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Ecosistemi digitali: la spinta di Open Italy fino a Boston

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Valeria Villani

Fare “coopetition” per innovare, più aziende e startup insieme, a braccetto, in una logica win-win. In pratica, stringere alleanze e far convergere know-how e risorse su progetti definiti d’interesse comune, anche quando sul mercato si è competitor.

È questo lo spirito che muove il programma Open Italy del Consorzio Corporate di Elis, che riunisce una quarantina tra le più grandi aziende italiane a caccia di soluzioni innovative in tempi rapidi sul mercato, senza scomodare troppo la propria organizzazione interna di ricerca e sviluppo.

Si tratta infatti di favorire un ecosistema dove far incontrare le esigenze di innovazione delle grandi imprese con la necessità di crescita di startup, pmi innovative, centri di ricerca, spin-off universitari e giovani talenti.

Così, sul sito di Open Italy le imprese associate, da Enel ad a2a, Cisco, Sirti, Sap, Aci, Eni gas e luce, Snam, Intesa Sanpaolo, Cattolica Assicurazioni, Simav, Pwc, Randstad, una quarantina in tutto, dichiarano i loro bisogni (“Needs”) nelle aree di Circular economy, Customer engagement, HR analitycs, Industry 4.0, Intelligent city, Open&Connected Mobility, Predictive in operation e Smart agricolture. A loro volta, le Demoday sono le occasioni di incontro, di network e di sviluppo di collaborazioni.

Con la prima edizione nel 2017 sono stati avviati 10 progetti di co-innovazione, convogliando la spinta innovativa delle startup dentro le grandi aziende e assegnando loro oltre un milione di euro di commesse.

Nel 2018 il valore del programma è cresciuto del 50% e ora, alla terza edizione, il programma vede la presenza di 40 corporate e 32 tra acceleratori, incubatori, centri di ricerca e Junior Talent Elis.

Corporate di mercati diversi che si sono confrontati nei vari incontri con i vari player dell’innovazione su tematiche e obiettivi comuni, occasioni da cui partono i team che avviano collaborazioni anche multi-corporate per creare progetti concreti d’innovazione. 

I prossimi appuntamenti sono il 18-19 settembre presso Le Village by CA, il nuovo innovation hub milanese del Crédit Agricole, e il 23 ottobre in Smau.

Il 4 novembre, invece, l’incontro si terrà a Boston nel nuovo Innovation Hub di Enel, dove si svolgerà un bootcamp di due giorni con gli Innovation Manager delle corporate associate a Open Italy che prenderanno contatto con startup innovative americane.

«Un’occasione importante per Enel per mettere a fattor comune il proprio network di scouting internazionale», commenta Fabio Tentori, ceo di Enel Innovation Hubs.

«Già l’anno scorso, grazie ad Elis, abbiamo ospitato alcune aziende del consorzio presso il nostro Enel Innovation Hub di Tel Aviv per uno scouting sulla cybersecurity e sono nate alcune collaborazioni tra aziende italiane e startup israeliane. Ci aspettiamo anche quest’anno di veder nascere nuove opportunità di collaborazione, magari tra più aziende del consorzio e startup americane».

 

Per approfondimenti sul ruolo delle startup nei processi di innovazione delle grandi aziende si veda il fascicolo cartaceo Industriequattropuntozero di settembre (3/2019) e sul ruolo degli Innovation manager in azienda il numero di novembre (4/2019).

Ecosistemi digitali: la spinta di Open Italy fino a Boston - Ultima modifica: 2019-07-31T15:59:03+02:00 da Valeria Villani