Nuove misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti alle pmi. Questo è, in estrema sintesi, il risultato dell'accordo tra le associazioni imprenditoriali e l'Abi (Associazione Bancaria Italiana) per il 2019.
L'intesa prevede infatti, per un anno, la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti. Mentre il tasso di interesse può essere aumentato, rispetto a quello previsto nel contratto originario, esclusivamente in funzione degli eventuali maggiori costi sostenuti dalla banca ai fini della realizzazione dell’operazione. In ogni caso, il nuovo tasso di interesse del finanziamento non può essere superiore a quello originario di 60 basis point.
Per le operazioni di allungamento è invece previsto che l’estensione della durata del finanziamento possa arrivare fino al 100% della durata residua dell’ammortamento. Nell’accordo è specificato che tale operazione deve determinare una riduzione della rata di ammortamento del finanziamento in misura apprezzabile rispetto a quella originaria.
È importante ricordare che possono accedere a questa agevolazione le imprese di qualunque settore purché, al momento della presentazione della domanda, siano “in bonis”. Questo significa, all'atto pratico, che non sussistono posizioni debitorie classificate dalla banca finanziatrice come esposizioni “non performing” ripartite nelle categorie sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. In particolare, non deve avere rate scadute (ossia non pagate o pagate solo parzialmente) da più di 90 giorni.
Le richieste possono essere presentate dalle imprese alle banche aderenti a partire dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2020, in relazione a finanziamenti in essere al 15 novembre 2018. Fino al 31 dicembre 2018, le imprese potranno comunque continuare a presentare domande di sospensione/allungamento dei finanziamenti secondo le previsioni contenute nell’Accordo per il credito 2015; in questo caso, le domande potranno far riferimento esclusivamente a finanziamenti in essere al 31 marzo 2015.