impianto, dove può muoversi ed eseguire le stesse operazioni che compirebbe in un caso reale. Vive così sensazioni ed emozioni reali, che non possono essere trasmesse da un manuale cartaceo o dalla visione di un filmato non interattivo.
Soluzioni simili, in passato, sono già state utilizzate per la formazione dei piloti degli aerei o dei chirurghi. Si trattava, però, di simulare attività che le persone svolgono da una posizione statica. In questo caso, invece, l'operatore è completamente immerso nell'ambiente in cui dovrà muoversi anche fisicamente, con la possibilità di girare intorno ad un impianto, salire le scale e operare sui sistemi di regolazione. Il tutto vedendo, sullo schermo, le stesse apparecchiature che potrà osservare e manovrare nella realtà. All'interno degli impianti petrolchimici, infatti, la maggior parte degli incidenti si verificano perché, nel corso delle operazioni, il personale non esegue correttamente tutte le procedure previste. Una banale valvola dimenticata aperta, infatti, può essere la causa di un'esplosione o di un danno, che grava sul bilancio aziendale per migliaia di euro. Ma, soprattutto, accedere ad un'area senza le dovute precauzioni può mettere a repentaglio la vita di un operatore.

Iniziamo a giocare

Sperimentare le attività di intervento, in modalità virtuale, può apparire un'idea simpatica e divertente, ma coinvolgente solo in una prima fase. Il timore è infatti legato al fatto che, con il tempo, possa essere trascurata dagli operatori stessi. Da qui l'idea, promossa dai vertici di Eni, di trasformare l'attività di formazione in un'autentica sfida tra colleghi, con tanto di punteggi e classifiche, così da stimolarne continuamente l'utilizzo.
Per tale ragione l'accesso a Eyesim è regolato dall'utilizzo del badge aziendale, che consente di essere riconosciuti dal sistema e visualizzare il proprio avatar. Questo significa che, all'inizio del gioco, ogni persona sceglie un personaggio, configurandolo a piacere anche dal punto di vista somatico. Sarà questo il proprio alter ego che, ad ogni utilizzo, verrà chiamato ad affrontare una nuova missione, con tanto di punteggi, superamento dei livelli e classifica. Tutto il personale si trova così coinvolto in una sorta di grande gioco che, accanto all'aspetto ludico, consente di confrontarsi, ogni volta, con una situazione reale, assimilando così le modalità operative che dovranno essere applicate sul campo. Tutti i risultati, inoltre, vengono registrati e consentono di certificare la reale preparazione e il tempo dedicato alla formazione personale da ogni singolo operatore.
L'intero sistema, in particolare, è attento al rispetto di tutte le prescrizioni di sicurezza: dall'impiego delle dotazioni di protezione personale, sino alle corrette modalità di accesso ai singoli ambienti. Nella formazione tradizionale, infatti, il personale fatica ad apprendere, per semplice imitazione, una serie di manovre complesse. In questo caso, invece, le persone si trovano 'da sole'. Così, dopo aver ricevuto una formazione di tipo tradizionale, ognuno è 'responsabile' delle proprie azioni e, quindi, può apprendere dai propri errori. Il tutto nella certezza che, in questo caso, tutto avviene in modo esclusivamente virtuale, senza nessuna conseguenza tangibile.

Tanto tempo per imparare

Un ulteriore vantaggio, offerto da questa modalità di apprendimento, è legata al fatto che, solitamente, il personale di controllo in una raffineria dispone di molto tempo 'libero'. Questo perché, in condizioni operative normali, i sistemi vengono gestiti in modalità automatica e i tecnici sono chiamati a intervenire direttamente solo per attività di manutenzione o a fronte di situazioni anomale. Ovvero quelle in cui è necessario assumere proprio le decisioni che non possono essere delegate ad una macchina. Nel tempo a disposizione le persone dovrebbero quindi dedicarsi alla propria formazione personale, per migliorare le conoscenze personali sull'impianto e conoscere le modalità operative. In realtà, soprattutto durante i turni notturni, difficilmente una persona dispone della concentrazione necessaria per studiare un manuale nel quale vengono illustrate procedure molto complesse. Al contrario l'aspetto ludico, esaltato dalla possibilità di 'sfidare' i colleghi in specifiche 'missioni', rappresenta uno stimolo per tutti gli operatori.
Proprio i positivi risultati ottenuti nella formazione del personale impegnato nella torre di riscaldamento di Gela, nella quale in passato si è registrato il maggior numero di incidenti, ha convinto Eni a replicare lo strumento anche su altri impianti, estendendolo progressivamente alle raffinerie presenti in Italia. Il tutto con l'ulteriore vantaggio che, tipicamente, anche in località diverse, i principi di funzionamento sono pressoché identici. Così, con poche modifiche, la ricostruzione virtuale di un impianto installato a Gela, può essere facilmente replicata a Sannazaro, o a Livorno.

Virtuale costa meno


Anche dal punto di vista prettamente economico, il ritorno dell'investimento è particolarmente rapido. Ridurre, anche di un solo mese, il tempo necessario alla formazione di un operatore, al quale può quindi essere delegata la responsabilità di un impianto, moltiplicata per il numero di turni e per il numero di impianti simili presenti in Italia, rappresenta un risparmio economico di decine di migliaia di euro per Eni.
Oltre a questo risparmio, in fase di formazione, è immediato comprendere come la possibilità di evitare anche un solo incidente giustifichi, dal punto di vista umano ed economico, l'investimento in un sistema di formazione di questo tipo, che consente all'azienda di preparare al meglio, ed in un modo piacevole, i propri operatori.
Il tutto nella certezza che disporre di operatori capaci di vincere le sfide virtuali, evitando di veder comparire la scritta 'game over' sullo schermo, consente all'azienda di vincere anche le sfide reali, in termini di sicurezza degli impianti e incolumità delle persone.

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Imparare con l’Xbox - Ultima modifica: 2011-01-31T11:44:13+01:00 da La Redazione