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Formazione: modello duale risposta efficace allo skill mismatch

Stimolare con buone pratiche lo sviluppo della formazione duale in Italia, dove scuola e impresa co-progettano percorsi per fornire ai giovani competenze pronte per il mercato del lavoro, è uno degli obiettivi della Camera di Commercio italo-germanica, giunta alla quinta edizione del Premio di Eccellenza Duale. Il focus ora è sugli ITS con il modello duale.

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Gaia Fiertler

Far crescere il sistema duale in Italia, anche grazie al contributo culturale e progettuale della Camera di Commercio italo-germanica AHK Italien, è ormai una realtà nell’ecosistema formativo italiano, grazie agli accordi bilaterali tra i Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro dei due Paesi industriali.

Con il Premio di Eccellenza Duale, negli ultimi cinque anni sono stati coinvolti circa 200 progetti duali, 180 aziende e oltre 170 partner formativi, tra cui scuole superiori, centri di formazione professionale, ITS, università e altri enti formativi, e più di 3mila giovani studenti o apprendisti in 17 regioni italiane. Solo nel 2022, sono stati candidati 41 progetti, realizzati da 34 aziende e 44 partner formativi, coinvolgendo 664 studenti e studentesse in 10 regioni e 11 settori professionali.

Obiettivo del Premio: sensibilizzare a un modello duale concreto

La Giuria del Premio è composta da rappresentanti neutrali delle istituzioni partner (Ministeri dell’Istruzione, Confindustria, Confartigianato Imprese, Unioncamere) e valuta i progetti secondo criteri precisi elencati nel bando di concorso. In particolare si dà importanza alla dualità effettiva dei percorsi, come alternanza intensa di aula e azienda e come co-progettazione tra sistema educativo e impresa, intesi come luoghi di formazione e lavoro. Quindi si valutano l’impegno delle imprese e la loro attività di “role modeling” sul tema del duale, sia verso altre imprese sia sul territorio; la potenziale replicabilità e sostenibilità del singolo progetto, sia nel tempo sia verso altri profili professionali; il grado di innovazione e di originalità; lo scopo sociale.

Per un’azienda, infatti, contribuire al modello duale non vuol dire solo accogliere studenti in azienda,bensì essere un vero luogo di formazione, oltre che di lavoro, e vedere nel duale una effettiva strategia di crescita e di formazione di giovani profili ad hoc, che arricchiranno il team di futuri collaboratori. Lo scopo è proprio quello di preparare giovani con le competenze richieste oggi dal mondo del lavoro e che siano pronti a entrare operativamente in azienda, quando terminano gli studi. Non mancano dunque neppure in Italia gli strumenti per favorire una formazione professionalizzante e specializzante efficace, ma vanno ulteriormente incoraggiati per fare massa critica.

Jörg Buck

«Le aziende che investono nella formazione di giovani talenti con percorsi di stampo duale creano un circolo virtuoso che porta benefici non solo alle imprese, ma anche al personale e al mercato del lavoro, con una formazione mirata che ha ricadute positive sul contrasto allo skill mismatch e sulle economie dei territori. In questi cinque anni di Premio abbiamo cercato di promuovere e dare visibilità ai trend di sviluppo del modello duale in Italia, ad esempio con il focus su ITS e microimprese, per citare due categorie della nostra iniziativa. Forti del know-how maturato nelle diverse edizioni e consapevoli della necessità di fare rete in modo sempre più deciso tra pubblico e privato, continuiamo a presidiare l’ecosistema della formazione nel nostro Paese e a contribuire al suo sviluppo», dichiara il Consigliere Delegato AHK Italien Jörg Buck.

Il contributo progettuale della Camera di Commercio

L’attenzione si concentra soprattutto sull’apprendistato duale e, in particolare, su quello di terzo livello con gli ITS (Istituti tecnico superiori biennali, post diploma), trattandosi di una politica attiva che consente effettivamente l’assunzione dal primo giorno e, in parallelo, la formazione professionalizzante e altamente specializzata.

I progetti duali più recenti di AHK Italien vanno in questa direzione, come quello partito in aprile per formare il Digital Manufacturing Specialist, in collaborazione con Assolombarda e due ITS lombardi.

In Germania sono le Camere di Commercio territoriali a occuparsi della certificazione delle competenze professionali a livello nazionale, nonché della gestione dei percorsi duali, degli apprendistati, dell’inserimento degli apprendisti nelle aziende “formatrici”, della formazione dei tutor aziendali che si occupano della gestione e del monitoraggio degli apprendisti in azienda.

Per derivazione, la Camera di Commercio tedesca in Italia supporta le imprese italiane che richiedono un intervento nella progettazione di percorsi specifici per un determinato profilo professionale. Insieme alle imprese trova il partner formativo più adatto, co-progetta il percorso, in modo che sia in linea anche con gli standard del medesimo profilo professionale formato in Germania, forma e certifica i tutor aziendali con lo stesso corso pedagogico-metodologico che i tutor duali frequentano in Germania. Al termine del percorso, a seguito di un esame pratico rilascia agli apprendisti la certificazione delle competenze professionali AHK Italien, che attesta che la figura è stata formata anche secondo gli standard formativi del profilo professionale tedesco corrispondente.

Katrin Helber

«In Germania il sistema duale è particolarmente radicato e solido, anche perché è frutto di una collaborazione e di una responsabilità condivisa tra tutti i soggetti coinvolti: istituzioni politiche statali e regionali, camere di commercio, parti sociali. In Italia non è sempre così usuale fare gioco di squadra e creare ecosistemi, ma grazie a iniziative di cooperazione bilaterale come il Premio, che coinvolgono attivamente i principali stakeholder della formazione duale, come AHK Italien riusciamo a fare la nostra parte per promuovere questo modello e l’importanza della partnership pubblico-privata», commenta Katrin Helber, direttrice di Dual.Concept, società di formazione e lavoro di AHK Italien.

Le aziende vincitrici del Premio 2022

Per la categoria “Alternanza/Stage”, due i premi assegnati in Veneto: a Mevis Group, con un progetto in collaborazione con l’ITS Academy Meccatronico Veneto, che ha coinvolto 4 studenti e a MAN Truck & Bus Italia, con un progetto che ha interessato 11 studenti nel settore automotive, in collaborazione con CFP Don Calabria e l’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR).

Ad ottenere il premio “Apprendistato di 1° livello” è stata invece l’azienda Mead Informatica, con la partecipazione di 9 studenti a un progetto di inserimento nel settore IT/ICT in Emilia-Romagna, in collaborazione con Ifoa (Istituto Formazione Operatori Aziendali). Enel ha ricevuto il premio “Apprendistato 3° livello”, con un progetto che ha visto coinvolti 11 studenti all’interno del settore elettrico ed elettronico nel Lazio, in collaborazione con l’Università degli Studi RomaTre.

Kaeser Compressori è stata premiata per la categoria “Contratti di lavoro”, grazie a un progetto in ambito meccanico/meccatronico in Emilia-Romagna con il coinvolgimento di 13 studenti, in collaborazione con Fav - Fondazione Aldini Valeriani. Per la categoria “Microimprese”, il premio è andato a Confartigianato Grosseto per un progetto indirizzato a 40 studenti nel settore dell’artigianato in Toscana, in collaborazione con l’Isis L. Bianciardi Grosseto. La giuria ha riconosciuto, infine, due menzioni speciali, ad Auriga e a Robinson Group.

Formazione: modello duale risposta efficace allo skill mismatch - Ultima modifica: 2022-12-16T15:01:49+01:00 da Gaia Fiertler