HomeScenariElettronica biodegradabile

Elettronica biodegradabile

Leggi le riviste ⇢

Ti potrebbero interessare ⇢

La Redazione

main1Nel solo 2014 il mondo ha prodotto 41,8 milioni di tonnellate di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) provenienti da smartphone, computer e altri dispositivi. Secondo le stime dell’ONU questa cifra è destina a crescere da qui al 2020, anche a seguito della cosiddetta “obsolescenza programmata”: per vendere sempre nuovi dispositivi, le aziende pianificano sostanzialmente l’invecchiamento dei loro prodotti, per esempio imponendo aggiornamenti software troppo gravosi per l’hardware in uso, o addirittura incompatibili. E’ ben noto che questi rifiuti sono una ricca fonte di risorse da riciclare, ma alcune parti sono a oggi di difficile recupero, e una soluzione è puntare sull’elettronica biodegradabile: un esempio emblematico arriva dal Dipartimento di Fisica dell’università del Missouri dove è stato realizzato un display a base di componenti organici. Utilizzando dei peptidi, che sono dei composti proteici, i ricercatori hanno dimostrato che queste piccole strutture, combinate con un polimero blu luminescente, possono essere usati nei display. Grazie alla combinazione di semiconduttori organici con nanomateriali, è stato possibile creare la luce blu necessaria per i display, e adesso manca solo rosso e verde per ottenere l’usuale combinazione RGB, e lo studio si sta concentrando su  polimeri luminescenti rossi e verdi.

 

Elettronica biodegradabile - Ultima modifica: 2016-11-24T13:06:37+01:00 da La Redazione