Il controllo qualità dell'imballaggio è il processo volto a garantire che i prodotti siano adeguatamente confezionati, rispettino le quantità previste, siano protetti durante la spedizione e lo stoccaggio e che l’imballaggio stesso riporti in modo chiaro tutte le specifiche identificate dal produttore come necessarie.
Tradizionalmente eseguito in modalità manuale, oggi il controllo di qualità del packaging è affidato sempre più a soluzioni tecnologiche, soprattutto nel caso dei cosiddetti beni di consumo, ambito nel quale ricadono il comparto del food and beverage, del pharma e cosmetics. Questo perché si tratta di prodotti realizzati in enormi quantità, in tempi brevissimi, con requisiti di qualità rigorosissimi, condizioni nelle quali un controllo manuale sarebbe ormai impensabile.
Abbiamo chiesto a Stefano Zanini, Sales Manager Factory Automation di SICK, come la sua azienda, leader tecnologico e di mercato nell’automazione di fabbrica, di processo e di logistica, operi oggi proprio nell’ambito del controllo di qualità del packaging dei beni di consumo.
A quale tipo di mercato si rivolge SICK e con quali soluzioni?
SICK lavora tradizionalmente con costruttori di macchine, ma ormai sempre più anche con end user, vale a dire con grandi produttori che abbiano la necessità di soluzioni con elevate prestazioni. L’obiettivo è principalmente quello di verificare, in modo automatico e prima di realizzare l’imballaggio, che il prodotto sia presente nella corretta quantità e che sia integro.
Per ottenere questo, offriamo soluzioni di visione 3D estremamente evolute, ad esempio, per controllare la presenza del prodotto anche nel caso di imballaggi che abbiano il suo stesso colore, come si ha con biscotti ricoperti di cioccolato che devono essere confezionati in vaschette di materiale plastico, tradizionalmente anch’esse di colore marrone. La nostra soluzione riesce in questo caso ad operare efficacemente, con qualunque forma e colore del prodotto.
Qual è oggi l’importanza degli strumenti di visione nella linea di confezionamento?
Si tratta di soluzioni sempre più richieste dal mercato, perché la velocità operativa delle linee di produzione non ne permette più il controllo umano. SICK è in grado di dotare robot con opportuni sistemi di visione che li rendono in grado di afferrare e spostare oggetti in qualunque posizione essi si trovino sul nastro trasportatore.
Non è infatti più pensabile, in un contesto di mercato sempre più competitivo, che sussistano dei vincoli lungo la linea di produzione. Nello specifico, infatti, questi sistemi di visione evoluti abilitano la possibilità di cambi formato molto più rapidi: delegando il controllo di qualità e il tracciamento a sistemi di visione, si passa dalle 2-3 ore, mediamente richieste per approntare nuovamente la linea, ad un tempo pressoché nullo, perché è sufficiente caricare sulla macchina le specifiche del nuovo prodotto su cui operare ed immediatamente essa vi si adegua.
Senza dimenticare, poi, che si tratta di soluzioni di visione così avanzate che è possibile verificare anche l’integrità interna del prodotto: per esempio, rifacendoci sempre all’ambito alimentare, possiamo controllare che una tortina non riporti spaccature interne che ne pregiudicherebbero il gradimento dei consumatori.
Quali sono le vostre soluzioni di punta nell’ambito della visione 3D per il controllo di qualità?
Fra i sistemi che maggiormente vendiamo ai produttori di macchine per il packaging, con l’obiettivo di verificare fra l’altro la sigillatura della confezione, la centratura del logo, dell’etichetta e la leggibilità della data di scadenza, ci sono senz’altro InspectorP61x, un sensore di visione ideale per l’ispezione in linea di piccoli pezzi assemblati, di prodotti finali ed anche per il montaggio su un braccio robot, oppure la nuova generazione di camere 3D Ruler3000, equipaggiate con il sensore 3D CMOS di SICK, appositamente concepito per operazioni di elaborazioni d’immagini complesse.